mercoledì 2 ottobre 2019
Non solo ai terroristi rossi, reddito di cittadinanza anche per rapinatori, stupratori, assassini e pedofili
Sulla reale efficacia del reddito di cittadinanza possono esserci giustamente vedute diverse, ma una convinzione dovrebbe accomunare tutti: ex brigatisti, ladri e assassini dallo Stato non dovrebbero percepire neanche un centesimo.
Tra i requisiti necessari per beneficiare della misura del Movimento 5 Stelle bisogna non essere in attesa di giudizio o sottoposti a “misura cautelare personale“. E il recente caos scoppiato riguarda Federica Saraceni, attualmente agli arresti domiciliari ma che prenderebbe regolarmente 623 euro al mese. Vi abbiamo parlato anche degli ex brigatisti Massimiliano Gaeta e Raimondo Etro.
Fonti del Ministero del Lavoro hanno fatto sapere che la vicenda “è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero della Giustizia e l’Inps, al fine di accertare l’eventuale presenza di anomalie“.
E per i reati gravissimi?
Nella giornata di ieri è arrivata la durissima presa di posizione da parte di Giorgia Meloni che, sul proprio profilo Facebook, ha pubblicato un video in cui ha voluto ricordare che Fratelli d’Italia aveva presentato la proposta di impedire l’accesso al reddito di cittadinanza a chi fosse stato condannato per reati gravissimi: idea bocciata.
La leader di FdI lo aveva previsto: “Il reddito di cittadinanza andrà anche a delinquenti recidivi, spacciatori, rapinatori, ladri d’appartamento, stupratori, stalker, assassini pedofili, tutte categorie non escluse dalla norma, visto che sono esclusi solo pochissimi reati di mafia e terrorismo“. Si attendono giornate particolarmente calde. Matteo Salvini ha avvertito: “O la chiariscono o la ritirano.
O fermiamo i lavori del Parlamento“. Sulla stessa linea sono intervenuti anche i capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, che hanno avvisato: “La Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata“.
Arezzo, maliano prende a pugni in faccia una ragazza senza motivo e le spacca il naso: è già libero
Nella tarda serata di sabato 28 settembre, intorno alle 23.30, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Arezzo, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, con la collaborazione della Polizia Ferroviaria di Arezzo, hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di un uomo nato in Mali, classe 1984, già noto alle forze dell’ordine, per aver aggredito e provocato lesioni a una ragazza all’interno del sottopasso della Stazione ferroviaria di Arezzo.
I militari sono stati allertati a seguito della denuncia da parte della giovane, che, in tarda serata, mentre stava attraversando il sottopasso che collega la stazione ferroviaria ai giardini di Campo di Marte, era stata avvicinata da un uomo, il quale, senza un motivo plausibile, la aggrediva sferrandole un pugno al volto e provocandole la frattura del setto nasale, giudicata guaribile dai medici del Pronto Soccorso di Arezzo con una prognosi di 18 giorni.
Le immediate indagini poste in essere dai militari dell’Arma, anche grazie all’acquisizione dei fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza, hanno consentito di identificare e di individuare il responsabile dell’aggressione.
martedì 1 ottobre 2019
ITALIANI PAGHERANNO IL SUPERTICKET PER FINANZIARE LE CURE GRATIS A 500MILA CLANDESTINI
“Chi ha di più deve pagare di più, chi ha di meno deve pagare di meno”. Questo il principio su cui saranno rimodulati i ticket,ha annunciato il ministro del- la Salute Speranza, spiegando su Fb le decisioni prese dall’ultimo CdM.
“Abbiamo deciso di collegare alla Fi- nanziaria un Ddl di riordino della ma- teria dei ticket, che è la modalità di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Lo faremo con un cri- terio di progressività”, ha detto Spe- ranza.
Nessun italiano dovrebbe pagare i ticket, visto che già pagano le tasse per mantenere una sanità universale. E funzionerebbe se non dovessimo garantirla a milioni di immigrati e clandestini.
