lunedì 16 dicembre 2019
Scoperta a Ferrara una banca abusiva gestita dai nigeriani: la Guardia di Finanza sequestra 70mila euro
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara, nella giornata di venerdì 13 dicembre, hanno eseguito una perquisizione in un negozio etnico di generi alimentari della città estense, utilizzato da due gestori di nazionalità nigeriana come una vera e propria banca abusiva.
La stessa, infatti, serviva per la raccolta dei risparmi dei connazionali presenti sul territorio ferrarese. Nel corso delle operazioni è stato rinvenuto e sequestrato denaro contante per 70 mila euro. Le banconote di vario taglio erano state abilmente occultate tra gli interni d’arredo del negozio in buste di plastica e suddivise per singolo ‘cliente risparmiatore’. La perquisizione, disposta dalla locale Procura, ha consentito di rinvenire, oltre all’ingente somma, anche una dettagliata contabilità della gestione dei risparmi. Abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento. Questa l’accusa mossa nei confronti dei due responsabili della gestione della banca irregolare.
Le indagini, coordinate dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara, hanno preso l’avvio dall’analisi dei flussi finanziari connessi all’approfondimento di numerose segnalazioni di operazioni sospette, inviate dall’Unità Informazione Finanziaria (U.I.F.) istituita presso la Banca d’Italia, nei confronti dei due soggetti. In particolare gli approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di rilevare cospicue movimentazioni finanziarie a favore degli indagati, con versamenti di denaro su carte di credito ricaricabile a loro intestate e successivi prelievi. Sono tutt’ora in corso ulteriori accertamenti per ricostruire i flussi finanziari al fine di determinarne sia la reale provenienza, sia la destinazione futura. L’attività di servizio dimostra, ancora una volta, come sia alta l’attenzione dei militari a tutela di un settore delicato per l’intera economia, come quello dei mercati finanziari.
Il fenomeno del riciclaggio in Italia è disciplinato dal codice penale all’articolo 648bis e consiste nell’introduzione di fondi di provenienza illecita in attività illegali. La raccolta del risparmio ed il trasferimento di fondi tra cittadini nigeriani tramite canali paralleri rispetto a quelli ufficiali è un fenomeno conosciuto con il nome di Hawala. Tale sistema è basato sull’onore dei soggetti incaricati al disloco fisico del denaro ed è altamente sviluppato e utilizzato in Medio Oriente, Nord Africa, Corno d’Africa e Asia meridionale. I vantaggi per coloro che pongono in essere la Hawala sono chiaramente economici. I profitti, infatti, derivano dalle commissioni nonché dai tassi di cambio applicati che, ovviamente, molto spesso non sono quelli legali. Non esiste poi tracciabilità dei movimenti, il che rende questo sistema riconducibile al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
venerdì 13 dicembre 2019
Claudio Martelli difende il governo e Il Prof. Sgarbi grandissimo come sempre non le ha mandate a dire
Claudio Martelli difende il governo e Il Prof. Sgarbi grandissimo come sempre non le ha mandate a dire
Ora le sardine leggono messaggi finti di Liliana Segre in piazza: la senatrice si smarca e smentisce la bufala
Clamoroso autogol delle sardine torinesi. La senatrice a vita Liliana Segre si è smarcata dai pescetti sabaudi dopo che Paolo Ranzani, organizzatore della manifestazione del 10 dicembre avvenuta in piazza Castello, aveva letto alle migliaia di persone presenti un presunto messaggio della Segre. Messaggio che era stato accolto da una ovazione oceanica dalla platea di sardine. Ma a quanto pare, la senatrice a vita non avrebbe inviato alcuna comunicazione da leggere in pubblico.
La smentitaLo fa sapere la stessa Segre con una nota ufficiale: “In merito a quanto fermato ieri dagli organizzatori nel corso di una manifestazione a Torino e a quanto poi ripreso oggi da alcuni quotidiani, ritengo necessario chiarire di non aver mai inviato messaggi di adesione alla manifestazione di ieri o ad altre consimili. Ogni notizia al riguardo è quindi destituita di fondamento”.
