venerdì 15 novembre 2019

Prima si intrufola in una casa privata, poi aggredisce i poliziotti e rompe dito all’agente: la furia della straniera



Si è introdotta nel cortile di un’abitazione privata, poi ha aggredito e mandato in ospedale a causa di fratture ben due agenti della squadra volanti di Ravenna.Protagonista in negativo della turbolenta notte tra gli scorsi venerdì e sabato una ragazza cilena di 21 anni, trovata in evidente stato di alterazione psico fisica dai membri delle forze dell’ordine accorsi in via Oriani dopo una richiesta d’aiuto.

Un cittadino, infatti, aveva sorpreso un’intrusa nel cortile interno della propria abitazione. Inutile, come raccontato dallo stesso al momento della segnalazione, ogni tentativo di convincere la giovane ad allontanarsi dalla sua proprietà. Anzi. Per tutta risposta, la 21enne si era nascosta dietro alcune auto posteggiate, distendendosi a terra come se nulla fosse.

Quando gli uomini della questura di Ravenna sono arrivati sul posto indicato, la straniera si è dimostrata fin da subito ostile e per nulla intenzionata a collaborare. Prima il rifiuto di fornire i documenti o declinare le proprie generalità, quindi l’invettiva contro gli uomini in divisa, ricoperti di insulti e minacce. Vista l’impossibilità di far ragionare e ricondurre a più miti consigli la ragazza, i poliziotti hanno richiesto l’invio di rinforzi.

Quando i carabinieri sono giunti nel cortile dell’abitazione di via Oriani, tuttavia, la situazione non è affatto migliorata. Sentendosi minacciata dalla presenza di un numero cospicuo di rappresentanti delle forze dell’ordine, la cilena ha proseguito con gli insulti e quindi tentato di fuggire, caricando uno degli agenti che cercava di bloccarle la strada.

La ricetta di Matteo Orfini per il suicidio perfetto del PD: “Subito Ius Culturae e cancellare i decreti di Salvini”


Matteo Orfini e il suicidio perfetto per il Partito Democratico – “Vi facciamo una proposta per dare una mano al Pd. Lo facciamo partendo da una riflessione su come il nostro partito sta attraversando questa fase. La debolezza di questo governo è sotto gli occhi di tutti.

La misuriamo giorno dopo giorno su ogni dossier. Il Pd è afono, privo di idee e di linea, e l’unica cosa che sappiamo fare sono generici appelli all’unità. L’effetto è che nel paese la destra sta crescendo ancora, diventa sempre più forte e più radicale. Noi, sempre più timidi, spaventati, deboli.

La nostra risposta è affidarsi alla politica delle alleanze: un nuovo centrosinistra insieme al M5s, che di centrosinistra non è. Una linea sbagliata sulla quale spero discuteremo prima o poi in un congresso vero. Sbagliata perché nel paese c’è voglia di una sinistra che sappia essere davvero alternativa.

Che non dimentichi il riformismo ma che sappia pensare e agire in modo radicalmente diverso dalla destra. Milioni di persone non trovano quello che cercano perché noi non sappiamo offrirglielo. Il Pd non è mai dove lo vorrebbero.

Zingaretti ci chiede di sostenere le scelte fatte con la legge di stabilità senza avanzare proposte per non turbare un già fragile equilibrio. E sia, accogliamo l’invito. Ma crediamo che il nostro partito abbia bisogno di scuotersi dal torpore e di tornare a combattere per le proprie idee.

Il giorno dopo l’approvazione della legge di stabilità inizierà una riflessione su come migliorare e rimodulare il patto di governo. Ecco, crediamo che a quell’appuntamento sia doveroso arrivarci con le idee chiare su quali siano le priorità del Pd.

