lunedì 19 agosto 2019

Open Arms si smaschera da sola: l’unico obiettivo della ong è portare tutti i migranti in Italia e sfidare Salvini


Il premier spagnolo Pedro Sanchez apre il porto di Algeciras alla nave di Open Arms, ma l’ong rifiuta l’invito perchè “sette giorni di navigazione sono troppi”; peccato che ne hanno sprecati diciassette per cercare di entrare a tutti i costi a Lampedusa. Secca la replica del Ministro degli Interni, Matteo Salvini: “La Ong spagnola rifiuta il porto offerto dalla Spagna! Incredibile e inaccettabile, organizzano crociere turistiche e decidono loro dove sbarcare??? Io non mollo, l’Italia non è più il campo profughi d’Europa”.

Sono molte le cose che non tornano per quanto riguarda la vicenda della Open Arms, a partire da quella “emergenza sanitaria” poi confutata dall’ispezione eseguita sabato dal medico della Sanità marittima con gli uomini della Squadra mobile e della Guardia costiera, su input del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Gli imbarcati risultano stanchi e provati dalla lunga permanenza sulla barca ma non sono state riscontrate particolari patologie dal punto di vista medico. stallo.

Per quale motivo la Ong ha dunque deciso di agire in questo modo?
A ciò vanno ad aggiungersi una serie di elementi che non sono certo passati inosservati: in primis tra i 27 “minori” fatti sbarcare sono stati trovati ben 8 maggiorenni, ma vi è anche il caso dei 13 imbarcati fatti scendere per motivi sanitari, soggetti che non avevano però alcuna patologia a parte uno di loro con un’otite, come dichiarato all’Ansa dal responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio: ““C’è qualcosa che non funziona, perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

È possibile che alla Open Arms interessi creare un caso politico e far pressione sull’Italia per “rompere” il blocco? Magari per creare un precedente affinchè altre navi delle Ong possano intraprendere la medesima tattica? Interessante anche il coinvolgimento dell’attore Richard Gere, che ha dato un tocco “cinematografico” alla vicenda.

Il blocco imposto da Salvini sta creando enormi problemi ai trafficanti di esseri umani che speravano in un esodo estivo pari a quelli degli anni precedenti, ma che non c’è stato. I porti chiusi sono un danno enorme per il business dell’immigrazione clandestina, un business che “rende più della droga”, come già dichiarato dall’ “addetto ai lavori” Salvatore Buzzi, coinvolto nell’inchiesta di “Mafia capitale”. Il blocco dei porti voluto da Salvini sta inoltre creando enormi problemi a quelle ong che operano nel settore del recupero dei migranti in mare, come dimostrano i fatti.

Salvini smaschera la Open Arms: “La Ong tiene in ostaggio finti malati e finti minorenni per attaccare l’Italia”


«Da 17 giorni, invece di andare in un porto spagnolo, questi “signori” tengono in ostaggio gli immigrati a bordo (fra cui finti malati e finti minorenni) solo per attaccare e provocare me e l’Italia. Non mi fate paura, mi fate pena. Io non mollo». Lo scrive su Facebook il ministro e vicepremier Matteo Salvini, replicando a un post della Open Arms che ha definito «miserabile chi utilizza 107 esseri umani “senza nome” e dei voluntar@ come ostaggi per fare propaganda xenofoba e razzista”. Complici tutti quelli che lo permettono e si prendono gioco del loro dolore.
Salvini, i commenti del web
Il post di Salvini ha ricevuto una valanga di commenti. Un utente scrive: «Non mi spiego perché una ong spagnola ha preferito il braccio di ferro con l’Italia per 16 giorni anziché una bella crociera di due giorni con il mare calmo per raggiungere Barcellona costa meravigliosa della Spagna socialista??? Una bella vacanza altro che Costa o Msc! Chiedo ai buonisti una spiegazione razionale!».

E un altro aggiunge: «La cosa grave che l’Europa non fa e non dice nulla a riguardo. Nave spagnola con bandiera spagnola? Vai in Spagna invece di stare ferma in mare tutti questi giorni! La verità è che anche a loro (l’Europa dico) non je ne frega nulla delle vite umane, ecco perché non fanno niente! Europa unita ma de che. Salvini non mollare».