Le polemicheAlla smentita è subito seguito l’intervento di Augusta Montaruli, parlamentare torinese di Fdi: “Un finto messaggio da parte della senatrice Segre nella piazza delle sardine? Pesci in barile“, ironizza. “Ringraziamo la senatrice Segre per aver specificato di non aver dato la sua adesione.
Se risultasse però vero che gli organizzatori si sono inventati una finta lettera di sostegno alla manifestazione da parte della senatrice Segre sarebbe gravissimo. Il segno di quanto una piazza vuota di idee e simboli debba provare a ‘scippare’ quelli di tutti“.
Le sardine, dal canto loro, non sono state a guardare: “Siamo certi che si tratti di un’incomprensione e, seppure a mille miglia dalla volontà di polemizzare con la Senatrice alla quale va la nostra totale stima, ci teniamo a specificare quanto accaduto: lo staff delle Sardine torinesi, alcuni giorni fa, ha invitato la Senatrice a partecipare alla manifestazione di Torino utilizzando l’apposita mail del Senato”.
“Dalla mail del Senato – proseguono gli organizzatori – abbiamo ricevuto una risposta da parte della Responsabile dello Staff che, declinando l’invito a causa di concomitanti impegni, ringraziava a nome della Senatrice con queste parole: ‘Ringraziamo le giovani sardine di Torino, come, già detto ai ragazzi emiliani, quella è la loro piazza, sono le nuove sentinelle della memoria‘.
Quest’ultima è esattamente la frase citata da Paolo Ranzani in apertura dell’evento di Torino”. Una frase che però, a ben vedere, nessuno aveva però autorizzato Ranzani a comunicare in pubblico.
Emorragia nel Movimento 5 Stelle, lascia anche il senatore Lucidi: “So che usciranno 20 o 30 persone”
“Lega o gruppo Misto, non ci sono grandi alternative. Sto valutando in queste ore”. Così il senatore Stefano Lucidi, che ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle, risponde sulla sua prossima appartenenza politica, intercettato dai giornalisti davanti al Senato.
“So che usciranno 20 o 30 persone e che stanno valutando di fare un nuovo gruppo ma non credo che avranno la forza per farlo, quindi non li aspetto” ha detto rispetto alle indiscrezioni che girano su una sua ipotetica adesione. “Serve una spallata per far risvegliare il Movimento. Qualcosa deve cambiare in modo estremamente radicale”, afferma il parlamentare. “Perché passo da un’altra parte? Per i soldi, per la poltrona? Non è quello – prosegue -, sono sette anni che cerchiamo spazio per fare politica e non c’è stato”.
Quanto alle critiche del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede su chi cambia casacca dovrebbe dimettersi afferma: “Ha ragione ma anche chi passa dal 33 al 15% dovrebbe dimettersi” risponde caustico Lucidi. “Se una forza politica che ha un suo capo politico riconosciuto – ribadisce – passa dal 33 al 15% qualcuno deve prenderne atto. Ci sono passaggi in politica che sono automatici”.
Lazio, il piano folle di Zingaretti: case popolari a clandestini e occupanti abusivi. I centri sociali ringraziano
Archiviato il piano sgomberi voluto dal Viminale a trazione leghista, ora la giunta Zingaretti strizza l’occhio ad oltre 12mila occupanti abusivi della Capitale. L’idea è quella di risolvere la questione dell’emergenza abitativa aprendo una corsia preferenziale per l’accesso alle case popolari dedicata a migranti irregolari e inquilini dei palazzi occupati. I dettagli della proposta sono contenuti nell’articolo 10 della bozza della legge di stabilità regionale del 2020, che permetterebbe di assegnare, in via provvisoria, per un massimo di due anni, il 10 per cento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a chi non è in possesso dei requisiti necessari per ottenerli.
Tra i principali ci sono quello della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno, della residenza o di un regolare contratto di lavoro in città, oltre a non aver mai occupato senza averne titolo un alloggio di proprietà del Comune o della Regione. Con la deroga prevista nella legge di stabilità, invece, un appartamento su dieci sarà riservato a stranieri senza permesso di soggiorno ed ex occupanti. Il centrodestra, lo bolla come un “regalo ai centri sociali”. Ma per l’assessore alle Politiche Abitative, Massimiliano Valeriani, interpellato dalla consigliera leghista, Laura Corrotti, si tratterebbe di una misura dettata dal “buon senso”, che serve a dare una risposta all’esercito di senzacasa stipati in edifici fatiscenti, che spesso si trasformano in veri e propri fortini dell’illegalità.