Per questo presenteremo insieme ad altri colleghi 5 ordini del giorno all’assemblea di Bologna.
5 idee, 5 proposte chiare e comprensibili:
1. Abrogazione dei decreti sicurezza di Salvini, perché sono il simbolo orribile di una politica fondata sull’odio e sulla paura.
2. 100 giorni per approvare lo ius culturae, perché non è più il tempo di discuterne e di parlarne. È tempo di parlarne. È tempo di farlo.
3. 100 giorni per la parità salariale tra uomini e donne, perché non possiamo continuare a chiudere gli occhi davanti ad una simile discriminazione.
4. No al populismo penale, perché il giustizialismo è di destra e il garantismo di sinistra.
5. Stop ai tirocini gratuiti, perché lo sfruttamento sistematico di intere generazioni deve finire.

Siamo convinti che porre con forza questi temi ai nostri alleati di governo significhi rendere il Pd più forte, e che approvare questi provvedimenti significhi rafforzare l’azione di questo governo.

Perché all’odio si risponde col coraggio e noi dobbiamo averne.”

Ora Liliana Segre “gela” Partito Democratico e buonisti: “Io al Quirinale? No grazie, proposta irricevibile”



“No, grazie”, ed è così che Liliana Segre si sfila dalla corsa al Quirinale. Già, perché nei giorni scorsi la senatrice a vita, sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah, era stata indicata da molti come possibile successore di Sergio Mattarella al Colle. Era stata la direttrice dell’Huffingtion Post Lucia Annunziata, dal palco del convegno “Metamorfosi, le conseguenze del cambiamento” (organizzato proprio dal quotidiano online) a fare il nome della 89enne per la carica più alta dello Stato, al termine del mandato di Sergio Mattarella, che scadrà nel 2022.

“Vogliamo far partire da qui, da questo convegno, la proposta di candidare Liliana Segre alla presidenza della Repubblica, per togliere il Quirinale dalla partigianeria della politica”, le parole della giornalista e conduttrice di Mezz’ora in più su Rai Tre.

Un’iniziativa immediatamente rilanciata dal direttore di La Repubblica Carlo Verdelli (anch’egli presente all’evento di HuffPost): “Sottoscriviamo una proposta alta e nobile, quale quella di candidarla per sottrarre una carica così importante alla dinamica delle correnti, indicando un simbolo dell’idea che un’altra visione dell’Italia e dell’Europa è possibile”.

Bene, oggi la diretta interessata ha spento gli entusiasmi di chi la voleva al Colle. Con una breve nota, la superstite degli orrori del nazismo ha declinato l’offerta: “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica tale candidatura va considerata improponibile“.

Il comunicato termina con un plauso al lavoro al Quirinale di Mattarella: “C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero”.
Liliana Segre al Quirinale
Nei giorni scorsi, all’idea di candidare la senatrice a vita, erano arrivate aperture bipartisan, dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti – “È una grandissima personalità che si presenta benissimo rispetto a un ruolo di questo tipo. Anche da prima di queste ignobili polemiche, è un faro per chi crede nella libertà e nella democrazia nel nostro Paese” – fino a Fratelli d’Italia.

Nel centrodestra, infatti, la leader di FdI Giorgia Meloni disse di non avere nulla in contrario, rilanciando però una delle storiche battaglie del suo partito, ovvero l’elezione diretta del capo dello Stato: “Una cosa che si può fare in relativamente poco tempo, con le nuove proposte di legge di iniziativa popolare che oggi hanno un iter agevolato, ci sarebbero i tempi per eleggere in questo modo il prossimo presidente. Se poi la senatrice Segre si vuole candidare, sarà una candidatura che si prenderà in considerazione”.

Acqui Terme, fermato per un controllo mostra i genitali ai poliziotti: marocchino multato e denunciato



Per lui è in arrivo anche una maxisanzione. E’ stato denunciato un uomo che ha mostrato gli organi genitali agli agenti della Polizia Stradale di Acqui Terme che lo avevano fermato per un controllo chiedendogli poi i documenti.

Un cittadino di nazionalità marocchina residente nella città termale era stato fermato insieme ad alcuni connazionali a bordo di un’auto il cui conducente è stato poi sottoposto all’alcoltest (risultato poistivo).
Acqui Terme (Alessandria): denunciato dopo il controllo di polizia
Gli agenti della stradale hanno deciso di sottoporre a controllo tutte le persone a bordo. Tra questi, scrive il quotidiano locale Il Piccolo, un uomo è sembrato eccessivamente euforico, oltre che ostile al controllo.

