sabato 1 agosto 2020

Migranti, la Lamorgese fa piangere la Bellanova: «Basta, non regolarizziamo più nessuno»



 “I migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione”. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, corre ai ripari di fronte all’emergenza sbarchi e lancia un segnale di rigore da parte del governo. E assicura “garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali”. Dal Viminale, insomma, arriva un formidabile esempio di come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Sui migranti Lamorgese spera negli aiuti dall’estero
Lamorgese, intervistata dal Corriere della Sera, ha vantato i contatti internazionali avuti in questi giorni: il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin e l’omologo tunisino, nonché presidente incaricato, Hichem Mechichi, insieme al presidente della Repubblica Kais Saied. Al primo “ho detto che la crisi tunisina – ha spiegato Lamorgese – non può essere gestita da un solo Paese per tutta l’Europa. E ho ottenuto dalla commissaria all’Immigrazione della Ue, Johansson, l’impegno ad andare quanto prima insieme in Tunisia. Perché una crisi economica con effetti migratori così rilevanti si risolve soprattutto sull’altra sponda del Mediterraneo”. Coi secondi “abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali” e “sollecitato anche modalità più flessibili per il rimpatrio. Un gesto simbolico da parte della Tunisia, magari anche con l’utilizzo di navi per effettuare un numero consistente di rimpatri”.

Contrordine migranti: “Non venite. Anzi, vi aspettiamo”
Insomma, dopo aver lanciato messaggi sul fatto che l’Italia aspettava a braccia aperte i migranti, a partire dal decreto per la regolarizzazione fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ora che esplodono tutti i problemi delle politiche immigrazioniste, il governo cerca di invertire la rotta. Ed è chiaro il peso dell’emergenza sanitaria, benché Lamorgese provi a spostare l’attenzione su altro. “Le comunità locali sono giustamente sensibili al tema, con una particolare attenzione dei sindaci e dei presidenti di Regione rivolta ai migranti irregolari”, ha ammesso la titolare del Viminale, secondo la quale però “il problema dei controlli anti Covid-19 riguarda anche tutti gli stranieri che giungono in Italia”. Ma le navi quarantena servono per i clandestini. “Stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi”, ha spiegato il ministro, mentre il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, annunciava da La Stampa: “Sullo Ius culturae non mollo”.

venerdì 31 luglio 2020

La giustizia per Conte, PD e M5S: clandestini liberi di sbarcare, fuggire e violare la legge. Salvini alla sbarra



Di Andrea Indini – Mentre il Senato impallinava Matteo Salvini, al termine di un processo farsa durato tutta la giornata, i banchi del governo erano penosamente vuoti. Hanno preferito non guardare negli occhi il leader leghista mentre la maggioranza armava i pm di Palermo. Forse perché avrebbero provato imbarazzo. Alcuni di loro, infatti, avevano controfirmato fino all’ultimo le misure messe in atto dall’allora capo del Viminale per fermare gli sbarchi degli immigrati clandestini e i soccorsi pilotati delle Ong internazionali.

Di sicuro lo aveva fatto il premier Giuseppe Conte che di quanto accadeva al largo dei porti italiani veniva costantemente informato dagli uffici del ministero dell’Interno. E che dire di Luigi Di Maio che aveva uno dei suoi fidati al dicastero che gestiva proprio quei porti? Ora se ne lavano tutti le mani e scaricano ogni responsabilità sul Capitano. Con la stessa nonchalance voltano le spalle ai decreti Sicurezza da loro stessi votati e, dopo l’accordo trovato ieri, disposti ad affossare senza farsi troppi problemi di coscienza.