Violenza choc a Firenze: picchia, morde e tenta di strangolare la compagnia italiana. Arrestato marocchino


È finito in manette martedì pomeriggio a Firenze un cittadino straniero che, in preda alla furia, si è scagliato contro la propria compagna, cercando addirittura di strangolarla.

A trovarsi ora in stato di fermo un marocchino. Secondo quanto ricostruito dai quotidiani locali, l’extracomunitario ha aggredito la giovane, una 27enne italiana, al termine di un litigio, sorto per futili ragioni.

Dopo averla picchiata e morsa sul collo, il soggetto ha tentato di ucciderla, stringendole le mani attorno alla gola. In seguito alla brutale violenza, la vittima è fortunatamente riuscita a scappare dalla casa del suo aguzzino, raggiungendo il pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Firenze, dove ha chiesto aiuto.

Assistita dal personale sanitario, la 27enne ha riferito quanto le era appena accaduto, motivo per cui sono state immediatamente contattate le forze dell’ordine locali. Il caso è stato preso in carico dai carabinieri che, dopo aver raccolto la denuncia della giovane, hanno provveduto a rintracciare il magrebino e ad arrestarlo.

 Secondo quanto riferito dalla vittima, l’episodio di martedì è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze nei suoi confronti. Ricevute le dovute cure, la 27enne è stata dimessa con 7 giorni di prognosi, mentre il marocchino è finito dietro le sbarre del carcere di Solliciano (Firenze).

Per lui l’accusa è quella di maltrattamenti e lesioni aggravate. Il nordafricano si trova ora in attesa di giudizio.

Open Arms, ora il “comunista” Sanchez vuole denunciare l’Italia alla corte dell’Aia per violazione dei diritti umani


Dopo avere dato la disponibilità a far sbarcare i migranti della Open Arms nel porto di Algeciras per la “situazione di emergenza” a bordo (proposta respinta dalla nave ong a causa del “viaggio troppo lungo”), la Spagna minaccia un’azione legale nei confronti dell’Italia per il comportamento tenuto dal governo Conte sulla Open Arms.

Il governo spagnolo, guidato dal premier socialista Pedro Sanchez, valuterà la possibilità di agire di fronte all’Unione europea o alle istituzioni che si occupano di diritti umani e diritto marittimo internazionale, contro il comportamento mantenuto dal governo italiano a proposito dello sbarco dei migranti a bordo della Open Arms“. Così si legge in una nota del Ministero degli Esteri iberico.
Possibile un’istanza presso il Tribunale dell’Aja
Come riporta Adnkronos, fonti diplomatiche citate dal sito del giornale El Pais sottolineano che si tratta della prima volta in cui un Paese nega lo sbarco di migranti nonostante vi sia un accordo che nessuno degli sbarcati rimarrà nel proprio territorio.

Infatti, nei giorni scorsi, la Commissione aveva annunciato l’accordo per la distribuzione dei migranti a bordo della Open Arms tra sei Paesi membri dell’Unione europea: Germania, Francia, Romania, Portogallo, Lussemburgo e la stessa Spagna.

Le stesse fonti assicurano che la questione verrà affrontata alla prossima riunione dei ministri dell’Interno della Ue e non escludono che possa portare ad un’istanza presso il Tribunale dell’Aja, ipotizzando infatti una violazione delle convenzioni del mare e del diritto internazionale.

Toghe rosse salvano i clandestini, sentenza choc: “Basta dichiararsi gay per ottenere lo status di rifugiato”


