lunedì 2 dicembre 2019
Sardine, nella piazza d’odio anti-Salvini spunta pure Saviano (e scorta): “Caffè con Salvini? Me lo avvelenerebbe”
La manifestazione delle Sardine, convocata per il pomeriggio in piazza dei Mercanti a Milano, è stata spostata in piazza Duomo. Le persone hanno affollato la piazza nonostante la pioggia battente. In tanti hanno scandito lo slogan che è diventato protagonista delle manifestazioni delle ultime settimane, da Nord a Sud: “Milano non si Lega”. L’ennesima piazza contro Salvini, insomma. Niente di nuovo sotto la pioggia. Tra la gente sfilano ex militanti di Rifondazione Comunista, c’è il dem Majorino, Ornella Vanoni e anche lo scrittore Roberto Saviano.
Sul palco alcuni ragazzi leggono gli articoli della Costituzione. Il coro di Bella ciao, intonato da tutta la piazza, si alterna a insulti ritmati indirizzati a Matteo Salvini e ad altri slogan come “Ora e sempre resistenza”, “Siamo tutti antifascisti”, “Chi non salta un fascista è”.
“In piazza Duomo a Milano non c’è nessun vaffa o nessun leader. Solo la voglia di incontrasi, ragionare e decidere insieme. Ed erano anni che in questo Paese questo non accadeva. La sardina è un pesce che da solo sembra fragile ma che insieme risale fiumi e fa cose straordinarie. Siamo molti, molti più di quelli che pensiamo. Questa piazza e queste piazze devono smontare le balle e queste piazze devono essere non solo contro ma in difesa dei diritti. Questa democrazia la stanno erodendo, ma le Sardine questo lo stanno impedendo”, ha dichiarato Saviano. Che poi ha aggiunto: “Questa piazza non si piega al leader o al leaderino di turno. Ci sono persone di diverse, c’è un bel clima di sorrisi e di cordialità.
Questa è una piazza di resistenza alla Lega. Salvini si sta preoccupando tantissimo perché finora era riuscito a gestire la situazione con i numeri e con i social che sono la sua artiglieria più pesante. Non credevo, ma sta iniziando a spaventarsi moltissimo, ed è un segnale positivo”. E ancora: “Io leader delle Sardine? Non lo so fare. In tanti si riconsocono nel mio lavoro, in quello che ho fatto in questi anni e capiscono anche la mia solitudine. Prendere un caffè con Salvini? Non credo, lui non vorrebbe. Al massimo me lo avvelenerebbe”.
In piazza anche Mattia Santori, uno dei promotori del movimento delle Sardine, il quale ha spiegato: “Per il momento noi dobbiamo rimanere lontani dalla politica, dobbiamo restare una piazza fluida e libera come siamo adesso. Noi non siamo interessati a incontrare esponenti di quella politica che contestiamo e che in questi anni ha contribuito a disgregare in maniera impressionante il tessuto sociale”.
domenica 1 dicembre 2019
Firenze: nella piazza “apolitica” delle sardine spunta la bandiera rossa, simbolo di milioni di morti (Video choc)
Una bandiera rossa, con falce e martello, è comparsa in piazza della Repubblica a Firenze in occasione della prima manifestazione delle sardine in Toscana.
E scoppia il caos. Subito dalla folla si è alzato un urlo: “Via le bandiere”. Notare un particolare significativo: non è che le sardine si sono adontate nome dell’anticomunismo e della democrazia. No, ci sono rimasti male solo perché temevano di sputtanarsi. Il carattere “a-partitico” deve essere salvaguardato a beneficio degli ingenui. E dei furbi del Pd e dei mass media amici.
Ci mancherebbe altro. “Il nostro messaggio è uno solo e preciso: difendere e diffondere i valori della Costituzione repubblicana per tutti. Vogliamo esaltare i valori di democrazia, tolleranza, eguaglianza”. Lo ha detto Cristiano Atticciati, 19 anni, studente universitario di giurisprudenza, uno dei tre organizzatori e portavoce del movimento delle sardine a Firenze.
“C’è chi vuole metterci il cappello ma io ho i capelli lunghi e il cappello mi dà fastidio. Ci hanno affiliato a qualsiasi partito esistente”. “Noi alle provocazioni non rispondiamo. La figura della sardina è evocativa perché non risponde alle provocazioni”, dice ancora la giovane sardina.