Ad esempio, garantiamo la sanità gratis a mezzo milione di irregolari:
E’ evidente che così non può funzionare. Infatti, in nessun Paese di immigrazione esiste la sanità pubblica universale: negli Usa è privata. Proprio perché non può reggere il peso all’arrivo continuo di immigrati che non hanno mai pagato le tasse.
L’Italia, invece, riconosce agli «stranieri irregolarmente presenti» sul territorio nazionale una corsia preferenziale, riservata ed esclusiva, in cui sono garantite cure e prestazioni che gli italiani possono solo sognare.
Basta un tesserino (Stp) e si ha la strada spianata nell’accesso alle prestazioni di una delle migliori sanità del mondo, soprattutto con un medico «di manica larga» o l’ausilio di associazioni di volontariato più o meno ideologicamente impegnate.
E non si tratta solo di interventi urgenti o salvavita, come sarebbe comprensibile, e in linea con giuramenti e deontologia. Si va molto oltre «le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o essenziali», chiarisce il medico che decide di parlarne. Ne ha avuto diretta esperienza. E spiega di cosa sta parlando: «Per esempio una visita dal diabetologo per la glicemia, o le lastre al torace, o le cure dentarie».
Protesi, occhiali e ogni ausilio medico gratis, per non parlare della completa esenzione per l’acquisto di medicine». Il tesserino si chiama Stp (Straniero temporaneamente presente) e può essere chiesto «presso qualsiasi Asl».
Di queste opportunità dà conto la prefettura di Roma: il tesserino è valido 6 mesi – informa sul suo sito – ma «rinnovabile». Si rivolge allo straniero irregolare: «Puoi anche chiedere che il tesserino sia rilasciato senza l’indicazione del tuo nome e cognome».
E assicura i clandestini: «L’accesso alle strutture sanitarie non può comportare alcun tipo di segnalazione alle pubbliche autorità. Tieni comunque presente che in alcuni casi (motivi di ordine pubblico o per altri gravi motivi) la pubblica autorità potrà ottenere il referto, come avviene anche con i cittadini italiani». Insomma, stai tranquillo, caro clandestino, puoi farti i denti nuovi a spese degli italiani. E nessuno mai ti denuncerà. Poi, potrai andare alla tendopoli del Baobab e stuprare.
«Attraverso il Pronto soccorso è possibile accedere a ogni cura – spiega il medico -. L’emergenza urgenza acuta viene garantita a tutti, però qui si parla di prestazioni banali, rese a persone esplicitamente irregolari, mentre gli italiani se le pagano, o rinunciano dovendo scegliere se curare l’una o l’altra fra più patologie».
«Queste persone hanno tutto – prosegue – e molti lo esigono, con arroganza, e in genere i medici concedono tutto, per non essere accusati di razzismo. Appuntamenti, attese brevi, ricette bianche, hanno capito tutto e sono imbeccati dalle associazioni di volontariato».
“La macellazione halal è una tortura primitiva verso gli animali”: il Veneto sfida il governo e chiede l’abolizione
“La macellazione halal è una tortura primitiva e straziante verso gli animali”. Così Silvia Rizzotto, capogruppo di Zaia Presidente in regione Veneto, sfida il governo, chiedendo che venga abolita la pratica di macellazione degli animali prevista dalla religione islamica.
Una presa di posizione in seguito al caso di Mestre, dove alcune famiglie bengalesi hanno chiesto la carne halal nella mensa della scuola per i propri figli. Una richiesta avanzata alla preside di un’elementare che ha scatenato le polemiche, alle quali sono seguite quelle di Bologna, dove in occasione della festa di San Petronio – patrono della città – saranno serviti tortellini di pollo per non turbare gli islamici, che come noto non possono mangiare carne di maiale.
Ecco, ora il Veneto incalza l’esecutivo, chiedendo che vengano messe fuori legge le modalità della macellazione halal, che prevede la morte per dissanguamento dell’animale. “La vicenda della mensa halal ha messo a nudo un metodo di macellazione che in Italia non si può più tollerare in quanto primitiva e straziante verso gli animali. Ora invitiamo il Governo a mettere la parola fine a questa tortura.