 Più di una volta ha esibito i propri genitali in gesto di scherno nei confronti degli agenti di polizia: è scattata quindi la denuncia per atti osceni in luogo pubblico, per i quali è prevista una sanzione di minimo 5mila euro da pagare entro 60 giorni.

 L’articolo 527 del codice penale prevede infatti che chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000.

Bufera sul sindaco De Magistris: nomina l’antisemita Eleonora De Majo assessore alla cultura. Imbarazzo a sinistra



A pochi giorni dalla nascita della commissione Segre per combattere l’antisemitismo ecco che arriva uno scandalo targato sinistra: Luigi de Magistris ha nominato Eleonora De Majo assessore alla cultura del comune di Napoli. Si tratta di una decisione per la quale la comunità ebraica locale ha voluto esprimere “il proprio sconcerto e preoccupazione” perché in passato la donna si era resa protagonista di alcune assurde posizioni: “Aveva affermato che il ‘sionismo è nazismo’, paragonato l’allora premier israeliano Netanyahu a Hitler, definito il governo israeliano ‘un manipolo di assassini‘ e gli israeliani ‘porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia’, riducendo il numero degli ebrei assassinati nella Shoah a 4 milioni“.
“È un problema della sinistra”
Nella nota si legge che la scelta è “estremamente discutibile” perché un assessorato di notevole importanza è stato consegnato nelle mani di chi “ha espresso giudizi tanto superficiali quanto offensivi per quegli ebrei che, sia a Napoli che in tutta la diaspora e in Israele, sono stati testimoni del più grande progetto di genocidio che mente umana abbia mai concepito“. E in questo momento storico, “in cui metà degli israeliani è bloccata nei rifugi per l’attacco missilistico che da Gaza punta a colpire indiscriminatamente la popolazione civile di Israele“, la nomina in questione è giudicata “un atto inopportuno e tale da non favorire il dialogo interculturale e l’impegno per la pace“.

Sulla questione è intervenuta Mara Carfagna, consigliere comunale di Forza Italia a Napoli: “De Magistris ha toccato il fondo e lo ha fatto con l’unico scopo di salvare la sua poltrona attraverso l’ennesimo rimpasto di giunta“. La vicepresidente della Camera ha concluso sottolineando che siamo di fronte a “un esempio lampante di quell’antisemitismo di sinistra che copre di insulti la brigata ebraica alla commemorazione del 25 aprile e non perde occasione per infangare lo Stato di Israele negandone il diritto all’esistenza e alla sicurezza“.

Un breve commento è arrivato anche da parte di Matteo Salvini: “A Napoli è appena stata nominata assessore alla cultura una signorina dei centri sociali che ritiene che Israele sia un Paese nazista. Quindi probabilmente il problema dell’antisemitismo sta più a sinistra che altrove“.

Eleonora de Majo sul proprio profilo Facebook ha subito cercato di difendersi dalle accuse ricevute: “Quello che è accaduto oggi è molto grave. Un attacco mediatico squadrista, immotivato perché partito da un post che pubblicai nel lontano 2015, quando non ricoprivo alcuna carica istituzionale“. Il neoassessore ha concluso: “Questa campagna diffamatoria ad armi impari non la vincerete, fatevene una ragione. A testa alta e pancia a terra sono a lavoro per la città che amo“.

Il folle piano di sinistra e radicali per regolarizzare migliaia di clandestini: ecco la legge “voluta” da Soros



258.941,63 euro: è l’ammontare del contributo dell’Open Society Foundations, la rete filantropica fondata dal finanziere George Soros, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dai Radicali e chiamata Ero Straniero – l’umanità che fa bene. Scopo della proposta di legge, sostenuta da tutta la galassia della sinistra progressista e Open Borders, ma anche dalle organizzazioni religiose (Fondazione casa della Carità Angelo Abriani, Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, Caritas, Fondazione Migrantes, Comunità Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche, Cgil, Emergency), è modificare l’attuale Testo unico sull’Immigrazione e superare così la Bossi-Fini introducendo “canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, questi ultimi da selezionare anche attraverso intermediari sulla base delle richieste di figure professionali dall’Italia” e “la possibilità di regolarizzare gli stranieri radicati nel territorio che si trovino in situazione di soggiorno irregolare a fronte della disponibilità di un lavoro o di legami familiari, sul modello di Spagna e Germania“.