Già, peccato solo che poco prima, le sardine fiorentine avevano gettato la maschera. In attesa dell’inizio del flash mob la folla aveva iniziato a cantare Bella ciao e a scandire lo slogan “La Toscana non si Lega”. E meno male che che sono un movimento “spontaneo” e senza “cappelli” di partito…
Nuovo rigurgito di bile di Roberto Saviano: “Salvini è un manipolatore bugiardo. Ogni giorno dice boiate”
Roberto Saviano non ha perso occasione per sferrare un altro attacco nei confronti di Matteo Salvini. Questa volta nel mirino è finito un post pubblicato dall’ex ministro dell’Interno, assolto dall’accusa di omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio: la sentenza ha stabilito che la responsabilità dell’assegnazione di un porto sicuro alle navi delle Ong che portano a bordo i migranti recuperati dai barconi è di competenza dello “Stato di primo contatto“.
Ma lo scrittore, in un video pubblicato da Fanpage, ha criticato la gioia espressa dal leader della Lega: “Salvini mente, è un bugiardo quando dichiara che il procedimento lo ha assolto. Questo procedimento non dice che ha fatto bene a lasciare in mare la nave di migranti e a chiudere i porti“. A suo giudizio i giudici avrebbero solamente detto che “mancano le norme per individuare i responsabili“. Non è mancato un assalto diretto: “Come al solito ha usato i suoi social per dare delle informazioni superficiali, incomplete e profondamente false“.
Le accuseLo scrittore ha fatto riferimento all’episodio verificatosi a inizio aprile, quando la Alan Kurdi – nave dell’Ong tedesca Sea Eye – soccorse 65 migranti che restarono in mare per 11 in giorni in mancanza di un piano di sbarco: “È stata bloccata nonostante 4 Stati erano disponibili ad accogliere i migranti, che sbarcarono poi a Malta. Il tribunale di Roma avrebbe archiviato Salvini sull’accusa di omissione di atti d’ufficio. Il tribunale dei Ministri tecnicamente afferma che in mancanza di norme chiare non è possibile individuare la responsabilità penale degli indagati. Il provvedimento dice che servono norme chiare“.
Il provvedimento è stato da molti considerato lacunoso: “Vi si dichiara che il soccorso spetta allo Stato che ha il primo contatto con l’emergenza e si interpreta il primo contatto con la bandiera dell’Ong che dà soccorso“. Secondo il suo pare inizialmente potrebbe sembrare che si dia “un’indicazione, cioè che la Alan Kurdi (con bandiera tedesca) avrebbe dovuto sbarcare i profughi in Germania. Ma si può credere che una piccola nave da primo soccorso potesse circumnavigare l’Europa?“.
Facendo riferimento alla parola “buonsenso” utilizzata da Salvini, il giornalista ha colto l’occasione per tuonare: “È buonsenso credere che il provvedimento voglia peggiorare una situazione già drammatica? Il provvedimento non dice questo: nessun giudice avrebbe potuto scrivere un’idiozia del genere“. E ha criticato la scelta di non far sbarcare i migranti nel caso della Sea Eye: “Ci vogliono accordi, ma in quel caso fu solo propaganda politica“.
Saviano infine è tornato all’attacco esplicito: “Il provvedimento archivia Salvini perché mancano le norme, e Salvini l’ha fatto passare con ‘I giudici la pensano come me, mi hanno dato ragione’. Quello che ha detto Salvini è una bugia, una menzogna, una manipolazione“. E si è rivolto ai suoi seguaci: “Diffondiamo questo messaggio, per non sottostare alla massa di boiate che Salvini propina quotidianamente. Fa campagna elettorale perennemente“.
sabato 30 novembre 2019
Gli estremisti dell’Anpi “sputano” sull’eroe italiano Fabrizio Quattrocchi: “Dedicargli una via? È un oltraggio”
GENOVA – Lunedì verrà intitolata a Fabrizio Quattrocchi, il contractor genovese sequestrato e assassinato in Iraq nel 2004, la passerella sul Bisagno che collega corso Galliera a piazzetta Attilio Firpo. Ma la decisione della giunta Bucci, che aveva già innescato polemiche in consiglio comunale, fa infuriare l’Anpi, che chiede all’amministrazione di sospendere l’evento.
«La decisione di associare Firpo, il partigiano “Attila” ucciso nel 1945 nel corso di una rappresaglia, a Quattrocchi è piena di contrapposizioni – scrive in una nota la sezione genovese dell’Associazione nazionale partigiani -. Firpo è stato ucciso per liberare la propria patria, mentre Quattrocchi era una persona impegnata su teatri di guerra stranieri per scelta professionale.
Riteniamo perciò che il Comune dovrebbe sospendere la cerimonia e cercare una nuova e più adeguata collocazione alla targa di Quattrocchi».