“Con questa norma migranti irregolari e occupanti abusivi scavalcheranno di fatto migliaia di cittadini italiani e stranieri in regola con i documenti, che da anni sono in graduatoria per ottenere un alloggio”, attacca la consigliera della Lega, che promette battaglia per bloccare il provvedimento. Lo definisce un “lasciapassare” per i collettivi rossi che negli anni si sono barricati con catene e lucchetti in decine di immobili pubblici e privati. Sono 23, secondo la lista stilata dal prefetto di Roma lo scorso luglio, gli edifici da sgomberare a partire dalla primavera del 2020. Maera stata proprio la Regione Lazio, nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dello scorso 27 agosto a chiedere una “tregua”. Il governo giallorosso stava per giurare al Colle e Matteo Salvini si preparava a lasciare il suo ufficio al Viminale. I nuovi equilibri politici hanno fatto prevalere la linea morbida, contribuendo a sventare il blitz in programma per i primi di settembre nel palazzo di via del Caravaggio, dove vivono 400 persone.
“La giunta Dem dice che si tratta di una soluzione temporanea – attacca ancora Corrotti – ma una volta che gli appartamenti saranno assegnati sarà difficile rientrarne in possesso”. L’emendamento che chiede di abrogare il comma 3 dell’articolo 10 della legge è stato sottoscritto da tutto il centrodestra e verrà discusso domani in commissione Bilancio. “È un provvedimento assurdo che premia gli irregolari e discrimina i cittadini onesti, la giunta Zingaretti deve ritirarlo”, attacca anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana, Fabrizio Ghera. “Le occupazioni gestite dall’estrema sinistra che hanno sempre creato problemi in moltissime zone della città – continua – ora vengono premiate dal Pd”. Il partito di Giorgia Meloni ha annunciato che proporrà un altro emendamento per introdurre il “principio di residenzialità nei criteri per le graduatorie di assegnazione degli alloggi”. In questo modo, spiega il gruppo in un comunicato, “si dà precedenza a chi vanta una lunga permanenza nel territorio, che costituisce un elemento di radicamento, di partecipazione alla vita economica e sociale e di contribuzione alla spesa locale”.
giovedì 12 dicembre 2019
Il Mes manda allo sfascio il M5S: 14 disertano il voto alla Camera. Al Senato in 5 pronti a cambiare partito
Hanno salvato la poltrona, rinnegando se stessi. Ma questo non sembra essere l’unico prezzo pagato dal M5S al Mes. Alla Camera 14 deputati pentastellati non hanno partecipato al voto. In 14 danno forfait al voto di Montecitorio I 14 che hanno dato forfait all’appuntamento politicamente più significativo degli ultimi tempi sono Enrico Baroni, Emilio Carelli, Luciano Cillis, Gianfranco Di Sarno, Alessandra Ermellino, Francesco Forniciti, Stefania Mammì, Michele Nitti, Cosimo Pignatone, Eugenio Saitta, Simona Suriano, Patrizia Terzoni, Raffaele Trano, Andrea Vallascas.
Certo, non hanno votato contro (nessuno dei pentastellati lo ha fatto), ma la mancanza del loro voto si fa notare, in un contesto in cui la risoluzione ha comportato lacerazioni interne e necessità di vertici notturni. Il tutto per arrivare ai 291 sì (contro i 222 no), che lastricano la strada su cui l’Italia si va a consegnare, mani in alto, ai diktat europei.
Tre senatori M5S non votano la fiduciaAncora più eclatante, forse, il ritiro sull’Aventino di loro tre colleghi senatori. Benché presenti in Aula, infatti, Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro non hanno votato il decreto Terremoto. Provvedimento meno sensibile, ma sul quale era stata posta la fiducia. Dunque, a suo modo, importante cartina di tornasole dello stato di salute dell’alleanza di governo e, ancor di più, del Movimento al proprio interno. Non a caso, infatti, nei corridoi di Palazzo Madama già si parla di un possibile passaggio dei tre nelle file della Lega. E sorprese non sono escluse sull’imminente voto che anche il “ramo alto” è chiamato a esprimere sul Mes. Non solo. Secondo i rumors, ci sarebbero anche altri due senatori M5S in bilico, pronti a lasciare già nelle prossime ore il Movimento.