La pratica halal è una macellazione di fede musulmana che impone che l’animale venga dissanguato mentre è integro e cosciente. Ma mentre in alcuni Paesi europei viene previsto lo stordimento del malcapitato animale, proprio per evitargli una inutile sofferenza, in Italia, nei centri autorizzati, questo non avviene”, l’attacco della Rizzotto.
Che, infine, chiosa così: “È quindi giunto il momento che chi vive in Italia si adegui al progresso e alla civiltà. Non solo perché una vera integrazione passa inesorabilmente dal rispetto delle regole e delle tradizioni di chi ospita, ma anche per dignità verso gli animali: in tal senso, la pratica halal è medioevale, una vera tortura che va abolita”.
Silvio Berlusconi, rivolta in Forza Italia: "Il 19 ottobre in piazza con Salvini", l'ultima grana azzurra
Il centrodestra prova a restare unito per cercare di dare una degna opposizione al governo giallo-rosso ma resta tesissimo il clima, soprattutto dentro Forza Italia, in vista della manifestazione del 19 ottobre già annunciata da Matteo Salvini dopo la nascita del Conte bis.
Le chat del Coordinamento romano, riporta Il Tempo in un retroscena, rivelano come gli azzurri somiglino in questo momento alle Forze Armate italiane dopo 18 settembre del 1943: senza ordini e con il rischio di sbandarsi.
"Io il 19 ottobre vado in piazza», come ha scritto perentorio nella chat del Coordinamento romano di FI, Maurizio Gasparri: "Pensare positivo, agire positivo, pensare centrodestra, agire centrodestra". In molti la pensano come Gasparri. Francesco Giro, da sempre vicino al Cavaliere, ha provato a mediare ma anche lui sembra intenzionato a manifestare: "Concetto chiaro e condiviso da molti: portate le bandiere", il suo invito.
Ma avverte: "Lui è inimitabile, non imitiamo ma sorprendiamo". "Sì", gli risponde Gasparri, "ma non anneghiamo per non imitare. Di fatto l'immobilismo del Cav innervosisce gli azzurri. "Tajani viene penalizzato dall'essere vicepresidente", confida una fonte azzurra, "e un vice di fatto non decide nulla.
Berlusconi è ormai stanco e anche l' età non lo aiuta. In queste condizioni rischiamo di non sopravvivere". Parole pesanti, che dimostrano come la manifestazione leghista del 19 ottobre, potrebbe rivelarsi uno snodo importante per la leadership del Cavaliere all'interno del partito azzurro.
L’illustre fisico Zichichi zittisce Greta: “Sul clima parla per luoghi comuni, deve tornare a scuola a studiare”
Roma, 1° ott – In questi giorni si continua a discutere animatamente di cambiamenti climatici e riscaldamento globale. È l’onda lunga del Fridays for future, la serie di manifestazioni degli studenti seguaci di Greta Thunberg.
E se i globalisti difendono a spada tratta la 16enne svedese con improbabili debunking o squalificando i suoi critici dando loro dei «nazisti», c’è anche chi tenta di argomentare contro i luoghi comuni del «gretismo».
Tra questi c’è ad esempio Antonino Zichichi, fisico italiano di fama internazionale. Che, in un articolo sul Giornale, mette la Thunberg dietro la lavagna: «Greta non dovrebbe interrompere gli studi, come ha detto di volere fare, per dedicarsi alla battaglia ecologista, ma tornare nella sua scuola» a imparare quelle materie indispensabili per parlare di climate change.
L’importanza della matematicaSecondo Zichichi, infatti, Greta dovrebbe riprendere gli studi interrotti e, anzi, dire ai suoi compagni «che bisogna imparare la Matematica delle equazioni differenziali non lineari accoppiate e le prove sperimentali necessarie per stabilire se quel sistema di equazioni descrive effettivamente i fenomeni legati al clima».
Come spiega sempre il fisico, «per risolvere i problemi climatologici è necessario studiare la Matematica delle equazioni differenziali non lineari e gli esperimenti da fare affinché questa Matematica corrisponda alla realtà. Altrimenti, si parla di clima senza affrontare i problemi legati al clima. È come se volessimo realizzare le invenzioni tecnologiche per avere la Televisione ignorando l’esistenza dell’Elettrodinamica quantistica».
