domenica 18 agosto 2019

La Spagna continua a prenderci in giro e farci la morale: “Open Arms? Incomprensibile posizione dell’Italia”


La Spagna continua a farci la morale. Il goevrno di Madrid che ha chiuso i porti a Opena Arms lasciando che se ne occupasse l’Italia adesso alza la voce contro l’Italia. Beffa delle beffe.

Il vicepremier Carmen Calvo infatti ha definito “incomprensibile” la posizione dell’Italia su quanto sta accadendo a largo di Lampedusa. Una presa di posizione che ha il sapore di uno “schiaffo” a un governo, quello italiano, che da solo deve gestire nel Mediterraneo il flusso di migranti che si trovano a bordo delle navi Ong.

La Calvo poi non vuol sentir parlare di una Spagna che viene meno ai suoi doveri nel Mediterraneo. Come riporta il quotidiano El Pais, ha tenuto poi a sottolineare che “quelli spagnoli sono porti aperti”, ricordando che Salvamento Marìtimo (l’organizzazione di soccorso e sicurezza marittima spagnola) “salva vite ogni giorno” nello Stretto di Gibilterra.

“La Spagna adempie ai suoi obblighi, ai sensi delle leggi internazionali, dei regolamenti comunitari e della legislazione spagnola in materia di aiuti umanitari e sicurezza delle frontiere“, ha insistito Calvo. Parole che però convincono poco.

Infatti Madrid ha letteralmente ignorato le richieste della Open Arms per un porto sicuro in Spagna. Inoltre lo stesso governo spagnolo (guidato dall'”accogliente” Sanchez) ha ignorato anche gli appelli che sono arrivati dal mondo dello spettacolo sui social. Javier Bardem ha infatti chiesto più volte alla Spagna di dare un Pos alla Open Arms. Un porto sicuro che non è mai arrivato.

nel suo appello ha sottolineato un aspetto non secondario: “L’ong è spagnola e dunque mi pare che la soluzione più adatta sia uno sbarco in Spagna“. Ma da Madrid nessuno ha mosso un dito. Anche al governo Sanchez fa comodo che la responsabilità della gestione dei flussi resti interamente sulle spalle dell’Italia. Dalla Spagna arrivano solo presunte “lezioni di moralità” mentre ancora una volta le navi delle ong fanno rotta sull’Italia.

Il parroco “patriota” non si piega e ribadisce: “Prima dobbiamo pensare ai poveri italiani” (Video)


Contattato da Open, Don Donato Piacentini ha ribadito: «Dobbiamo pensare prima ai nostri poveri, l’ho detto anche lo scorso anno, sempre il 16 agosto.

Non ci vedo nulla di strano anche perché non sono mai entrato nel merito della questione immigrazione».
Il migrante con «la collana d’oro»
A indispettire il parroco è soprattutto il video-appello di Richard Gere, che ha aiutato le persone soccorse a bordo della nave Open Arms, in cui si vede l’attore americano accanto a un giovane migrante con una collana al collo. D’oro, secondo la propaganda anti-immigrati.

 «I radical chic hanno interpretato male le mie parole. Io ho solo un’ideologia, quella cristiana – ha detto il parroco – non sono “settario” e aiuto i poveri.

Ho anche pagato le bollette agli extracomunitari».

Meeting di Rimini, il messaggio di Bergoglio? Per le sofferenze dei migranti non per i cristiani perseguitatie uccisi


È dedicato alle sofferenze delle persone migranti il cuore del messaggio inviato da Papa Francesco al Meeting di Rimini. “Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita, e si trovano soli e abbandonati.

E spesso sono trattati come numeri di una statistica. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie.

Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona”, scrive il pontefice.

 “L’uomo di oggi vive spesso nell’insicurezza, camminando come a tentoni, estraneo a se’ stesso; sembra non avere piu’ consistenza, tanto e’ vero che facilmente si lascia afferrare dalla paura” si legge ancora nel messaggio del Papa, firmato dal segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin e indirizzato al vescovo di Rimini, mons.

Francesco Lambiasi, nel quale si sottolinea ancora che questa e’ “un’epoca dove le persone sono spesso senza volto, figure anonime perche’ non hanno nessuno su cui posare gli occhi”.

Ira di Meloni: “Migranti e rom viaggiato senza biglietto. Italiana incinta con le doglie cacciata dal bus. Vergogna”


«Vergogna a Napoli. Una donna incinta comincia ad avere le doglie, è sola e per strada, non si perde d’animo e prende un autobus per andare in ospedale.

Ma arriva il controllore e invece di aiutarla ad arrivare in ospedale le fa la multa e la fa scendere perché è senza biglietto. Lei partorisce pochi minuti dopo, per fortuna è andato tutto bene ed ha messo al mondo una bella bambina.

Oggi l’azienda di trasporto napoletana ANM invece di chiedere scusa per lo schifo accaduto conferma che la donna deve pagare la multa». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Meloni alla 28enne napoletana: “Sto dalla tua parte”
«Stiamo parlando di una azienda di trasporto pubblica – prosegue – di proprietà del comune di Napoli dove ogni giorno circolano migliaia di clandestini e nomadi che non hanno mai pagato un biglietto in vita loro, una azienda dove si stima che il 60% dei passeggeri viaggia senza biglietto.

Ma che diventa intransigente oltre ogni buon senso se si tratta di una partoriente. Il sindaco De Magistris non ha proprio nulla da dire? I miei auguri alla neo mamma e alla sua piccola, speriamo di costruire per lei una Italia migliore», conclude.

sabato 17 agosto 2019

Open Arms, ci prendono pure per i fondelli: 8 dei 27 clandestini minorenni sbarcati si sono dichiarati 18enni


“Dopo i finti malati, i finti minorenni?”. Sulla Open Arms aveva ironizzato, Matteo Salvini.