“Non è necessario indagare quale sia l’effettivo orientamento sessuale del soggetto richiedente asilo, essendo sufficiente il modo in cui lo stesso viene percepito nel paese d’origine e la sua idoneità a divenire fonte di persecuzione”. Con questa motivazione la corte d’appello del tribunale di Trieste ha salvato un migrante (dichiaratosi gay) dall’espulsione, concedendogli lo status di rifugiato. In Gambia, infatti, l’omosessualità è un reato punibile fino a 14 anni di galera. Tutto questo nonostante i dubbi sul fatto che fosse effettivamente omosessuale.
In due sedi l’omosessualità del gambiano era apparsa dubbia
Ne dà notizia oggi Il Gazzettino, ripercorrendo la vicenda processuale, che crea un importante precedente giuridico per i casi a venire. Il migrante, oggi 23enne, era arrivato in Italia tre anni fa e all’arrivo nel nostro Paese si era reso conto di essere gay. Ma né la Commissione di Gorizia né il Tribunale di Trieste gli avevano creduto. Avevano, in pratica, ritenuto che il cittadino africano avesse mentito solo per avere lo status di rifugiato.
La Corte di Appello ha ribaltato le precedenti decisioni
La prima sezione civile della Corte di Trieste ha invece reputato che le imprecisioni fossero “marginali”, in quanto “l’elemento essenziale” era un altro: «Ai fini del riconoscimento della protezione internazionale per ragioni legate all’orientamento sessuale non è necessario indagare quale sia l’effettivo orientamento del soggetto, essendo sufficiente il modo in cui lo stesso viene percepito nel paese d’origine e la sua idoneità a divenire fonte di persecuzione». Il rischio è evidente: quanti migranti si dichiareranno gay, in futuro, solo per avere lo status? Se non bisogna indagare, come verrà smascherato il loro inganno?
In Gambia chi è gay richia la galera
In Gambia, come in altre 70 nazioni del mondo, l’omosessualità è un reato. Essendo stato «ritenuto sussistente un fondato timore di persecuzione», nei confronti del 23enne gambiano non sono scattate le semplici protezioni umanitaria o sussidiaria, ma è stato disposto lo status di vero e proprio rifugiato. Inoltre, il ministero dell’Interno, è stato condannato a pagare oltre metà delle spese di lite.

Svelata la truffa di Open Arms: “Sulla nave i migranti stanno tutti bene, non c’è alcuna emergenza sanitaria”


I 107 migranti rimasti a bordo della nave Open Arms, dopo lo sbarco dei 27 minori non accompagnati, sono “molto stanchi e provati dalla lunga permanenza sulla barca”, ma non sarebbero emerse “patologie particolari importanti, dal punto di vista medico”.

 È quanto emerge, come apprende l’Adnkronos, dalla relazione stilata dalla Squadra mobile di Agrigento che ieri ha ispezionato per oltre tre ora la nave Ong. Gli uomini della Mobile agrigentina erano accompagnati dalla Guardia costiera e da due medici della Sanità marittima.

La relazione è adesso al vaglio della Procura di Agrigento che indaga per sequestro di personae per violenza privata. In precedenza il medico di Lampedusa Francesco Cascio ha rivelato che dei 13 migranti fatti sbarcare a Ferragosto per “gravi motivi sanitari” solo uno era malato, di otite, mentre gli altri erano tutti in buone condizioni.

 Non solo: dei 27 minorenni fatti sbarcare sabato pomeriggio, almeno 8 hanno confessato di avere più di 18 anni. Presunti malati, presunti minorenni e presunta pure l’emergenza?

domenica 18 agosto 2019

Il gesuita “rosso” Bartolomeo Sorge vomita odio contro Salvini: “Salvini è come la mafia”. Il Web lo insulta


Negli ambienti ecclesiastici circola da anni una battuta. I misteri della Chiesa sono tre: “Quanti soldi ha il Vaticano, quanti sono gli ordini delle suore e che cosa pensa un gesuita”. Per quanto riguarda padre Bartolomeo Sorge, che ha equiparato Matteo Salvini alla mafia, il mistero non c’è.

Il religioso siciliano, ex direttore di Civiltà Cattolica, è un gesuita schierato politicamente da sempre. Un impegno ideologico indirizzato a sinistra, come quando scese in campo al fianco di Leoluca Orlando con la Rete. Padre Sorge ha twittato questa frase contro il vicepremier: «La mafia e Salvini comandano entrambi con la paura e l’odio, fingendosi religiosi. Si vincono, resistendo alla paura, all’odio e svelandone la falsa pietà».
Il tweet di Ferragosto
Il tweet è stato scritto a Ferragosto, nel giorno della solennità dell’Assunzione. Il religioso, ma a questo punto qualche domanda sulla “religiosità” di questo ineffabile prelato, andrebba posta, non ha fatto alcun riferimento alla festività cattolica. In effetti, il gesuita su Twitter scrive solo di politica come un militante di un centro sociale.