Mes, Mario Monti insulta: “Allarme infondato. Il problema sono gli italiani che credono a Salvini”
Mario Monti, ospite a Otto e mezzo la trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber in onda venerdì 29 novembre, ha attaccato Matteo Salvini e il governo Conte.
“Sul fondo salva-stati c’è allarme esagerato solo perché la politica è ormai diventata spregiudicata e i singoli partiti approfittano di ogni occasione per spaventare i cittadini.
Penso che l’allarme sul Mes sia infondato anche se si tratta di materie che richiedono molta attenzione e che avrebbero dovuto essere maggiormente discusse e spiegate da parte del governo.
Conte avrebbe potuto negoziare meglio alcuni punti, come quello sulla sostenibilità del debito, ma sono cose relativamente marginali”. Infine l’attacco ad alzo zero al leader della Lega: “Se gli italiani credono ancora a una parola di Salvini sull’Europa, il problema sono gli italiani e non Salvini.
Gli italiani subiscono il fascino di Salvini e hanno la memoria corta, ma arriveranno almeno ad un anno indietro? Salvini prima ha cercato di distruggere l’Europa ed è stato respinto con perdite, poi ha cercato di costruire una alleanza sovranista e non c’è riuscito”.
Torino, agente aggredito a colpi di bastone chiodato e cocci di bottiglia: Senegalese arrestato, ma è già libero
Momenti di paura e tensione si sono registrati, questa mattina, al mercato di piazza Foroni, a Torino.
Un agente del VI Comando Barriera di Milano/Regio Parco/Falchera della polizia municipale, intervenuto per sedare una rissa tra extracomunitari, è stato aggredito da uno di essi (gli altri sono scappati) con un bastone armato di chiodo arrugginito e poi con un coccio di bottiglia.
Solo grazie all’intervento di un collega, il giovane, un senegalese di 23 anni, è stato fermato.
Dai controlli è emerso che era stato arrestato per spaccio di stupefacenti lo scorso 22 novembre e scarcerato il giorno seguente con obbligo di firma. Dalla perquisizione a suo carico è emerso che aveva con sé oltre 15 grammi di hashish.
Via Salvini, torna la pacchia. Il governo giallorosso regala 20 milioni di euro alle Ong: bando per l’Africa
Il governo Conte finanzia le Ong. Il ministero dell’Interno, ha messo in piedi un’iniziativa senza precedenti per finanziare le Ong, improvvisandosi donatore della cooperazione internazionale per ben 20 milioni di euro. Lo scrive il Giornale in edicola venerdì 29 novembre. Delle proposte progettuali da finanziare non si occuperà più il ministero degli Esteri, tanto meno la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo o l’Agenzia preposta, bensì l’ufficio per le relazioni internazionali del dipartimento per le Libertà civili e immigrazione del Viminale.
Già nelle settimane successive al passaggio di consegne da Matteo Salvini a Luciana Lamorgese, scrive Antonella Aldrighetti, si è palesemente affermato un cambio di passo: l’apertura dei nuovi bandi di gara per la gestione dei centri d’accoglienza straordinaria da qui al prossimo biennio.
Tra qualche giorno il ministero dell’Interno pubblicherà un avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di cooperazione ed assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione e asilo, con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro da assegnare a organizzazione non governativa ed enti locali. I Paesi destinatari saranno Chad, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Libia, Mali, Niger, Nigeria e Tunisia.
venerdì 29 novembre 2019
Disastro del Movimento 5 Stelle in Calabria: “Il candidato alle regionali Francesco Aiello ha una casa abusiva”
È il candidato del M5s da meno di 24 ore, ma è già nel bel mezzo di una polemica gigantesca, anzi, grande “quanto una casa”. Ieri Francesco Aiello ha sciolto la riserva e accettato di correre per la presidenza della Regione Calabria. Ma il passato del docente dell’Unical potrebbe creare non pochi imbarazzi al Movimento. Stamattina repubblica.it ha raccontato la storia della villetta di Aiello, che sarebbe stata “dichiarata parzialmente abusiva e in parte da abbattere”. La casa è ancora ben salda sulle sue fondamenta, a Carlopoli, (piccolo centro in provincia di Catanzaro), “nonostante Tar e Consiglio di Stato abbiano condannato il professore e il fratello a demolire un piano”.
