lunedì 19 agosto 2019

Svelata la truffa di Open Arms: “Sulla nave i migranti stanno tutti bene, non c’è alcuna emergenza sanitaria”


I 107 migranti rimasti a bordo della nave Open Arms, dopo lo sbarco dei 27 minori non accompagnati, sono “molto stanchi e provati dalla lunga permanenza sulla barca”, ma non sarebbero emerse “patologie particolari importanti, dal punto di vista medico”.

 È quanto emerge, come apprende l’Adnkronos, dalla relazione stilata dalla Squadra mobile di Agrigento che ieri ha ispezionato per oltre tre ora la nave Ong. Gli uomini della Mobile agrigentina erano accompagnati dalla Guardia costiera e da due medici della Sanità marittima.

La relazione è adesso al vaglio della Procura di Agrigento che indaga per sequestro di personae per violenza privata. In precedenza il medico di Lampedusa Francesco Cascio ha rivelato che dei 13 migranti fatti sbarcare a Ferragosto per “gravi motivi sanitari” solo uno era malato, di otite, mentre gli altri erano tutti in buone condizioni.

 Non solo: dei 27 minorenni fatti sbarcare sabato pomeriggio, almeno 8 hanno confessato di avere più di 18 anni. Presunti malati, presunti minorenni e presunta pure l’emergenza?

domenica 18 agosto 2019

Il gesuita “rosso” Bartolomeo Sorge vomita odio contro Salvini: “Salvini è come la mafia”. Il Web lo insulta


Negli ambienti ecclesiastici circola da anni una battuta. I misteri della Chiesa sono tre: “Quanti soldi ha il Vaticano, quanti sono gli ordini delle suore e che cosa pensa un gesuita”. Per quanto riguarda padre Bartolomeo Sorge, che ha equiparato Matteo Salvini alla mafia, il mistero non c’è.

Il religioso siciliano, ex direttore di Civiltà Cattolica, è un gesuita schierato politicamente da sempre. Un impegno ideologico indirizzato a sinistra, come quando scese in campo al fianco di Leoluca Orlando con la Rete. Padre Sorge ha twittato questa frase contro il vicepremier: «La mafia e Salvini comandano entrambi con la paura e l’odio, fingendosi religiosi. Si vincono, resistendo alla paura, all’odio e svelandone la falsa pietà».
Il tweet di Ferragosto
Il tweet è stato scritto a Ferragosto, nel giorno della solennità dell’Assunzione. Il religioso, ma a questo punto qualche domanda sulla “religiosità” di questo ineffabile prelato, andrebba posta, non ha fatto alcun riferimento alla festività cattolica. In effetti, il gesuita su Twitter scrive solo di politica come un militante di un centro sociale.

Ecco gli ultimi dieci tweet di Padre Sorge. E, per domandarla con un follower, “questo sarebbe un prete’”? Inutile dire che il tweet ha scatenato le repliche inferocite dei follower. Un’ondata di proteste sdegnate. Ed è probabile che la polemica non si fermi ai Social e venga affrontata anche OltreTevere. È innegabile che i rapporti tra il Vaticano e i politici che rappresentano la maggioranza degli italiani siano sempre più tesi e non aiutano le interviste di Papa Francesco, dove i sovranisti vengono paragonati a Hitler.
Chi è Bartolomeo Sorge
Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946, fu ordinato prete nel 1958. Esperto in questioni sociali e politiche, ha diretto (1973-85) ‘La Civiltà cattolica’, direttore dal 1985 a Palermo del Centro studi sociali dei gesuiti e dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe da lui fondato (1986) e coordinatore nazionale (dal 1996) dei centri studi sociali dei gesuiti, dal 1997 al 2009 ha diretto anche, a Milano, Aggiornamenti sociali, di cui attualmente è direttore emerito, e dal 1999 al 2005 Popoli.

 Lasciata la direzione di Civiltà cattolica nel 1985 per Palermo, dal 1986 al 1996 ha diretto l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe di Palermo. All’interno di questo Istituto, insieme a padre Ennio Pintacuda, con il movimento Città per l’Uomo sostenne la Primavera di Palermo di Leoluca Orlando e poi nel 1991 il suo movimento La Rete.