In buona sostanza, l’obiettivo “regolarizzare i cittadini stranieri” che hanno un lavoro “ma non hanno i documenti per essere assunti“. In sei mesi, sottolineano i Radicali, sono state raccolte decine di migliaia di firme di cittadini italiani a sostegno di una proposta di legge “innovativa e aderente alle reali dinamiche della società italiana“. Un risultato straordinario, affermano, “che si deve soprattutto alle centinaia di militanti, attivisti e volontari impegnati a raccogliere le firme nelle strade e nelle piazze d’Italia“, nonostante un “dibattito pubblico dominato dalla paura e dalla demagogia, dando voce al Paese che rifiuta la politica dei muri e crede che l’immigrazione possa essere un’opportunità“.

La proposta di legge finanziata dal’Open Society di Soros chiede “l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione attraverso l’attività di intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari”, la reintroduzione del “sistema dello sponsor già collaudato con la legge Turco-Napolitano“, la “regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazioni di soggiorno irregolare” allorché “sia dimostrata l’esistenza in Italia della disponibilità di un’attività lavorativa” o di comprovati legami familiari” nonché “l’abolizione del reato di clandestinità“. Tra i sindaci che sostengono l’iniziativa di Soros-Bonino troviamo il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e Beppe Sala, sindaco di Milano. La proposta di legge ha avviato il suo iter parlamentare ed è all’esame della Commissione affari costituzionali della Camera.

Mentre in Francia il Presidente Emmanuel Macron chiude i porti e vieta l’ingresso ai migranti economici, in Italia, l’universo della sinistra progressista si affida a Soros e chiede una maxi sanatoria per 500.000 irregolari, in un Paese con un tasso di disoccupazione in crescita al 9,9%. e una disoccupazione giovanile che supera il 30%. Ma sono cittadini italiani e al partito Open Borders interessano poco o nulla..

giovedì 14 novembre 2019

Bergamo, pluripregiudicato esce dal carcere in permesso premio: subito assalta una banca e la rapina



Giuseppe Di Matteo, pluri-pregiudicato 51enne di Seriate, è stato arrestato questa mattina, martedì 12 novembre, con l’accusa di aver rapinato il mese scorso la filiale della Banca di Credito cooperativo dell’Oglio e Serio di Bergamo.La rapina, avvenuta verso le 8,50 dello scorso 16 ottobre, aveva fruttato al ladro quasi 14mila euro, per la precisione 13,970 euro, in banconote di vario taglio.

Il rapinatore, dopo essersi fatto consegnare i soldi dal cassiere, era riuscito a scappare, facendo perdere le proprie tracce. La filiale rapinata si trova in centro, poco distante dalla Procura della Repubblica.
La dinamica della rapina
Quel giorno il malvivente era entrato nella banca poco dopo l’apertura e aveva scavalcato il bancone raggiungendo il cassiere e minacciandolo di sparare se non gli avesse consegnato quanto richiesto. Una volta agguantato il ricco bottino era scappato, dileguandosi in men che non si dica. Sul luogo erano subito giunti gli investigatori della sezione antirapina della squadra mobile per effettuare i rilevamenti del caso e ascoltare eventuali testimoni.

Dopo aver acquisito i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza, sia interne che esterne alla filiale, i sospetti si erano concentrati sul pregiudicato. L’uomo infatti si trovava ai tempi del fatto in stato di semilibertà. Poteva quindi uscire al mattino dal carcere di via Gleno e farvi poi ritorno in serata, con l’obbligo di passarvi la notte.
Arrestato grazie alle indagini svolte
Da quanto emerso durante le indagini, il pregiudicato aveva anche una Fiat Punto, intestata alla moglie, a sua disposizione. Proprio a bordo della vettura in questione, Di Matteo sarebbe giunto in prossimità della banca, lasciando l’auto parcheggiata in via Partigiani. Come riportato in una nota della polizia di stato “L’attività investigativa ha consentito di ottenere inconfutabili riscontri sulla responsabilità penale di Di Matteo, che sono stati pienamente sposati dall’autorità giudiziaria.