Pd e M5S sperano nelle assenze dell’opposizioneI numeri per garantire la sopravvivenza del governo, spiegano tuttavia le stesse fonti, non dovrebbero venire meno, complici le assenze nelle file dell’opposizione, che dovrebbero far scendere la “linea di galleggiamento”, abbassando i numeri della maggioranza necessaria per far passare la risoluzione giallorossa.
Salvini,attacca Conte e Di Maio 'tolgono scudo penale a Ilva e lo danno al Mes, vergogna' da ascoltare e condividere
"Tolgono lo scudo penale all'Ilva e lo danno al Mes: andatelo a spiegare agli operai di Taranto, io avrei vergogna a farlo. Lo tolgono a Taranto, lo danno a Bruxelles".
Così Matteo Salvini, in Aula al Senato, dove continua a dare al premier Giuseppe Conte della "copia sbiadita del professor Monti".
mercoledì 11 dicembre 2019
Scandalo in Lazio: Zingaretti assegna il 10% delle case popolari agli immigrati irregolari per due anni
Case popolari agli immigrati irregolari per un anno, al massimo per due. E’ il progetto di Nicola Zingaretti governatore del Lazio e segretario del Pd, contenuto nella Legge di Stabilità del Lazio. Un comma nascosto nell’articolo 3, lettera a) che rischia di far esplodere un “caso Lazio”.
E stavolta il progetto che sfida “prima gli italiani” ma anche le regole delle graduatorie per gli alloggi popolari, in nome dell’emergenza abitativa, è come una bomba a orologeria innescata sul Consiglio regionale del Lazio. Secondi la Giunta Zingaretti, “I Comuni e le Ater possono riservare una quota non superiore al 10 per cento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per far fronte alle situazioni di emergenza abitativa identificate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza”. E poi chiarisce: “Gli alloggi sono utilizzati per offrire sistemazioni provvisorie a soggetti non in possesso dei requisiti….. La sistemazione provvisoria non può eccedere la durata di un anno, eventualmente prorogabile di un secondo anno….”.
Quanto contenuto nella legge di stabilità ha due chiavi di lettura: chi è in attesa di un alloggio popolare si vedrà scavalcato nell’assegnazione del 10 per cento delle case disponibili da chi non ha requisiti, mentre chi per esempio un immigrato irregolare avrò diritto per due anni ad un alloggio per poi tornare da dove era venuto: e negli appartamenti occupazioni. Già, perché il nodo è quello delle occupazioni e del piano di sgomberi varato dalla Prefettura con oltre 12 mila persone che nei prossimi mesi si troveranno dalla sera alla mattina senza in tetto, andando ad allungare la lista di chi non ha nulla.
Per l’opposizione è una specie di affronto. Tuona Antonello Aurigemma, Fratelli d’Italia: “Non si può minimamente pensare di sistemare persone occupanti senza titolo, quando la priorità è quella di regolarizzare coloro che hanno i requisiti indicati dalla legge. Per questo motivo presenteremo un emendamento per cancellare questo comma”.
Aggiunge la Lega: “Un’iniziativa, quella inserita nell’articolo 10 della legge di stabilità regionale 2020, che non tiene in considerazione di coloro che attendono un alloggio da anni. A Roma, ad esempio, si parla di circa 12.500 famiglie – con i requisiti – in lista d’attesa per una casa. Zingaretti ormai lo conosciamo, come conosciamo le sue priorità, ma ci proponga prima almeno una soluzione per tutti coloro che, con i requisiti, dovranno attendere ancora di più. Sarà battaglia in Consiglio regionale, per rispetto di tutte le famiglie che attendono da troppo tempo.” Così in una nota Laura Corrotti, consigliere Lega Regione Lazio.
LA FACCIA DI RAMPINI MENTRE TONINELLI SPIEGA I PIANI DEL GOVERNO VIDEO
Dice tutto. E anche la faccia psichedelica di Toninelli mentre si avventura in spiegazioni:
Forse lo sguardo allucinato di Toninelli è perché cerca la dignità perduta.
Forse lo sguardo allucinato di Toninelli è perché cerca la dignità perduta.