Dal 1997 vive a Milano, presso il Centro San Fedele, di cui è stato il responsabile. È stato anche direttore delle riviste Popoli fino al 2005 e Aggiornamenti Sociali fino a tutto il 2009. Attualmente è direttore emerito della rivista Aggiornamenti Sociali e tiene numerose conferenze in Italia e all’estero.

2 stranieri trascinano una 16enne e tentano di violentarla: aggressore rischia il linciaggio, salvato dai CC


Momenti di paura per una ragazzina che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stata strattonata in un luogo appartato da due uomini, forse di origine straniera, che avrebbero tento di stuprarla nelle vicinanze della sagra del paese.

E’ successo a Solesino, durante la tradizionale sagra dell’Assunta.

I due uomini avrebbero strattonato la 16enne in un luogo appartato con l’intento di abusare di lei. Solo la forza di volontà della ragazzina, che non si è fatta prendere dal terrore, le ha permesso di riuscire a divincolarsi e fuggire.

Mentre lei veniva accompagnata in ospedale a Schiavonia, dove è stata medicata per i lividi, un gruppo di giostrai avrebbe tentato il linciaggio nei confronti del giovane straniero indicato dalla vittima. Solo l’intervento dei carabinieri ha scongiurato il peggio.

 La vittima ha sporto denuncia ai carabinieri ed avrebbe anche riconosciuto uno dei presunti aggressori dalle foto. Intanto i carabinieri proseguono alla ricerca del secondo uomo che avrebbe partecipato al tentato stupro.

Romano Prodi e il "governo Orsola". Ora è tutto chiaro: lo zampino dell'Europa sull'inciucio anti-Salvini


Una coalizione di governo "Ursula", italianizzata "Orsola", nel Parlamento italiano tra le forze che a Strasburgo hanno eletto la nuova presidente della Commissione Ursula Von der Leyen: a proporla è Romano Prodi, nel suo classico editoriale della domenica sul Messaggero.

 L'ex premier e padre nobile dei dem avalla esplicitamente l'ipotesi di un accordo tra Pd e M5s (e verosimilmente parte di Forza Italia, che a Strasburgo votò la Von der LeyenI), ma questo accordo dovrà essere di legislatura: "Bisogna partire - ha osservato - dalle ragioni che hanno portato al declino del governo attuale e preparare le basi di una maggioranza costruita attorno a un progetto di lunga durata, sottoscritto in modo preciso da tutti i componenti della coalizione. È un compito difficilissimo ma non impossibile. È stato messo in atto in Germania".

 "È chiaro che l'accordo deve prima di tutto fondarsi sul reinserimento dell'Italia come membro attivo dell'Unione europea", ha sottolineato Prodi. "Forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filoeuropea Orsola, cioè la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea.

Deve essere un accordo duraturo: non per un tempo limitato ma nella prospettiva dell'intera legislatura. Perché questo sia credibile è innanzitutto necessario che contenga, in modo preciso e analitico, i provvedimenti e i numeri della prossima legge finanziaria.

Non sarà certo facile - aggiunge il Professore - trovare l'unità necessaria per definire questo programma fra partiti che si sono tra di loro azzuffati per l'intera durata del governo e che hanno perfino un diverso concetto del ruolo delle istituzioni nella vota del Paese".

Matteo Renzi, nostalgia di Silvio Berlusconi: "Abisso tra lui e Salvini". Intervista rivelatrice, è il segnale


Nostalgia canaglia di Silvio Berlusconi. Intervistato dal Giornale, Matteo Renzi non nasconde di sentire la mancanza del Cav in questi giorni di inciuci e mani tese al Movimento 5 Stelle. Non manca l'affondo su Forza Italia: "Se devo basarmi sulle pessime parole della capogruppo Bernini in aula, sono ancora vittime della sindrome di Stoccolma verso Salvini.

E tuttavia, anche se Fi si è tirata fuori dal governo istituzionale, convinta di poter avere qualche poltrona da un Capitano che non può garantire neanche i suoi, devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c'è un abisso".