Quest’ultima ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a cui gli uomini della squadra mobile hanno dato esecuzione oggi, martedì 12 novembre, arrestando Di Matteo, perquisendone la casa e i luoghi nella sua disponibilità all’interno del carcere”. Grazie quindi al lavoro svolto dagli agenti durante le indagini, il rapinatore è stato arrestato.

È iniziato l’esodo dei militanti glillini: “Molti passeranno con la Lega”. Ecco i nomi dei primi “ribelli”



La Lega si prepara ad accogliere diversi grillini che a stretto giro lasceranno ufficialmente il Movimento 5 Stelle. Non solo a livello nazionale: pure sul territorio non mancano i dissidenti delusi dalla gestione targata Luigi Di Maio, che oltre al disastro sulla questione ex Ilva è riuscito anche nell’impresa di far perdere diverse figure politiche pentastellate.

 Ad annunciarlo è stato Matteo Salvini a margine di un incontro con la stampa parlando delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, in programma domenica 26 gennaio: “Probabilmente già da questa settimana presenteremo, un primo caso ormai sintomatico, un consigliere comunale di una città capoluogo del gruppo 5 Stelle che aderirà al gruppo della Lega“. E non si tratterebbe assolutamente di un caso isolato: “Ce ne sono tanti, nei consigli regionali e non solo“.

Il leader del Carroccio ha poi lanciato una frecciatina ai suoi avversari: “Fossi in Grillo, Conte o Di Maio mi porrei il problema di questa crisi, evidentemente qualcuno ha tradito“. I casi È recente l’addio dell’ex sindaco grillino Manuela Sangiorgi, che ha deciso di dimettersi da primo cittadino di Imola per il caos venutosi a creare all’interno del Movimento 5 Stelle.

In molti non hanno digerito il matrimonio forzato con il Partito democratico: “Io ho bisogno di appoggio per fare quello che i cittadini mi hanno votato per fare. Oppure diventavo un burattino nelle mani del Pd, cosa che io non voglio essere“. Ma le piaghe per il M5S non sono finite: Pippo Callipo ha da poco ritirato la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Calabria sotto il simbolo pentastellato.

Ora i grillini sarebbero a un passo dal ritiro: al momento non hanno ancora alcun candidato spendibile su cui contare e potrebbero dunque decidere di non presentare alcuna lista alle prossime elezioni calabresi. Prima dell’imprenditore avevano fatto un passo indietro il medico ambientalista Ferdinando Laghi e il testimone di giustizia, già candidato al Parlamento, Pino Masciari.

 Questa situazione inguaia anche il Pd, che aveva ormai dato per certa un’alleanza con gli alleati di governo. Anche perché il grillino Riccardo Tucci aveva dichiarato: “Dobbiamo dialogare con un Pd profondamente rinnovato, che riesca a mettere da parte i vecchi capibastone e che adegui il programma elettorale a quello che ci è più funzionale“.

Ma fonti dem fanno sapere che un piano B potrebbe essere quello di individuare un candidato civico con l’intento di prendere i voti anche da parte degli elettori del M5S rimasti senza rappresentanza.

Ancora odio e sessismo da Oliviero Toscani: “Meloni? È meglio una scimmia”. “Salvini? Eletto da cogl***”



Altro giorno, altro giro e altro “regalo”. Anche quest’oggi, infatti, Oliviero Toscani si è reso protagonista con dichiarazioni, diciamo, sopra le righe.. E molto colorite. Ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara, su Radio 24, il fotografo radical chic si è lasciato andare a commenti poco felici.

Iniziamo con la carrellata.
Alla domanda del conduttore Giuseppe Cruciani se preferisse trascorrere una notte di passione con Giorgia Meloni o Laura Boldrini – in seguito di una calamità naturale che lo costringesse su un’isola deserta in compagnia delle due parlamentari – Toscani risponde secco, così: “Mah, direi con la scimmia che c’è sulla palma. Ci sarà un scimmia sulla palma, o no? Una nuova genetica, una nuova scimpanzerotta…”. Una battuta (molto) poco riuscita.