La nuova linea dell’esecutivo Conte, imposta dal Partito democratico a un Movimento 5 Stelle più debole che mai, sposa in toto l’ideologia dei “talebani” dell’immigrazione: porti aperti a clandestini e navi delle Ong. Il problema è che i giallorossi hanno deciso di forzare la mano in un momento molto delicato per il Paese. Ci troviamo, infatti, a combattere contro la possibilità di una seconda ondata di Covid-19 e ad affrontare una crisi economica senza precedenti. Sui giornali promettono tutti misure per fermare gli sbarchi. Nei fatti, poi, fanno l’esatto opposto. Lo dimostrano, per esempio, gli arrivi a Lampedusa proprio mentre il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si trovava sull’isola. O i clandestini potenzialmente infetti parcheggiati in alberghi, agriturismi o comunque strutture non controllate.

Le fughe da questi centri dimostrano la totale incapacità (o il preoccupante disinteresse) del governo a proteggere i propri cittadini. Succede quindi che, in barba alla legge e al buonsenso, si permette a un gruppetto di migranti tunisini sorridenti, con tanto di cappellino di paglia calcato sul capo e un barboncino portato al guinzaglio, di sbarcare tra i flash dei presenti attoniti. Immagine perfetta di un Paese dai confini colabrodo in cui la maggioranza di sinistra processa il leader del maggior partito d’opposizione per aver sbarrato la strada a una nave che non aveva il diritto di entrare in un porto italiano. Situazione fotocopia in cui si è trovata invischiata anche la Lamorgese quando, nell’ottobre dell’anno scorso, ha tenuto in rada la Ocean Viking per undici giorni. Per lei nessuno ha sollevato alcuna obiezione.

Mentre i giallorossi perdono tempo a processare Salvini in Aula, gli sbarchi continuano a crescere. I dati di questo mese sono allarmanti, probabilmente i peggiori degli ultimi tre anni. L’aumento degli arrivi supera il 400 per cento. E pensare che solo un anno fa, grazie al pugno duro di Salvini, avevamo a che fare con numeri prossimi allo zero. Oggi, in una intervista al Corriere della Sera, Di Maio, costretto oggi ad appoggiare una linea diametralmente opposta a quella sposata quando era al governo con la Lega, torna a proporre un approccio “pragmatico e concreto” al problema. Come se questo può accadere quando ti trovi a dover affrontare un’emergenza come quella dell’immigrazione clandestina con la sinistra.

Da quando il Pd è arrivato al governo, ha un solo chiodo fisso: abbattere i decreti Sicurezza. È diventata la loro ragione di vita. Un po’ come lo era stato lo ius soli durante la precedente legislatura. Sulla cittadinanza facile agli stranieri hanno già sbattuto il muso contro il muro. Adesso sembrerebbe che siano riusciti a strappare ai Cinque Stelle il superamento dei due dl Salvini. Entro la fine dell’anno saranno carta straccia e le Ong potranno tornare a fare alla luce del sole quello che negli ultimi mesi non hanno mai desistito dal fare: traghettare clandestini da una sponda all’altra del Mediterraneo. Nel frattempo il governo continuerà a farsi prendere in giro dai migranti che se ne infischiano della quarantena e mettono a rischio la salute di un Paese intero.

giovedì 30 luglio 2020

ABRUZZO, TUNISINI INFETTI INVIATI DA CONTE FUGGONO DALLA QUARANTENA



Ritrovati a Sulmona, centro di 25.000 abitanti abbastanza frequentato in questo periodo dai turisti e dalla popolazione locale. Avrebbero infatti percorso il famoso Corso Ovidio per poi accedere alla Villa Comunale.

Dopo i vari controlli (inizialmente era stato riferito che facevano parte degli unici 4 negativi) è stato accertato che 2 dei 3 tunisini sono positivi al Covid. Tre tunisini tra i 12 sottoposti a quarantena obbligatoria si sono allontanati dalla struttura di accoglienza di Pettorano sul Gizio, mentre era in corso il sit-in della Lega e dei cittadini residenti nella zona per protestare contro l’emergenza sanitaria che si è venuta a creare con gli otto migranti risultati positivi al coronavirus.