Zichichi smonta GretaA questo punto, Zichichi ci tiene a precisare che «cambiamento climatico e inquinamento sono due cose completamente diverse. Legarli vuole dire rimandare la soluzione. E infatti l’inquinamento si può combattere subito senza problemi, proibendo di immettere veleni nell’aria. Il riscaldamento globale è tutt’altra cosa, in quanto dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole.
Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico. Non c’è la Matematica che permette di fare una previsione del genere».
Sentenza farsa per Banca Etruria, scoppia la rabbia dei risparmiatori truffati: “È una vergogna, tutti sapevano”
Nove persone assolte con formula piena e quattro condannate a dieci mesi di carcere nel processo sul fallimento dell’istituto di credito toscano Banca Etruria: gli imputati erano ex dirigenti e funzionari della banca, accusati di aver truffato i risparmiatori non informandoli dei rischi connessi alle obbligazioni subordinate emesse nel 2013 e poi azzerate.
La sentenza prevede che le persone condannate non siano menzionate, mentre si sa che tra le persone assolte perché il fatto non sussiste ci sono i dirigenti Luca Scassellati, Federico Baiocchi Silvestri, Samuele Fedeli e Luigi Fantacchiotti. Per loro l’accusa aveva chiesto condanne tra i due anni e mezzo di carcere e i tre. Per gli altri imputati – che ricoprivano i ruoli di direttori di filiali e impiegati – accusati di truffa aggravata, la richiesta era stata di un anno e mezzo di reclusione e 600 euro di multa.
Banca Etruria, la rabbia dei risparmiatori: “E’ una vergogna, tutti sapevano”Palpabile la delusione degli obbligazionisti che hanno assistito alla lettura della sentenza da parte della presidente del collegio Angela Avila. “E’ una vergogna, il meccanismo ormai lo conosciamo. C’erano promozioni, ma anche penalizzazioni per chi era contrario al sistema di vendita delle subordinate: con che coraggio dicono che non sapevano nulla?”. Il signor Domenico è incredulo, scrive Nadia Frulli di ArezzoNotizie.
Con la rabbia a fior di labbra, di fronte alle telecamere non ce la fa a trattenersi e racconta quanto sia dura da digerire quella sentenza. Lui è uno dei tanti risparmiatori azzerati in seguito al decreto Salvabanche e ieri era in aula per ascoltare la sentenza del processo che vedeva imputati 13 tra dirigenti, direttori di filiale e dipendenti, accusati dei reati di truffa e istigazione alla truffa.
Le quattro condanne appaiono troppo poco agli occhi dei risparmiatori che hanno deciso di arrivare fino in fondo al procedimento giudiziario. Si chiedono come sia possibile, oggi, dopo quanto emerso nelle indagini, parlare di mancata conoscenza da parte dei dipendenti di quella che era la reale situazione dell’istituto di credito.
Il 60% dell’inquinamento proviene da Cina e India, ma la “colpa” è nostra: ecco i numeri che smontano Greta
“Al di là delle intenzioni e della retorica, Greta Thunberg si fa portatrice di un’ideologia reazionaria e paternalistica che trasforma prospettive universali come la solidarietà, l’equità o la giustizia in patenti che i migliori attribuiscono di volta in volta agli argomenti che ritengono degni“.
È il parere autorevole di Enrico Mariutti, ricercatore e analista in ambito economico ed energetico nonché founder della piattaforma di microconsulenza Getconsulting e vice presidente dell’Istituto Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), pubblicato su Econopoly, blog online de IlSole24Ore.
Nella sua analisi Mariutti “smonta” il fenomeno Greta, evidenziando storture e ipocrisie del fenomeno globale del climaticamente corretto. “La giovane – osserva – non affronta mai il tema della giustizia sociale nei suoi interventi ma fa frequenti riferimenti alla distribuzione delle risorse su scala globale, rilanciando un tema caro agli intellettuali europei: il terzomondismo”. Greta, spiega l’analista, ricorda che una piccola minoranza della popolazione mondiale consuma la larga maggioranza delle risorse, ma dimentica che oramai più del 60% delle emissioni di gas climalteranti proviene da economie emergent con la Cina che raggiungerà, probabilmente, il picco entro il 2030 di emissioni di Co2 e l’India, presumibilmente, durante il decennio successivo.