 Ma non è finita qui. Già, perché Cruciani lo incalza nuovamente, chiedendogli se andasse mai a letto con una esponete della Lega di Matteo Salvini. E il fotografo replica con queste parole: “Ma ce l’hai con me, mi mandi sempre a letto con qualcuno. Comunque sì, la f…è la f…”. E poi rincara la dose “Anche alla mia età non si smette mai di trombare. Se mi aiuto con qualche cosa per restare in attività? Con l’uccello, sì. Qualche pasticchetta? No, no, assolutamente no”.

Lo show di Toscani, imbeccato dal giornalista di Radio 24, prosegue con un nuovo capitolo: questa volta il tema è quello dei preti pedofili. “Cosa gli faresti?”, gli domanda Cruciani e pronta arriva la replica: “Sono esattamente come qualsiasi altra persona pedofila. Poveretto, già uno che vuol diventare prete, vuol dire che ha già dei problemi. Qualche problema ce l’ha di sicuro…”.

Infine, ultimo ma non per importanza, il commento al vetriolo contro i due giornalisti Mediaset Paolo Del Debbio e Mario Giordano. “Hai visto per caso la fotografia con Giordano, Del Debbio e Salvini insieme?”, l’imbeccata della “zanzara” e Toscani ci casca in pieno, alzando i toni: “Mamma mia. Fascisti? Questo è il minimo, non è neanche più un insulto. Del Debbio e Giordano conducono trasmissioni banali, fanno ridere. Sono dei comici”.
Toscani insulta Salvini
Come ben sappiamo, è nota l'”antipatia” di Oliviero Toscani nei confronti del numero uno del Carroccio. Giusto qualche giorno fa, ai microfoni di Morning Show su Radio Café, ha sparato a zero contro l’ex titolare del Viminale e i suoi elettori: “Salvini è stato eletto da una maggioranza di coglioni, di gente che non ha più la sensibilità umana. Il rappresentante di questa maggioranza si esprime in modo disumano. È il rappresentante di una disumanità”

mercoledì 13 novembre 2019

La Rai cambia idea e blocca l’ospitata di Chef Rubio. E lui fa la vittima: “Mi hanno cancellato per ragioni politiche”



Facce di bronzo. Rai2 non ha mai scelto chef Rubio “come testimonial contro il bullismo. Rubio è stato solo invitato come ospite della trasmissione #RagazziContro per parlare di Cyberbullismo. La Rai blocca la puntata con Rubio perché inopportuno. La puntata è stata registrata a ottobre. La Rai ha avuto tutto il tempo di valutare se Rubio ha detto cose inopportune. Questo non viene specificato. E così non è stato. Carlo Freccero sostiene che Rubio ‘avrebbe vampirizzato il programma’. Beh con tutto questo polverone che hanno sollevato, Rubio ha vampirizzato senza neanche poter fiatare”.

Fanno anche le vittime. Il bue che dà del cornuto all’asino. Lo sfogo di Barbara Castiello, addetta stampa di chef Rubio, su Fb ha dell’incredibile. Incredibilmente aggiunge che “la cancellazione del programma Rai con il cuoco “unto e bisunto” ospite puzza proprio di ragione politica“. All’anima. Dopo tutto l’odio e gli insulti irriferibili che il cuoco, messo alla porta da Discovery, ha sparso sui canali social su Giorgia Meloni, Salvini e il popolo sovranista, ha pure il coraggio del vittimismo. Ricordiamo il suo post “miserabile” sui due carabinieri uccisi a Trieste. Poi gli insulti al popolo di San Giovanni. Soprattutto, evidenziamo la crociata antisionista messa su sui suoi canali social. Insomma il cuoco maleducato e il suo entourage pensano pure di essere dei perseguitati politici.