 "Abbiamo sempre criticato Berlusconi su questi temi - prosegue Renzi -. Ma non avevamo ancora visto un Salvini che chiede pieni poteri, prende la convocazione del Parlamento, attacca Paesi alleati, sottrae competenze a ministri o addirittura al Collo. In Ue è un appestato come Le Pen, mentre Berlusconi ha una casa politica centrale. Di fronte alla sguaiata schizofrenia di Salvini, il Cavaliere è un rassicurante uomo delle istituzioni".

Al di là delle ironie anti-Salvini, non può sfuggire come Renzi scelga queste espressioni sul Cav nell'intervista proprio al quotidiano "di famiglia". Che sia un segnale in momenti frenetici di trattative anche tra Pd e Gianni Letta, per coinvolgere gli azzurri in un governissimo che lasci Lega e Fratelli d'Italia all'opposizione? Renzi non nasconde il rischio di "grillizzazione della sinistra" implicito in un patto di governo."Dal giorno dopo, la questione Pd sarà questa. Io resto fiducioso, ma molto dipenderà dall'accordo di governo".

Ma lui e i suoi sono pronti a votare la fiducia: "Non chiederemo neppure uno strapuntino per noi e faremo proposte concrete per mettere in sicurezza l'Italia. Poi faremo il punto alla Leopolda dal 18 ottobre". Quel che serve, conclude, è un "governo istituzionale che metta in sicurezza l'Italia", perché "votare a ottobre fa aumentare l'Iva al 25% e innesca la recessione".

Elisabetta Trenta contro Salvini: "Mai più con la Lega, chi ha tradito una volta è pronto a rifarlo"


"Con il leader della Lega mai più. Chi ha tradito una volta, è pronto a rifarlo". Detta la linea, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, in una intervista a La Stampa in cui spiega che la "politica dei porti chiusi e dei muri che non funziona, serve semmai più Europa".

"Ci sono ancora così tanti dossier aperti - osserva il ministro, entrato in contrasto con quello degli Interni Matteo Salvini sul caso Open Arms rifiutandosi di firmare il decreto di divieto di ingresso nelle acque italiane - sui quali stavo lavorando, soprattutto per il personale della Difesa, e che temevo di dover abbandonare incompiuti.

Ma tanta gente ci sta dicendo di andare avanti". Alla domanda se tornerebbe con la Lega il ministro è chiaro: "Io penso che chi ha tradito una volta, tradirà di nuovo.

E che quella della Lega sia una porta che non vada riaperta". Con il Pd "non saprei - afferma - In questo momento serve silenzio e tempo per trovare una soluzione. Ho assoluta fiducia nel Presidente Mattarella e nella capacità di negoziazione del premier Conte".

"Qualsiasi governo arriverà - osserva il ministro - dovrà puntare i piedi e al tempo stesso collaborare con l'Europa. Non si può aprire a tutti, come era prima. Dall'altra parte, però, se decidiamo di aprire in un certo modo, dobbiamo avere la capacità di comunicarlo e di non creare attriti tra le fasce più deboli della popolazione".

I trafficanti di Open Arms gettano la maschera: “Non accettiamo il porto spagnolo. Dobbiamo sbarcare in Italia”


La Open Arms respinge l’offerta di approdo della Spagna, che aveva messo a disposizione della ong spagnola e dei suoi 107 migranti rimasti a bordo a Lampedusa il porto di Algeciras, in Andalusia.

“La situazione è di emergenza umanitaria e dopo 17 giorni in mare, non sono in grado di affrontare un viaggio così lungo”, ha detto un portavoce della ong, secondo quanto scrive il quotidiano di Madrid El Pais. “Non accettiamo la Spagna. Non possiamo mettere insieme la sicurezza e l’integrità fisica degli immigrati e dell’equipaggio.

Dobbiamo sbarcare ora”. L’obiettivo, insomma, era e resta Lampedusa, anche se secondo un rapporto della squadra mobile di Agrigento salita a bordo della nave in mattinata la situazione tra i migranti non sarebbe “di emergenza sanitaria“, ma solo di logica e comprensibile stanchezza e stress emotivo.

 Una volta appresa la proposta spagnola, tra l’altro, alcuni migranti si sarebbero buttati in mare per la disperazione nel tentativo di raggiungere a nuoto il suolo italiano.