Di conseguemza, sottolinea Mariutti, anche “se le economie avanzate azzerassero le loro emissioni entro il 2030 – come auspica Greta, incurante o ignara delle ripercussioni sociali – i target per il contenimento dell’aumento della temperatura entro i 2° non sarebbero raggiunti”. Tuttavia, “auspicare che le economie emergenti taglino le emissioni di gas climalteranti” significa “auspicare che si blocchi il meccanismo attraverso cui centinaia di milioni di persone stanno fuggendo dalla povertà.
Con conseguenze umanitarie, sociali e politiche potenzialmente catastrofiche”. Meglio allora fare finta di nulla e prendersela con la razza bianca occidentale, colpevole di tutte le disgtazie e le catastrofi del mondo. Facile no? Analizzando il fenomeno Greta, infatti, è evidente come esso rientri nella “visione religiosa del Capitalismo, descritta da Walter Benjamin (Il Capitalismo come religione, 1921) e profondamente radicata nella cultura protestante; si trasforma in una dottrina volta alla mera colpevolizzazione piuttosto che alla riparazione del danno e quindi all’espiazione della colpa”.
Un sentimento “bigotto” e ipocrita che porterà la battaglia di Greta verso il fallimento. Perché come abbiamo spiegato in questo articolo, il movimento nato a supporto dell’attivista svedese assume tutti i connotati del peggior populismo. Come spiega il politologo Alessandro Campi, nel fenomeno Greta Thunberg gli stilemi tipici del populismo, sino a diventare qualcosa a metà tra una moda politico-mediatica che si fa forte della nostra cattiva coscienza e un movimento di massa che inclina verso il misticismo para-religioso, sono tutti facilmente riconoscibili.
A partire dal più elementare e costitutivo d’ogni populismo: la divisione del mondo in buoni (i molti) e cattivi (i pochi). I primi sono gli abitanti del pianeta (il popolo inteso in questo caso come umanità), i secondo sono i capi di governo e gli esponenti dell’establishment finanziario e industriale mondiale. Un populismo demagogico che non risolverà il problema.
Bologna, il vescovo Zuppi impone il tortellino “halal” senza maiale alla festa del patrono per “integrarci”
Lo hanno già ribattezzato il “tortellino dell’accoglienza”. L’idea, portata avanti da uno dei più attivi ultrà dell’immigrazione, l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, recentemente premiato da papa Francesco con la carica di cardinale, è l’ennesima trovata a favore dei migranti musulmani che per un diktat religioso non possono mangiare la carne di maiale.
E così, come scrive il Corriere della Sera, dalla nuova pietanza halal saranno banditi lombo, prosciutto e mortadella, come invece sarebbe previsto dalla ricetta depositata in Camera di Commercio. I “tortellini dell’accoglienza” non saranno serviti in un giorno qualunque, ma durante una ricorrenza importante per la città di Bologna: la festa di San Petronio. Venerdì prossimo, in piazza Maggiore, saranno serviti tortellini al pollo in modo che potranno mangiarli anche coloro che, per ragioni religiose, sono costretti a stare lontani dalla carne di maiale.
L’iniziativa è stata benedetta anche dall’arcivescovo Zuppi che non è nuovo a queste prese di posizione a favore degli immigrati e della comunità islamica. Quando il cappellano del Pd è diventato cardinale, la sinistra e l’intera comunità Lgbt si è messa a far festa. Tanto che, quando Bergoglio ha annunciato la propria scelta, il quotidiano online La nuova Bussola quotidiana ha pubblicato un commento da titolo evocativo: Abbiamo un cardinale, che festa il Pd unito da Zuppi.