“Anzaldi, renziano, di Italia Viva e segretario della Commissione Vigilanza Rai – prosegue Castiello ella sua difesa di una ausa persa- un paio di giorni fa ha chiesto che la Rai prendesse in considerazione l’idea di affidare un programma a Chef Rubio, in uscita da Discovery. Pronta la risposta di Salvini hater della prim’ora e top player del bullismo social”. Ha un’idea un po’ confusa del bullismo l’addetta stampa di chef Rubio, che nega ogni evidenza. Rispondere ad insulti feroci e a minacce è un diritto. Se anche Amnesty ha ritenuto opportuno chiudere i rapporti con lui, interrogarsi sarebbe d’obbligo.

Castiello ricorda che ” Rubio è stato ambassador delle campagne di Amnesty “Write for Rights 2016 e 5×1000 (2017 e 2018). Non si trattava di campagne contro il bullismo ma per i diritti umani. Rubio ha portato a termine tutte le campagne come da accordi previsti con Amnesty Italia. Non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di Amnesty d’interruzione dei rapporti. Ma abbiamo appreso dai giornali che su segnalazione di Selvaggia Lucarelli, Amnesty Italia riteneva opportuno non proseguire con altre collaborazioni. Amen”. Tutta colpa del destino cinico e baro? “Tutto questo accade, conclude Castiello, mentre Rubio prosegue il suo viaggio e saluta tutti dal Kurdistan”. Ecco. Che ci resti. Del resto la sua presenza in Rai, come volevano i renziani sarebbe stata scandalosa. Scandaloso anche solo concepirlo.

“Il tricolore ci fa schifo, è una roba da fascio”: delinquenti di sinistra cacciano studente leghista dalla Sapienza



“Mi hanno cacciato da un’aula dell’Università, solo perché guardavo alcune fotografie sui caduti di Nassiriya“. In tempi di commissioni contro l’odio e lezioni (improprie) di democrazia, succede anche questo: che uno studente venga invitato ad abbandonare uno spazio “autogestito” della Sapienza di Roma solo perché nella sua vita ha avuto la malaugurata idea di sposare le battaglie politiche della Lega.

I fatti risalgono a ieri mattina. Sono circa le 10 al dipartimento di Scienze politiche. Bryan Perfetto, studente e coordinatore della Lega giovani a Pescara, entra nell’aula professori autogestita. “Sono andato lì per prendere degli appunti con un’amica”, racconta al Giornale.it. Niente di politico dunque. Normale amministrazione studentesca. A un certo punto, però, Perfetto prende in mano il cellulare per condividere una storia sulla strage di carabinieri in Iraq. In fondo ieri era l’anniversario dell’attentato terroristico.

A quel punto “si avvicina uno dei centri sociali” e lo “interroga insistentemente” sul contenuto delle fotografie. “Mi dice: ”Quella è roba da fascio, a me il Tricolore fa schifo, non me ne frega un c… del Tricolore'”, racconta il leghista. L’atmosfera si scalda. Alcuni dei presenti sanno che Perfetto ha un ruolo nel Carroccio e non glielo perdonano. “Lo sappiamo che sei un coordinatore della Lega – afferma qualcuno – Voi fate morire la gente e ti permetti di venire qui dentro?”.

L’aula autogestita non è nuova ad episodi discutibili. Nei giorni scorsi i media avevano rivelato slogan e insulti (“Merde”) contro la polizia appesi sui muri della stanza “occupata”. In un post del 27 ottobre sulla pagina ufficiale dell’aula professori dell’ateneo romano, i responsabili rivendicano che “gli spazi autogestiti” servono “per incontrarsi, discutere e sviluppare sapere critico e collettivo”. Sono insomma luoghi “liberi e inclusivi”, ma evidentemente non per tutti.

È esclusa ogni forma di “pensiero razzista e suprematista” e, a quanto pare, pure agli esponenti del Carroccio. Lo spazio è talmente “solidale” e “inclusivo” che nel mezzo della discussione tra Perfetto e i suoi accusatori, c’è anche chi velatamente lo minaccia. “Una delle ragazze che era lì dentro – spiega il leghista – mi ha detto: ‘Tu devi stare attento: nel 2019 uno della Lega deve stare attento'”.

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