 Probabilmente, approfittando del fatto che i controlli erano concentrati nel piazzale dove era in programma la manifestazione, si sono allontanati dalla parte posteriore della struttura, da cui si accede ad una stradina di campagna che conduce verso Sulmona.

mercoledì 29 luglio 2020

Il clown Toninelli si arrampica sugli specchi: “Stato d’emergenza? Serve per gestire gli sbarchi di migranti”



Danilo Toninelli pur di difendere Giuseppe Conte e il governo si arrampica sugli specchi. L’Italia è nel caos. Sparita per gli esperti la forma grave del coronavirus, bisogna fare i conti con gli sbarchi inarrestabili di immigrati spesso positivi e pronti a violare la quarantena, così come già accaduto in questi giorni.

 Lo stesso Nicola Zingaretti, la cui posizione a riguardo non è certo quella dei porti chiusi, ha chiesto al premier di fare qualcosa. Se non si agisce in fretta – è questo il pensiero ormai comune – per il Paese è la fine. E in tutto ciò come pensa di replicare il grillino? Con una rassicurazione che non sta nè in cielo nè in terra: “Zingaretti è perplesso sulla gestione degli sbarchi, ma con lo stato d’emergenza prolungato fino al 15 ottobre il governo è più efficace”.

Una balla spaziale, visto e considerato quanto detto anche da Giorgia Meloni: in caso di emergenza, così come accaduto la scorsa estate con un esecutivo in crisi, il Parlamento si può riunire in quattro e quattr’otto.

 Poi come poteva mancare l’attacco al nemico Matteo Salvini in attesa del giudizio sull’autorizzazione a procedere per il caso Open Arms: “Salvini risponda dei suoi casini, Conte l’estate scorsa gli disse di far sbarcare almeno le donne e i minori, ma in quel momento dal Papeete era impazzito e aveva preso la decisione di far cadere il governo”.

Per Toninelli il leader della Lega non rispondeva già più alle loro telefonate. E poco importa se Conte era solo il presidente del Consiglio, nonché la carica che deve vigilare sul lavoro dei ministri.

Il bonus vacanze? Si, per i migranti: ecco quanto ci costano le navi per la quarantena di lusso



Di Francesco Storace – Quasi quasi costerebbe meno il blocco navale. Ma l’Italia è generosa e il business migranti sempre attivo. E così, nella triangolazione tra protezione civile, ministero dei trasporti e degli interni – con annesse prescrizioni di quello della salute – altro che 35 euro al giorno… Reggiamoci forte perché per due navi destinate ad ospitare clandestini per un massimo di 460 cabine cadauna, stiamo per sborsare, per soli tre mesi di permanenza a bordo, quasi una decina di milioni di euro. E se a fine contratto arriva qualche altro che sbarca, la proroga del contratto costa ovviamente di più.

Stavolta ogni “ospite”, per navi attrezzate per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare o sbarcati in Italia, costerà 35 euro al giorno di solo vitto. Altre trentaseimila euro al giorno saranno date ai titoli dei Grand hotel quarantena ormeggiati al largo delle coste. Un costo variabile che può aggirarsi sopra ulteriori cento euro al giorno per migrante a capienza piena dell’imbarcazione. Un enorme bonus vacanze che ci toccherà pagare prendendoli dalle tasche degli italiani perché non siamo capaci di bloccare l’immigrazione clandestina.

Tanto per fare un esempio, persino le cucine dovranno essere attivate “in modo selettivo per personale e ospiti”. A ciascuno il suo, perché bisognerà avere cura pure delle credenze religiose.

Tutto questo e molto altro è previsto nel bando appena uscito in straordinaria coincidenza con la caccia al bagnante e al rispetto delle misure di distanziamento sociale sulle spiagge ad opera di militari impegnati in modo assolutamente controproducente.

Il che, ovviamente, fa arrabbiare non poco chi assiste a scene da delirio. Al governo cominciano forse a capire che non è proprio il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi, ad esempio quelli degli onorevoli sfigati che ancora immaginano incredibilmente di abrogare i decreti sicurezza o si permettono di fantasticare di ius soli e roba del genere.