Conte fa peggio di Mario Monti: raffica di tasse per negozi e capannoni affittati. Così ammazza l’economia
Sorpresa amara per commercianti e i proprietari di immobili commerciali. Nel rush finale della legge di Bilancio, complicato dalla riscrittura del capitolo fiscale e dalle tante richieste dei partiti della maggioranza spuntate alla Commissione Bilancio del Senato – è scomparsa la conferma nel 2020 della cedolare secca sugli affitti dei negozi.
La aliquota al 21% per i locali commerciali ceduti in locazione rimarrà limitata ai contratti stipulati nel 2019; dal prossimo anno i redditi degli affitti dei locali accatastati come C/1 con superficie fino a 600 metri quadrati saranno tassati con aliquota marginale.
Il carico fiscale totale per un tipo di locazione che è già in forte crisi potrà arrivare al 48%, «al quale deve aggiungersi la patrimoniale Imu-Tasi, oltre alle spese di manutenzione dell’immobile e al rischio morosità (per non parlare degli effetti provocati dalla preistorica regolamentazione dei contratti di locazione interessati», ha osservato ieri Confedilizia, organizzazione dei proprietari che si è battuta per la conferma della cedolare varata dal precedente governo.
Difficile che l’esecutivo Conte la maggioranza decidano di cambiare strada. Tra gli emendamenti dei relatori non c’è traccia di cedolare e l’unica proposta della maggioranza, firmata dal Pd, è stata ritirata. Quelle delle opposizioni sono state respinte. Una scelta che «porterà meno entrate per lo Stato e impedirà la rivitalizzazione dei centri storici», ha protestato il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas, primo firmatario di due emendamenti per stabilizzare la cedolare.
Improbabile un ripensamento anche perché l’intenzione del governo è accelerare sui tempi dell’approvazione. Già venerdì l’Aula di Palazzo Madama dovrebbe licenziare il testo definitivo della legge di Bilancio e nel passaggio alla Camera dei deputati, sempre nelle intenzioni del governo, la manovra non dovrebbe essere
Per il testo della legge di Bilancio 2020 fa quindi fede il disegno di legge e le modifiche introdotte da relatori e sanatori alla Commissione Bilancio del Senato.
Tra le novità dell’ultima ora, un rimborso con interessi per gli utenti vittime di «bollette pazze» stabilito per legge. I gestori di telefonia, energia, gas e acqua, dovranno rimborsare il pagamento di somme non dovute, per un importo di almeno 100 euro, con una penalità del 10%. Una «buona notizia per i consumatori e le famiglie italiane grazie agli emendamenti di Fratelli d’Italia», ha rivendicato il gruppo al Senato del partito di Giorgia Meloni, che ha proposto l’emendamento.
Ieri è stata la giornata dei microemendamenti. Ma le modifiche più importanti restano quelle sul fisco. L’attenutazione della plastic tax e le relative coperture concentrate sui giochi. Sono oltre 631 milioni di euro dall’aumento del prelievo sugli apparecchi (preu) e 472,7 milioni dall’aumento della tassa sulla fortuna, per un totale di 1,1 miliardi. Se non ci saranno modifiche, ha protestato Acadi, l’Associazione dei Concessionari dei Giochi Pubblici aderente a Confcommercio, l’intero comparto è a rischio.
Il governo è già proiettato sul dopo manovra. Il premier Giuseppe Conte lunedì ha annunciato un cronoprogramma e quindi un rilancio del governo. Ieri lo stesso Conte con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno incontrato i sindacati per discutere del rilancio del Sud, incalzati dalla protesta dei lavoratori ex Ilva e dai sindacati. La promessa del governo alle organizzazioni dei lavoratori è una «cabina di regia» per governare gli investimenti in particolare sulla transizione energetica.
martedì 10 dicembre 2019
Renzi si vanta di avere solo 15 mila euro sul conto. poi compra una villa da1.4 milioni di euro...
Ma non ne aveva solo 15.000? Dopo pochi mesi ascoltate cosa è successo
Renzi si vanta di avere solo 15 mila euro sul conto. poi compra una villa da1.4 milioni di euro...
Renzi si vanta di avere solo 15 mila euro sul conto. poi compra una villa da1.4 milioni di euro...
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