La vicenda risalirebbe alla fine degli anni 80, quando i genitori del candidato pentastellato – secondo quanto racconta Repubblica – sarebbero andati “ben oltre la cubatura prevista”. Solo nel ’99 il Comune si sarebbe ricordato di avviare la procedura per la revoca della concessione edilizia e “improvvisamente anche in casa Aiello ci si ridesta. Non per mettere le cose a posto, ma per bloccare l’iniziativa del Comune con un ricorso al Tar”. Va male, però: “L’istanza viene respinta” e “anche la richiesta di sanatoria viene accettata solo con lo sconto”. Il risultato finale? “Il corpo principale viene ‘graziato’ nonostante la palese obesità rispetto a quanto previsto”, ma seminterrato e primo piano “devono essere demoliti”.
L’ordinanza sarebbe però rimasta lettera morta per altri dieci anni, quando ai fratelli Aiello, eredi della costruzione, “viene notificata l’ennesima ordinanza di demolizione, inutilmente contestata dai due di fronte a Tar e Consiglio di Stato”. Il Comune traccheggia ancora, fino a quando un vicino sollecita “per l’ennesima volta la giustizia amministrativa per far rispettare la sentenza e ancora una volta gli Aiello si mettono di traverso. Ma perdono, di nuovo. L’unica cosa che riescono ad ottenere è che si butti giù ‘solo’ il secondo piano e giusto perché smantellando il seminterrato verrebbe giù tutto l’edificio”. Malgrado tutto, spiega Repubblica, “nulla si è mosso, la villetta è ancora lì e nessuno si è disturbato a togliere neanche una tegola”.
Per i grillini calabresi è una bella grana, visto e considerato che la tutela dell’ambiente e la lotta all’abusivismo sono sempre stati tra i principi cardine del Movimento. Basti pensare che, fino a qualche settimana fa e prima dell’ufficializzazione di Aiello, i pentastellati erano pronti a far scendere in campo il medico ambientalista Ferdinando Laghi.
La candidatura di Aiello è nata sotto una cattiva stella anche per un altro motivo. L’esperto di Politica economica, infatti, nel 2015 si era proposto come assessore nella giunta del governatore del Pd Mario Oliverio. E Oliverio, per il Movimento calabrese, è il nemico pubblico numero uno.
Adriano Celentano elogia i migranti e le sardine, ma la gente cambia canale: crollano gli ascolti di “Adrian”
Ha filosofeggiato di politica, Adriano Celentano, per risollevare le sorti del suo programma. Ha sterzato a sinistra, tra sardine e immigrati, cercando di cavalcare l’onda anti-Salvini (che poi onda non è). Ma il risultato è stato pessimo. Un flop, peggio dei flop precedenti. La quarta puntata di Adrian ha toccato il punto più basso negli ascolti. Solo l’11,1%, un risultato che delude tutti e su cui Mediaset è chiamata a riflettere. Gli spettatori sono stati 2.695.000, in calo. Per non parlare dei dati riguardanti il cartone animato, che ha totalizzato 1.263.000 (8.35%).
In sostanza, parli di sardine e la gente cambia canale. Dopo la parte musicale con Morgan, in studio c’erano Francesca Fialdini, Chiara Geloni e Luca Somma. E sinito la domanda: «Ti piacciono le sardine?». E Celentano: «Mi piacciono perché vanno controcorrente. È importante andare controcorrente». Somma continua a parlare di “pesce”, e questa volta parla di Capitano, o meglio “Capitone”.Più che evidente il riferimento a Matteo Salvini: «Il Capitone avrebbe potuto piacermi all’inizio quando la gente aveva paura. Perché la gente ha paura. Però poi dopo c’è stata qualche…”, e tronca la frase.
I migranti? «Secondo me a Lampedusa non ci vorrebbero solo quelli che accolgono. Ci vorrebbero delle guardie con i cannocchiali, che li vedessero e andassero incontro per farli sbarcare».
Negli ascolti la vera sorpresa è il terzo posto per Paolo Del Debbio con Dritto e Rovescio su Rete4 (8,1%). Battuto nettamente il competitor Corradi Formigli su La7 con Piazzapulita (5,1%). A vincere la serata su Rai1 è La famiglia von Trapp, una vita in musica, che ha raggiunto il 14,47% e 3,29 milioni di spettatori.
Nel preserale, L’eredità su Rai1 al 25,03% e 5,07 milioni di contatti. N.C.I.S. su Rai2 5,09%, Blob su Rai3 4,71%. Conto alla rovescia su Canale5 al 18,42% e 3,64 milioni di spettatori, Su Italia1 Studio Aperto mag al 4,10%, Tempesta d’amore su Rete4 al 4,26%,Little Murders su La7 all’1,10%.