La ministra dell’interno Luciana Lamorgese comincia anche lei a orientarsi sulla recente linea Minniti, che collega virus e immigrazione clandestina come pericolo per la salute di tutti. Ieri la titolare del Viminale ha tentato di rassicurare il governatore siciliano Nello Musumeci sugli aiuti del ministero per inviare navi-quarantena nell’isola da destinare ai migranti. Per Musumeci “la questione migranti in Sicilia è diventata anche di ordine pubblico e di salute, non può più essere sottovalutata”.

Forse se ne rende conto anche il ministero degli esteri, Luigi Di Majo, con una riflessione sulle fughe dei migranti da Caltanissetta e Porto Empedocle (non tutti ancora rintracciati) che ha voluto esplicitare sui social. Il tema, dice, “è la sicurezza di tutti noi” che siamo stati rinchiusi in casa: ed è “inconcepibile che oggi qualcuno, incurante delle regole tutt’ora in vigore, pensi di andarsene in giro senza rispettare l’obbligo della quarantena”.

E proprio dal web, il capo della Farnesina ha dovuto fare duramente i conti con i suoi seguaci, che lo hanno bombardato di rimproveri assai aspri. “Incapaci” il giudizio più gentile, “chiudete i porti” l’esortazione più gettonata, “non farli entrare sarebbe cosa buona e giusta”, l’invito più pressante.

Con l’accusa più dura: “Siete solo servi di chi vi sta pilotando da quando vi siete alleati con il peggiore Pd della storia”. Le incertezze di governo rischiano di rendere ancora più complicata la gestione del capitolo immigrazione. E c’è davvero da capire se esista una strategia di contrasto rispetto ai clandestini che sbarcano in Italia. Il centrodestra attacca con il capogruppo di Fdi Francesco Lollobrigida che ficca le dita negli occhi della ministra dell’interno: “E’ in grado o no di fronteggiare la drammatica situazione che l’Italia sta di nuovo vivendo a causa del mancato controllo delle nostre frontiere?”.

A quanto pare, ci si preoccupa solo di garantire adeguati affari a chi si aggiudicherà il business delle navi dove ospitare i migranti. Ma non c’è traccia di soluzioni vere. Le coste italiane continuano ad essere affollate e non di turisti.

martedì 28 luglio 2020

Di Maio e Lamorgese si accorgono della caxxata che hanno fatto (troppo tardi) ora e emergenza sanitaria per colpa del businness degli sbarchi senza controllo



Luigi Di Maio come Matteo Salvini? Quasi.
L’ex leader del Movimento 5 Stelle rompe il silenzio su quanto sta accadendo in Italia, l’emergenza immigrazione. “Quanto accaduto a Caltanissetta non è una sciocchezza, anzi. In queste ore peraltro si aggiunge un’altra notizia di una fuga in massa di migranti anche dalla tensostruttura della Protezione civile allestita a Porto Empedocle. Non si tratta di battaglie ideologiche o politiche. Il tema è più semplice e riguarda la nostra sicurezza, la sicurezza di ognuno di noi”. Questa la frecciatina pubblicata su Facebook del ministro degli Esteri a Pd e compagni vari

“L’Italia ha vissuto uno dei momenti più bui della sua storia con la pandemia, abbiamo visto morire i nostri cari, i nostri medici, donne, uomini e anche bambini. Abbiamo dovuto seguire regole ferree, ci siamo chiusi in casa, alcuni sono stati separati dalle proprie famiglie per settimane e settimane. Tutti, in un modo o nell’altro, ci siamo sacrificati. Ed è inconcepibile che oggi qualcuno, incurante delle regole tutt’ora in vigore, pensi di andarsene in giro senza rispettare l’obbligo della quarantena. Migranti o meno, fossero stati italiani avrei detto la stessa cosa. Qui è una questione di salute pubblica”, sottolinea il titolare della Farnesina. D’altronde la stessa Ida Carmina, sindaca di Porto Empedocle che si batte contro gli sbarchi incontrollati, appartiene al Movimento 5 Stelle.
Lamorgese:
Quelli che arrivano dalla coste del Nord Africa in Italia sono “flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l’altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio”.

Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “In Tunisia – dice – assistiamo a una crisi economica molto grave, senza precedenti. Una crisi che riguarda da vicino anche l’Italia perché ha effetti di ricaduta immediata con flussi eccezionali di sbarchi di migranti. La situazione va tenuta costantemente sotto controllo”.

“Gestire i flussi migratori di questa entità è difficile in tempi normali, ma ora con le problematiche legate alla diffusione del Covid-19 la situazione è diventata davvero molto complessa” dice di ritorno da un incontro con il presidente della Repubblica della Tunisia.

“La Tunisia potrà sempre contare con fiducia sul nostro Paese, anche in un contesto economico reso difficile a causa della diffusione del virus Covid-19”. Circa le fughe verificatesi in Sicilia Lamorgese dice di aver rassicurato il Governatore Musumeci “e stiamo prendendo provvedimenti. Ho assicurato al governatore Musumeci che siamo impegnati a sostenere la Sicilia in questo momento difficile in ogni modo possibile”.

lunedì 27 luglio 2020

Orrore a Ostia, 25enne rom offre atti sessuali su un bimbo di 2 anni in cambio di soldi ai turisti: arrestato



Da Today – Si sarebbe avvicinato ad un turista offrendogli prestazioni sessuali con un bimbo di due anni in cambio di soldi. Un episodio sconvolgente quello avvenuto domenica mattina sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia. A finire nei guai un uomo di 25 anni di etnia rom arrestato con l’ipotesi di sfruttamento di minori ai fini di prostituzione.
Ostia, bimbo venduto in cambio di pochi euro: i fatti
A denunciare i fatti è stato lo stesso turista che si è visto “offrire” il bimbo in cambio di pochi euro, mentre stava andando in spiaggia. Una proposta sconcertante che ha convinto l’uomo a raccontare subito l’accaduto ai militari delle Fiamme Gialle presenti nel vicino Lido del Finanziere, che a loro volta hanno avvertito i colleghi del gruppo di Ostia e chiesto il supporto della polizia di Stato.
Offre un bimbo per compiere atti sessuali, in manette un ragazzo di 25 anni
Stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine, il 25enne avrebbe abbandonato il piccolo sul marciapiede per poi darsela a gambe. La sua fuga però è durata poco. Raggiunto dai militari, l’uomo ha dato in escandescenza, ma è stato comunque immobilizzato e portato in caserma. In un primo momento è stato ipotizzato che l’uomo fosse in uno stato di alterazione, ma i test per vedere se nel sangue ci fosse della droga sono risultati negativi
Il bimbo affidato ai servizi sociali del Comune di Roma
Il bambino, disidratato e visibilmente sotto shock, è stato trasportato all’ospedale Grassi di Ostia per un controllo ed è stato ricoverato in via precauzionale. Non si hanno ancora notizie sulla sua famiglia. Secondo RomaToday, l’ipotesi più accreditata è che provenga da uno dei campi nomadi della Capitale, ma non è neppure escluso che possa essere stato sottratto altrove. Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Il piccolo è stato affidato ai servizi sociali del Comune di Roma.

sabato 25 luglio 2020

Scommesse in borsa, il la fidanzata/o cubana/o di Rocco Casalino segnalata all’antiriciclaggio



Di Giacomo Amadori – Giuseppe China –Il cubano, compagno del portavoce di Giuseppe Conte, finito sotto controllo per «scommesse» in Borsa con una carta di credito alimentata anche dal conto corrente dell’ex volto del Grande fratello. Per giornalisti e fotografi di tutto il mondo è l’ombra del premier Giuseppe Conte, il suo inseparabile… La notizia l’abbiamo appresa da una segnalazione inviata all’Ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia dai risk manager di un noto gruppo bancario con filiale in Largo di Torre Argentina a Roma, agenzia in cui ha il conto il compagno di Casalino, il trentenne cubano José Carlos Alvarez Aguila. Ma che cosa c’entra l’Antiriciclaggio con il ristorante?