Carne halal, dunque, alla festa del santo patrono. “In questa variante lo potranno gustare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi come la persona più anziana che preferisce stare leggera”, ha spiegato al Corriere della Sera Paola Lazzari Pallotti che variato la ricetta ideando un ripieno a base di carne di pollo, ricotta, parmigiano e uova. Niente carne di maiale, dunque, come impone ai fedeli musulmani la religione islamica. La scelta si presta a polemiche, come quella recente che è esplosa nella scuola primaria “Cesare Battisti” di Mestre dove un gruppo di genitori bengalesi ha preteso dalla dirigente scolastica Michela Manente che “in mensa ci sia carne halal” per i loro figli.
Processo Etruria, beffa per i truffati: condannati 9 impiegati, assolti tutti i dirigenti. Ira dei risparmiatori
Si è concluso il processo sul crac di Banca Etruria nel filone che riguarda la truffa ai clienti. Alla sbarra c’erano gli ex dirigenti e alcuni funzionari dell’istituto di credito aretino, accusati di aver truffato i risparmiatori non informandoli sui rischi delle subordinate emesse da Bpel (Banca popolare dell’Etruria e del Lazio) nel mese di luglio e nell’autunno del 2013, poi azzerate dal decreto Salva banche.
Quattro condanne a dieci mesi di reclusione e nove assoluzioni con formula piena: è questo il bilancio dei verdetti di primo grado del tribunale di Arezzo, presieduto dal giudice Angela Avila in composizione monocratica.
Gli imputati principali sono stati assolti perché il fatto non sussiste e non è stato commesso alcun reato: si tratta dei dirigenti Luca Scassellati, Federico Baiocchi Silvestri, Samuele Fedeli e Luigi Fantacchiotti. Dovevano rispondere di istigazione alla truffa, per i quali il pm Iulia Maggiore aveva chiesto condanne tra 3 anni e 2 anni e mezzo perché, secondo l’accusa, avrebbero pressato i direttori delle filiali a vendere le obbligazioni subordinate a un pubblico indistinto.
Degli altri nove imputati, direttori di filiali e impiegati che materialmente vendettero i titoli ai risparmiatori, accusati di truffa aggravata e per i quali era stata chiesta la condanna a un anno e mezzo di reclusione, cinque dipendenti della banca sono stati assolti con la stessa formula dei quattro dirigenti, mentre quattro funzionari sono stati condannati a dieci mesi con la non menzione.
Rabbia dell’associazione vittime del decreto Salva banche“Il primo grado del processo per truffa si conclude con un verdetto che condanna gli esecutori ma non i ragionevoli mandanti”, si legge in un comunicato diffuso da Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione Vittime del Salva banche. “Assolti i dirigenti, condannati invece 4 direttori di filiale.
Aspettiamo ovviamente di conoscere le motivazioni di questa sentenza ma appare evidente che si voglia far crollare l’ipotesi avanzata dalla Procura di Arezzo dell’esistenza di una cabina di regia composta dai dirigenti che verosimilmente avrebbe spinto i semplici dipendenti a piazzare titoli alla clientela nascondendone la pericolosità, attraverso un sistema di premi e punizioni. Ma la tesi della procura non ha convinto il giudice Angela Avila. Assolti per insussistenza dei fatti Scassellati, Fantacchiotti, Baiocchi De Silvestri e Fedeli, condannati invece quattro direttori di filiale”.
lunedì 30 settembre 2019
Ira del vicesindaco di Lampedusa: “Ci stanno invadendo! Il governo PD-M5S ci ha riportato gli scafisti”
«Ci invaderanno. I trafficanti stanno festeggiando perché possono tornare a “lavorare” indisturbati». Ne è convinta Angela Maraventano, prima storica leghista di Sicilia, già vicesindaco di Lampedusa ed ex senatrice del Carroccio, per nulla sorpresa dal picco di sbarchi dopo nemmeno un mese di governo giallorosso. La piccola isola come “porta d’ Europa”, recita la retorica dei buoni sentimenti. E allora lei rilancia: «Dovrebbe esserlo pure per i lampedusani…».
Lampedusa è già tornata al collasso. «È normale! Hanno aperto i porti, hanno fatto quello che non dovevano fare per il bene non solo di Lampedusa ma di tutto il Paese: è chiaro che i trafficanti hanno ripreso i loro traffici. L’ isola fortunatamente si gestisce, perché poi gli immigrati vengono trasferiti, ma in questo momento qui a Lampedusa è tornato quello che vogliono gli scafisti: il traffico di carne umana».