Ecco gli ultimi dieci tweet di Padre Sorge. E, per domandarla con un follower, “questo sarebbe un prete’”? Inutile dire che il tweet ha scatenato le repliche inferocite dei follower. Un’ondata di proteste sdegnate. Ed è probabile che la polemica non si fermi ai Social e venga affrontata anche OltreTevere. È innegabile che i rapporti tra il Vaticano e i politici che rappresentano la maggioranza degli italiani siano sempre più tesi e non aiutano le interviste di Papa Francesco, dove i sovranisti vengono paragonati a Hitler.
Chi è Bartolomeo Sorge
Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946, fu ordinato prete nel 1958. Esperto in questioni sociali e politiche, ha diretto (1973-85) ‘La Civiltà cattolica’, direttore dal 1985 a Palermo del Centro studi sociali dei gesuiti e dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe da lui fondato (1986) e coordinatore nazionale (dal 1996) dei centri studi sociali dei gesuiti, dal 1997 al 2009 ha diretto anche, a Milano, Aggiornamenti sociali, di cui attualmente è direttore emerito, e dal 1999 al 2005 Popoli.

 Lasciata la direzione di Civiltà cattolica nel 1985 per Palermo, dal 1986 al 1996 ha diretto l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe di Palermo. All’interno di questo Istituto, insieme a padre Ennio Pintacuda, con il movimento Città per l’Uomo sostenne la Primavera di Palermo di Leoluca Orlando e poi nel 1991 il suo movimento La Rete.

Dal 1997 vive a Milano, presso il Centro San Fedele, di cui è stato il responsabile. È stato anche direttore delle riviste Popoli fino al 2005 e Aggiornamenti Sociali fino a tutto il 2009. Attualmente è direttore emerito della rivista Aggiornamenti Sociali e tiene numerose conferenze in Italia e all’estero.

2 stranieri trascinano una 16enne e tentano di violentarla: aggressore rischia il linciaggio, salvato dai CC


Momenti di paura per una ragazzina che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stata strattonata in un luogo appartato da due uomini, forse di origine straniera, che avrebbero tento di stuprarla nelle vicinanze della sagra del paese.

E’ successo a Solesino, durante la tradizionale sagra dell’Assunta.

I due uomini avrebbero strattonato la 16enne in un luogo appartato con l’intento di abusare di lei. Solo la forza di volontà della ragazzina, che non si è fatta prendere dal terrore, le ha permesso di riuscire a divincolarsi e fuggire.

Mentre lei veniva accompagnata in ospedale a Schiavonia, dove è stata medicata per i lividi, un gruppo di giostrai avrebbe tentato il linciaggio nei confronti del giovane straniero indicato dalla vittima. Solo l’intervento dei carabinieri ha scongiurato il peggio.

 La vittima ha sporto denuncia ai carabinieri ed avrebbe anche riconosciuto uno dei presunti aggressori dalle foto. Intanto i carabinieri proseguono alla ricerca del secondo uomo che avrebbe partecipato al tentato stupro.

Romano Prodi e il "governo Orsola". Ora è tutto chiaro: lo zampino dell'Europa sull'inciucio anti-Salvini


Una coalizione di governo "Ursula", italianizzata "Orsola", nel Parlamento italiano tra le forze che a Strasburgo hanno eletto la nuova presidente della Commissione Ursula Von der Leyen: a proporla è Romano Prodi, nel suo classico editoriale della domenica sul Messaggero.

 L'ex premier e padre nobile dei dem avalla esplicitamente l'ipotesi di un accordo tra Pd e M5s (e verosimilmente parte di Forza Italia, che a Strasburgo votò la Von der LeyenI), ma questo accordo dovrà essere di legislatura: "Bisogna partire - ha osservato - dalle ragioni che hanno portato al declino del governo attuale e preparare le basi di una maggioranza costruita attorno a un progetto di lunga durata, sottoscritto in modo preciso da tutti i componenti della coalizione. È un compito difficilissimo ma non impossibile. È stato messo in atto in Germania".

 "È chiaro che l'accordo deve prima di tutto fondarsi sul reinserimento dell'Italia come membro attivo dell'Unione europea", ha sottolineato Prodi. "Forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filoeuropea Orsola, cioè la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea.