Partiamo dalla segnalazione, che in qualche modo sfiora anche il ruolo istituzionale ricoperto da Casalino. Al centro dell’alert del giugno scorso c’è la carta prepagata del compagno caraibico del portavoce di Palazzo Chigi. Alvarez Aguila ha movimentato sul proprio conto circa 150.000 euro e il rapporto è stato «alimentato» da un’indennità Naspi di disoccupazione, da «modesti bonifici senza causale provenienti dal compagno» e «da un bonifico proveniente da un conto tedesco della Plus500, società finanziaria internazionale che fornisce servizi di trading online».

Cioè una società che consente la compravendita di valuta e di azioni sulle varie Borse internazionali. Quel che pare di capire è che il trentenne cubano giochi sui mercati finanziari, con ottimi risultati, attraverso una piattaforma di origine israeliana, la Plus500, con filiali in giro per il mondo. Ma scommette anche con la greca Fortissio.com, specializzata in «trading protetto».

Infatti in un altro passaggio della segnalazione si legge che la carta prepagata viene utilizzata per «pagamenti verso siti di trading online come Plus500 e Fortissio.com ed appaiono operazioni rilevanti rispetto al bilancio economico del cliente (ad esempio pari a oltre 2.000 euro nella stessa giornata)».

Ricapitoliamo: il fidanzato di Casalino, di professione cameriere o giù di lì, attraverso una ricaricabile, investirebbe anche 2.000 euro in un giorno per acquistare titoli su siti di settore, incamerando cospicue plusvalenze che vanno ad alimentare il suo conto. Ma è normale che il compagno di un uomo che conosce in anteprima le decisioni del governo scommetta online su dei titoli che gli permettono di incassare lauti guadagni? Non c’è il rischio di un clamoroso conflitto d’interessi? Gli stessi dubbi deve averli avuti chi ha inviato la segnalazione all’Antiriciclaggio.

Alvarez Aguila ha spiegato alla sua banca che la carta di credito è posseduta dalla madre che vive a Cuba, la quale «effettua prelievi di contanti seppur di poco conto presso banche locali». Ma dalla banca obiettano che «l’utilizzo fisico della carta non esclude la possibilità di compiere operazioni online da parte del segnalato». Per arrivare a questa conclusione: «Alla luce di tale utilizzo improprio della carta e della movimentazione compiuta si ritiene opportuno l’inoltro della presente». Infatti vengono ritenuti sospetti «scambi di bonifici tra rapporti collegati con causali generiche, unitamente a operazioni di trading probabilmente eseguite da soggetto terzo».

giovedì 23 luglio 2020

Notte di follia a Pisa, libico irregolare rapina un fast food e prende a sprangate un passante: arrestato



Di Liliana Giobbi – Violenza cieca di un immigrato libico a Pisa. Ha rapinato un fast food in piena notte. Un passante l’ha sorpreso e lui l’ha aggredito con una spranga metallica. La polizia è riuscita ad acciuffarlo. Nonostante si sia opposto con ogni mezzo, l’ha portato in carcere.
Pisa, l’immigrato libico era un irregolare in Italia
A scoprire il nordafricano mentre rubava è stato un pakistano. Identificato l’uomo per un trentaquattrenne immigrato libico irregolare in Italia. Ha svariati precedenti specifici. I poliziotti hanno accertato che inizialmente avesse agito con un complice che svolgeva il ruolo di palo. Il complice però ha preso la via della fuga prima dell’arrivo degli agenti. Sfondata la porta di ingresso del fast food di Pisa
Il rapinatore, dopo aver sfondato il vetro della porta di ingresso del fast food di Pisa, ha preso il denaro dalla cassa. In totale, 275 euro. E l’ha nascosto negli indumenti intimi. Poi aveva la spranga metallica che ha usato per colpire il passante pakistano che per primo si era reso conto del furto. La vittima ha fatto ricorso alle cure del personale sanitario dell’ambulanza.
Gli agenti portano in carcere l’immigrato libico
Condotto in questura, l’immigrato libico è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di rapina impropria. Dopodiché gli agenti l’hanno portato in carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. Il denaro sottratto è stato restituito al titolare del fast food

martedì 21 luglio 2020

“Recovery Bluff”, prima più tasse e solo fra un anno i soldi. Giorgia Meloni: “Ecco la fregatura Ue”