 “Cos’altro serve a Matteo Salvini per la sua campagna politica? I morti?”, provoca ancora Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ribadendo su Twitter come la nave sia “da 17 giorni sotto sequestro”. Dal canto suo, il ministro degli Interni tiene la barra dritta e predica linea dura e porti chiusi: “Se serve, vado in galera a testa alta”.

Open Arms, 4 clandestini si tuffano in acqua per raggiungere Lampedusa: soccorsi e riportati a bordo


Dopo l’annuncio di un porto sicuro dove sbarcare in Spagna, a bordo della Open Arms la situazione è letteralmente esplosa. Alcuni migranti infatti, forse per non affrontare un’altro viaggio verso la penisola iberica, hanno scelto di tuffarsi in mare per raggiungere a nuoto Lampedusa.

Almeno quattro persone si sono tuffate con il salvagente indosso. A pubblicare le immagini di questo gesto è stato il fondatore di Open Arms, Oscar Camps su Twitter. Avevamo avvisato qualche giorno fa, la disperazione a un limite” scrive Oscar Camps pubblicando questo video su Twitter. Il fondatore della Ong Open Arms aggiunge: “Sono saltati in acqua e i soccorritori provano a fermarli”.

 Almeno due persone sono già state recuperate e tratte in salvo. I naufraghi in pochi istanti sono stati riportati a bordo della nave. Dunque la tensione davanti a Lampedusa continua a salire nonostante la svolta dell’offerta di un porto sicuro in Spagna. Tra Roma e Madrid lo scontro resta aperto.

Il premier spagnolo ha infatti attaccato Salvini un minuto dopo aver offerto il porto di Algecerias alla nave dell’ong spagnola. E su Salvini è arrivato anche l’ennesimo attacco da parte di Open Arms che ha definito “vigliacco” il ministro degli Interni. La risposta è arrivata subito: “Questa ong spagnola mi ha dato del miserabile, ne abbiamo viste di tutti i colori, è una vergogna mondiale.

E ora i medici dicono che non c’erano malati, c’erano finti malati. E i minorenni? Si sono mossi il premier Conte, il Tar del Lazio e quando poi sono scesi quasi la metà hanno detto che erano maggiorenni. Buoni sì ma fessi no, i malati non erano malati e i minorenni non erano tutti minorenni“.

Intanto Madrid ha fatto sapere che i 107 migarnti presenti a bordo della nave Open Arms verranno redistribuiti tra sei Paesi europei. Chiuso il capitolo di Open Arms, per Salvini potrebbe aprirsene un altro: la Ocena Viking con 350 migranti è infatti in stand by tra Malta e Linosa nell’attesa di ricevere istruzioni per un porto sicuro dopo aver rifiutato l’attracco a Tripoli.

Svolta sulla Open Arms: la Spagna si sveglia e offre un porto sicuro ai “trafficanti” umanitari


La Spagna adesso si sveglia. Dopo aver tenuto a largo di Lampedusa la nave di Open Arms per ben 17 giorni, Madrid ha deciso di offrire un porto sicuro per lo sbarco. I migranti rimasti sulla nave dunque sbarcheranno in un porto iberico.

Ad annunciare la svolta è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez che ha offerto alla nave il porto spagnolo di Algeciras. Di fatto la situazione di stallo dunque si sblocca e Madrid, che solo questa mattina aveva definito “incomprensibile” la posizione dell’Italia sulle ong e su Open Arms, si assume le proprie responsabilità dopo il silenzio durato più di due settimane.

Sui social ha avuto anche il suo peso l’appello di Javier Bardem al governo spagnolo. L’attore ha infatti chiesto di far sbarcare i migranti in Spagna “dato che l’ong coinvolta è iberica”.

Il premier Sanchez però, dopo aver aperto il porto di Algeciras, va all’attacco dell’Italia e mette nel mirino il vicepremier Salvini: “Inconcepibile la sua risposta, ci spinge di nuovo a guidare la soluzione“. Eppure Sanchez “dimentica” che l’Italia ha già fatto sbarcare circa 40 migranti proprio dall Open Arms. Prima hanno raggiunto il porto di Lampedusa i migranti in precarie condizioni di salute, poi i 27 minorenni (di cui otto hanno dichiarato di avere più di 18 anni).