Lei è stata durissima nei confronti di Carola Rackete. L’ ha “accolta” con una protesta plateale: «Cambia porto». Alla fine, però, le Ong rischiano di spuntarla. «Grazie a questi incompetenti, traditori dell’ Italia. Chi entra nel nostro Paese senza permesso deve essere condannato. A questo punto chiedo a chi vuole fare tutto ciò che pensa a Lampedusa di procedere: tanto sicuramente nessuno gli farà nulla. Se un lampedusano sbaglia, però, paga. È davvero assurdo ma auspichiamo che presto questo governo torni a casa e si torni al voto: solo lì il popolo sarà sovrano».
Monta – tra le altre cose – la presenza dei presunti torturatori presenti sulla Sea Watch, mentre la Rackete è sbarcata pure nei programmi in prima serata. Salvini, invece, è finito addirittura indagato per diffamazione… «È assurdo pensare che chi difende i nostri confini possa essere condannato e chi, invece, vuole portare delinquenza finisca assolto».
Il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, ha messo le mani avanti: accoglienti sì, cretini no. «Il sindaco intanto deve capire che cosa vuole fare da grande… Un giorno dice una cosa, un giorno ne dice un’ altra. Io condivido queste parole, se permette però a chi viene qui di fare propaganda all’ accoglienza mi sembra davvero un atteggiamento contraddittorio e assurdo».
Il premier Conte ha festeggiato il vertice di Malta, sostenendo che l’ automatismo sulla redistribuzione sia passato così come la rotazione, seppur volontaria, dei porti. «È una bufala. Il nostro Paese verrà sempre condannato, in questo senso. Senza soldi tra l’ altro. Mi faccia dire anche una cosa poi proprio su Malta: collabora solo se viene pagata. Lampedusa invece ha sempre fatto accoglienza e non ha mai preso un euro».
Questo accordo rischia di rappresentare un richiamo per le partenze? «Ma certo! Questi ci invaderanno. Stanno festeggiando i trafficanti. E con loro tutto ciò che si muove dietro questo traffico, anche le associazioni umanitarie: tutti coloro che guadagnano su questi poveri disgraziati sono felicissimi, perché sanno che l’ Italia adesso accoglierà tutti».
E i lampedusani? «Non vogliono più questo traffico. Perché Lampedusa dovrebbe essere la porta d’ Europa non per i trafficanti, ma per i lampedusani, Dovrebbe essere fornita di tutto e non ha nulla. Non un ospedale, non una camera mortuaria, le scuole sono fatiscenti, i collegamenti attivi solo l’ estate. Se non abbiamo nulla, non capisco perché e che cosa dobbiamo dare agli altri».
Pd e 5 Stelle sono già pronti a riparlare di ius culturae. Ossia uno ius soli edulcorato. «Figuriamoci. Loro non vogliono salvare noi. Non riescono a portare avanti argomenti seri, che sono quelli dei nostri italiani che stanno morendo di fame, dei pensionati costretti a rubare il cibo nei supermercati perché hanno pensioni sociali ridicole»
Alla luce di tutto questo pensa che abbia fatto bene Salvini a far saltare la vecchia maggioranza? «Se non poteva governare era inutile che rimanesse là. Di certo non lo ha fatto per danneggiare il nostro paese. E gli italiani si stanno accorgendo che personaggi governano adesso: il giorno dopo hanno subito iniziato a scomporre tutto quel che ha fatto Salvini, a partire ovviamente dall’ immigrazione».
Da prima leghista in Sicilia: a che punto è il progetto nazionale del Carroccio dalle sue parti? «Vero, sono stata la prima in Sicilia, fin dal 2000. Adesso la Lega sta crescendo non solo a Lampedusa ma in tutta l’ isola maggiore. Mi fido ancora poco dei miei amici siciliani eppure confido che sposino al più presto questo progetto con lo stesso spirito con il quale l’ ho abbracciato tanti anni fa».
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