Terrore sul bus a Salerno: nigeriano regolare senza biglietto aggredisce controllore e pesta guardia giurata
Picchia il controllore di un autobus e una guardia giurata intervenuta per difendere il dipendente dell’azienda di trasporti. Il tutto perché, trovato privo del regolare biglietto mentre era a bordo di un mezzo della linea 8 Salerno- Battipaglia, non ha voluto regolarizzare la sua posizione. A compiere la violenza un nigeriano di 21 anni, regolare in Italia, arrestato ed accusato dei reati di violenza e resistenza a Pubblico ufficiale e lesioni volontarie.
La vicenda ha avuto il suo inizio intorno alle 14. Il controllore stava verificando come di consueto i titoli di viaggio dei passeggeri. Nessuno problema fino a quando non si è avvicinato all’immigrato. Quest’ultimo, però, sicuro di poter usufruire di un passaggio gratuito non ha preso bene il controllo e ha iniziato ad inveire pesantemente contro l’uomo che gli aveva contestato di essere a bordo “senza biglietto e documenti”.
Alla richiesta di esibire il documento di riconoscimento, l’extracomunitario è diventato una furia. Prima ha minacciato il dipendente dell’azienda di trasporti davanti alle altre persone che hanno assistito inermi e spaventati a quando stava accadendo e, poi, lo ha colpito con un ombrello che aveva con sé.
Arrivati alla fermata di San Leonardo, sia il giovane straniero che il controllore sono scesi dall’autobus. Qui la tensione è divampata nuovamente, con il nigeriano che è andato in escandescenze e ha provato di nuovo a scagliarsi contro l’uomo. Una guardia giurata, notando la scena, è intervenuta per difendere la vittima ma è stata a sua volta aggredita.
A quel punto, è stato lanciato l’allarme al 112 con gli agenti di polizia della sezione Volanti che sono giunti sul posto in breve tempo. Alla vista delle forze dell’ordine, il 21enne si è nuovamente alterato, cercando di divincolarsi. Tentativo inutile. I poliziotti, anche se con grande difficoltà, è stato reso inoffensivo e immobilizzato. Il nigeriano, così, è stato arrestato ed ora dovrà rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni volontarie. Portato negli uffici della Questura, lo straniero è in attesa del rito per direttissima.
In merito al grave episodio di violenza hanno fatto sentire la propria voce i segretari provinciali della Filt Cgil Arpino, della Fit Cicl Monetta e della Uilt D’Amato che hanno inviato una lettera alla Prefettura e alla Questura di Salerno: “Le organizzazioni sindacali, nonostante l’impegno positivo messo in campo da parte di Busitalia Campania sul tema della sicurezza avvalendosi della vigilanza privata, sono costrette a denunciare l’ennesimo atto di violenza”. Pertanto, “rilevato che nel contempo cresce la preoccupazione ed il malcontento tra il personale viaggiante”, ritengono necessario rilanciare ed innalzare i livelli di sicurezza.
I 2,5 euro al giorno non bastano, migranti protestano: “Voglio tornare a casa, perché in Libia è meglio di qui”
«Io voglio tornare a casa, perché in Libia è meglio di qui». Gli immigrati dei Cas ignorano i massacri a casa propria e così commentano i disagi e le disavventure che affrontano una volta giunti in Italia.
Stamattina è stato annullato l’incontro in Prefettura coi volontari del centro sociale ex Opg che hanno raccolto in un dossier testimonianze e informazioni sullo stato di diversi Cas e sul trattamento riservato ai rifugiati ospiti («senza cibo di qualità, cure e assistenza medica» e in taluni casi lasciati senza i 2,5 euro giornalieri che gli consentirebbero almeno di prendere un autobus magari per andare a cercare lavoro) proseguendo un’opera di denuncia che ha già portato alla chiusura di un centro partenopeo. «
Dal 17 novembre – è la nota dell’ex Opg – chiediamo un incontro alla Prefettura per riferire le gravissime condizioni di centri di accoglienza in cui vivono migliaia di migranti in tutta la Campania e a Napoli in particolare.
Neppure dopo il caso di Bobb Alagiee, sparato dal gestore del CAS di Gricignano d’Aversa a freddo e quasi morto, le istituzioni si sono rese disponibili. Eppure volevamo semplicemente consegnare il materiale raccolto durante le ispezioni del “Controllo Popolare” nei CAS: un dossier con interviste, audio, video e immagini che testimoniano l’orrore in cui spesso vivono i migranti.
Perché chi affida alle cooperative la gestione dei CAS è la Prefettura, direttamente, e poi verifica che tutto sia in ordine, dunque insisteremo perché questo materiale sia visionato ed esaminato».
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