Deve essere un accordo duraturo: non per un tempo limitato ma nella prospettiva dell'intera legislatura. Perché questo sia credibile è innanzitutto necessario che contenga, in modo preciso e analitico, i provvedimenti e i numeri della prossima legge finanziaria.

Non sarà certo facile - aggiunge il Professore - trovare l'unità necessaria per definire questo programma fra partiti che si sono tra di loro azzuffati per l'intera durata del governo e che hanno perfino un diverso concetto del ruolo delle istituzioni nella vota del Paese".

Matteo Renzi, nostalgia di Silvio Berlusconi: "Abisso tra lui e Salvini". Intervista rivelatrice, è il segnale


Nostalgia canaglia di Silvio Berlusconi. Intervistato dal Giornale, Matteo Renzi non nasconde di sentire la mancanza del Cav in questi giorni di inciuci e mani tese al Movimento 5 Stelle. Non manca l'affondo su Forza Italia: "Se devo basarmi sulle pessime parole della capogruppo Bernini in aula, sono ancora vittime della sindrome di Stoccolma verso Salvini.

E tuttavia, anche se Fi si è tirata fuori dal governo istituzionale, convinta di poter avere qualche poltrona da un Capitano che non può garantire neanche i suoi, devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c'è un abisso".

 "Abbiamo sempre criticato Berlusconi su questi temi - prosegue Renzi -. Ma non avevamo ancora visto un Salvini che chiede pieni poteri, prende la convocazione del Parlamento, attacca Paesi alleati, sottrae competenze a ministri o addirittura al Collo. In Ue è un appestato come Le Pen, mentre Berlusconi ha una casa politica centrale. Di fronte alla sguaiata schizofrenia di Salvini, il Cavaliere è un rassicurante uomo delle istituzioni".

Al di là delle ironie anti-Salvini, non può sfuggire come Renzi scelga queste espressioni sul Cav nell'intervista proprio al quotidiano "di famiglia". Che sia un segnale in momenti frenetici di trattative anche tra Pd e Gianni Letta, per coinvolgere gli azzurri in un governissimo che lasci Lega e Fratelli d'Italia all'opposizione? Renzi non nasconde il rischio di "grillizzazione della sinistra" implicito in un patto di governo."Dal giorno dopo, la questione Pd sarà questa. Io resto fiducioso, ma molto dipenderà dall'accordo di governo".

Ma lui e i suoi sono pronti a votare la fiducia: "Non chiederemo neppure uno strapuntino per noi e faremo proposte concrete per mettere in sicurezza l'Italia. Poi faremo il punto alla Leopolda dal 18 ottobre". Quel che serve, conclude, è un "governo istituzionale che metta in sicurezza l'Italia", perché "votare a ottobre fa aumentare l'Iva al 25% e innesca la recessione".

Elisabetta Trenta contro Salvini: "Mai più con la Lega, chi ha tradito una volta è pronto a rifarlo"


"Con il leader della Lega mai più. Chi ha tradito una volta, è pronto a rifarlo". Detta la linea, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, in una intervista a La Stampa in cui spiega che la "politica dei porti chiusi e dei muri che non funziona, serve semmai più Europa".

"Ci sono ancora così tanti dossier aperti - osserva il ministro, entrato in contrasto con quello degli Interni Matteo Salvini sul caso Open Arms rifiutandosi di firmare il decreto di divieto di ingresso nelle acque italiane - sui quali stavo lavorando, soprattutto per il personale della Difesa, e che temevo di dover abbandonare incompiuti.

Ma tanta gente ci sta dicendo di andare avanti". Alla domanda se tornerebbe con la Lega il ministro è chiaro: "Io penso che chi ha tradito una volta, tradirà di nuovo.

E che quella della Lega sia una porta che non vada riaperta". Con il Pd "non saprei - afferma - In questo momento serve silenzio e tempo per trovare una soluzione. Ho assoluta fiducia nel Presidente Mattarella e nella capacità di negoziazione del premier Conte".

"Qualsiasi governo arriverà - osserva il ministro - dovrà puntare i piedi e al tempo stesso collaborare con l'Europa. Non si può aprire a tutti, come era prima. Dall'altra parte, però, se decidiamo di aprire in un certo modo, dobbiamo avere la capacità di comunicarlo e di non creare attriti tra le fasce più deboli della popolazione".

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