Da Il Tempo – Sul Recovery Fund il governo canta vittoria ma la verità è un’altra. I fondi stanziati dal Consiglio europeo arriveranno soltanto nella prossima primavera e soltanto dopo aver introdotto nuove tasse, come la plastica tax. Per questo Giorgia Meloni mette in guardia Conte e il suo governo sul concreto rischio di un commissariamento dell’Italia.

«Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund. Abbiamo tifato per l’Italia in ogni momento. Con la coscienza a posto ora, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio. È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo. I “frugali” ottengono il ridimensionamento del Recovery Fund, mantengono e addirittura aumentano privilegi inaccettabili e anacronistici.

Per l’Italia si conserva un livello accettabile di sussidi a fondo perduto ma in compenso rischiamo di perdere molti miliardi su altre voci del bilancio pluriennale. E, a monte, nessuna revisione degli assetti europei che penalizzano in modo strutturale l’Italia e la sua economia. Vengono rinviate a data da destinarsi tutte le tasse sui colossi extraeuropei e la finanza speculativa ma viene introdotta una tassa sulla plastica di 80 centesimi al chilo dal 1 gennaio 2021: un salasso per migliaia di imprese, con il rischio che i costi si riversino fino alle famiglie.

Ma quello che ci preoccupa di più è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno: non si chiama “diritto di veto” ma il “super freno di emergenza” funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una Nazione sovrana.

Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso».

domenica 19 luglio 2020

In 250 sbarcano dalla Siremar: “Veniamo in Italia perché le leggi sono meno restrittive”. Il disastro di Lamorgese



Perché i migranti vengono in Italia? “Perché avete leggi meno restrittive delle nostre”. A spiegarlo è uno dei 240 sbarcati dalla San Savino della Siremar, il traghetto che fa la spola tra Lampedusa e Porto Empedocle, ai giornalisti presenti sul molo. Gli immigrati irregolari sono stati poi portati in Sicilia e l’allarme è sia sociale che sanitario. “Abbiamo viaggiato sullo stesso traghetto – racconta un agrigentino al Giornale.it -, sebbene distanziati.

 Ma quasi ogni giorno è così e nonostante ci sia chi fa la santificazione a bordo, il rischio di contrarre il Covid-19 è sempre alto. Abbiamo paura? Sì. Ormai parlano della nostra terra solo per i migranti, ma la Sicilia è altro. È turismo e cultura. Siamo stanchi”.

Il responsabile della Lega a Porto Empedocle Umberto Prestia parla di “scellerata gestione del governo riguardo al fenomeno dell’immigrazione clandestina”, un danno enorme per il turismo dell’isola già messo in ginocchio dal lockdown e i postumi dell’epidemia di coronavirus che per il momento sta risparmiando l’isola. Le misure di sicurezza per i migranti sono risibili: “Gli sbarcati – scrive ancora il Giornale -, quasi tutti tunisini, con qualche eccezione per alcuni soggetti che arrivano dal Bangladesh, salgono sui pullman.

Per ogni mezzo 55 persone, senza distanziamento sociale. Circa 190 di loro sono destinati a un centro di accoglienza di Caltanisetta, i restanti a Villa Sikania“. E restano nelle orecchie le parole di un residente: “Guardate, dicono che scappano dalla guerra, ma sono abbigliati come noi, sorridono e scherzano tra loro. Non ci risulta che in Tunisia ci sia la guerra”.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi aggiornamenti e le migliori guide direttamente nella tua inbox.