A questo quadro va aggiunto anche il risultato dell’ispezione a bordo predisposta dalla Procura di Agrigento non ha rilevato una situazione di emergenza. I migranti sono stressati, ma di fatto nessun rischio igenico sanitario tale da accelerare le operazioni di sbarco.

E su questo punto è intervenuto il ministro degli Interni, Matteo Salvini: “Malati immaginari, minorenni immaginari, adesso emergenze sanitarie immaginarie…La Ong Open Arms e i suoi complici stanno raggiungendo il massimo del ridicolo, gli Italiani sono buoni ma non fessi“.

Adesso la nave potrebbe fare rotta per la Spagna per procedere nelle prossime ore allo sbarco di tutti e 107 migranti. All’orizzonte intanto resta la Ocean Viking ferma tra Malta e Linosa con a bordo 350 migranti. Un nuovo fronte sta per aprirs

Bergamo, senza biglietto si scaglia contro graffi e morsi contro gli agenti: arrestata nigeriana incinta


Ennesima aggressione su un treno da parte di uno straniero senza biglietto, in questo caso una donna nigeriana a bordo del convoglio in servizio lungo la tratta Milano-Bergamo.

Vittima un agente fuori servizio della questura di Cremona, che si trovava sul mezzo pubblico per raggiungere l’aeroporto di Orio al Serio e prendere un volo che lo avrebbe riportato a casa per qualche giorno di vacanza.

La sua attenzione è stata attirata dalle grida di una nigeriana che, colta senza titolo di viaggio dal controllore, stava discutendo in modo decisamente acceso col dipendente di TrenItalia. Rilevando una situazione di potenziale pericolo, l’agente è intervenuto per tentare di riportare la calma, ma la sua intromissione ha fatto agitare ulteriormente l’africana.

 Completamente fuori di sè, quest’ultima si è avventata contro il poliziotto, aggredendolo con morsi e graffi e riuscendo a ferirlo in volto.

 A causa della necessità di ricorrere a dei controlli in ospedale, l’uomo ha perso il volo ed è stato costretto a posticipare la sua partenza. Per lui sono sette i giorni di prognosi determinati dal personale sanitario.

 Per quanto riguarda la violenta straniera, invece, è stata fermata da una pattuglia della questura di Bergamo, allertata dal poliziotto fuori servizio.

 La nigeriana, poi risultata incinta, si trova in Italia con una richiesta di permesso di soggiorno ancora in via di valutazione.

Migranti, il ministro dell’in-Difesa Trenta contro Salvini: “La politica dei porti chiusi e dei muri non funziona”



“Con il leader della Lega mai più. Chi ha tradito una volta, è pronto a rifarlo”. Detta la linea, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, in una intervista a La Stampa in cui spiega che la “politica dei porti chiusi e dei muri che non funziona, serve semmai più Europa”.

“Ci sono ancora così tanti dossier aperti – osserva il ministro, entrato in contrasto con quello degli Interni Matteo Salvini sul caso Open Arms rifiutandosi di firmare il decreto di divieto di ingresso nelle acque italiane – sui quali stavo lavorando, soprattutto per il personale della Difesa, e che temevo di dover abbandonare incompiuti. Ma tanta gente ci sta dicendo di andare avanti”.

 Alla domanda se tornerebbe con la Lega il ministro è chiaro: “Io penso che chi ha tradito una volta, tradirà di nuovo. E che quella della Lega sia una porta che non vada riaperta”.

Con il Pd “non saprei – afferma – In questo momento serve silenzio e tempo per trovare una soluzione. Ho assoluta fiducia nel Presidente Mattarella e nella capacità di negoziazione del premier Conte“.

“Qualsiasi governo arriverà – osserva il ministro – dovrà puntare i piedi e al tempo stesso collaborare con l’Europa.

Non si può aprire a tutti, come era prima. Dall’altra parte, però, se decidiamo di aprire in un certo modo, dobbiamo avere la capacità di comunicarlo e di non creare attriti tra le fasce più deboli della popolazione”

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