E dopo neanche un’ora dal Viminale ecco arrivare una clamorosa conferma: dei 27 immigrati fatti sbarcare nel pomeriggio dalla nave della Ong ancorata davanti a Lampedusa perché minorenni, 8 si sono dichiarati di età superiore ai 18 anni. Sono in corso le verifiche per gli altri.

La decisione di far sbarcare i minorenni è stata imposta al ministro degli Interni dal premier Giuseppe Conte.

Lo stesso Salvini ha scaricato la responsabilità su Palazzo Chigi, precisando che si tratta comunque di un “precedente pericoloso“. “Mentre altri cedono, la mia posizione non cambia – spiegava Salvini -.

E come i presunti malati non erano malati sono curioso di vedere i presunti minori…”. Il riferimento è alla polemica innescata dal medico di Lampedusa che, dopo aver visitato i migranti fatti scendere per emergenza sanitaria nei giorni scorsi, ha sottolineato come gli stessi godano in realtà di buona salute e solo uno dei 13 migranti visitati sia affetto da una semplice otite.

Migranti, il vescovo “affarista” contro il parroco “patriota”: “Aiutare prima gli italiani? No, prima gli altri”


ROMA, 17 AGO – Predica choc di un prete durante le celebrazioni per la festa di San Rocco.

Il parroco di Sora, cittadina del frusinate, don Donato Piacentini, si è scagliato contro i migranti e chi li soccorre. “Vanno a soccorrere persone che hanno telefonini o catenine e catene al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni.

Ma quali persecuzioni? Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, la nostra patria. Guardiamo le persone accanto, che hanno bisogno e quante ne ho conosco io, sono tante, tantissime, una marea che si vergognano del loro stato di vita”.

Le parole sono state accolte da contestazioni ma anche da qualche applauso. Il vescovo di Sora, mons. Gerardo Antonazzo, ha sconfessato il suo sacerdote.

La diocesi, in un comunicato ufficiale, parla di “discutibili scelte personali” mentre il vescovo ha sottolineato nella sua predica che “uno dei cardini fondamentali” del Vangelo “è la scelta ‘prima gli altri'” ribadendo dunque l’impegno, con la Caritas, per l’accoglienza dei migranti.

Bibbiano, i ladri di bambini (di sinistra) minacciavano pure i carabinieri che indagavano: “Il maresciallo ha figli?”


Non bastavano le minacce ai genitori dei bambini in affido. Gli assistenti sociali della Val d’Enza avrebbero addirittura pensato di intimidire pure i carabinieri.

È quanto emerge da alcune intercettazioni – rese note dal Tg3 Emilia-Romagna – che aggiungono dettagli sempre più inquetanti al caso Bibbiano e che fanno pensare che i “demoni” degli affidi illeciti sapessero i rischi che stavano correndo e, pur di scamparla, fossero pronti a tutto. A parlare sono due neuropsichiatre.

Durante la conversazione al telefono in cui discutono di un maresciallo dei carabinieri che si era rivolto a loro per richiedere alcuni documenti sugli affidi di Bibbiano, ad un certo punto, una delle due dottoresse esordisce dicendo “…E comunque potevi anche dirgli guardi che lei è sposato, c’ha figli, cioè non si sa mai…”. Poi una risata, probabilmente di risposta, da parte della collega. Un’intimidazione, una minaccia velata, persino nei confronti di un pubblico ufficiale.

 E perché proprio dopo la richiesta delle prove sugli affidi? Forse tutti sapevano l’illeicità di quello che stavano compiendo e nonostante avessero capito di essere finiti nell’occhio del ciclone perseveravano nell’errore, cercando persino di sviare le indagini.

 Dopo tutto non stupisce che questo fosse il modus operandi degli indagati. Lo avevano già fatto anche nei confronti di due genitori affidatari. Quando i carabinieri li chiamarono a consegnare le ricevute dei pagamenti inerenti all’affido, i due avvertirono del fatto gli assistenti sociali, che iniziarono a sommergerli di raccomandazioni.

“Mi raccomando se fanno domande particolari rispetto a valutazioni…non rispondete – ordinava l’assistente sociale riferendosi al colloquio con gli ufficiali – sopratutto se vi fanno domande non adeguate vi devono spiegare…voi chiedete perchè vi stanno chiamando…qual è l’oggetto”.

Ancora una volta, dalle intercettazioni pubblicate nell’ordinanza della Procura, gli psicologi appaiono preoccupati per le indagini e cercano, ad ogni costo, di sviare i controlli. “Menomale che me lo avete detto va… – diceva, sollevato, l’assistente sociale ai genitori – “ma non vi fate intimorire dalla divisa voglio dire…”

 Al momento per le due neuropsichiatre non è stato contestato il reato di minacce a pubblico ufficiale, sebbene, secondo gli inquirenti, vi fossero i presupposti. Intanto le indagini continuano, e non è escluso che possa aggiungersi alle ipotesi di reato a seguito di ulteriori approfondimenti.

Il medico di Lampedusa perde la pazienza: “Mi fatte vomitare! Non posso inventare malattie che non esistono”


«È da pazzi pensare che io possa avere detto che i migranti visitati stanno bene solo per fare una marchetta a Salvini. Io sono un medico, innanzitutto, e parlo con i referti. Se su tredici migranti visitati, che secondo alcuni medici erano gravi, solo una giovane aveva una otite, cosa posso farci io? Mica posso inventare malattie che non esistono».

Lo dice all’Adnkronos Francesco Cascio, il medico di Lampedusa al centro delle polemiche per avere detto che i 13 migranti evacuati dalla nave Open Arms “stanno bene”, a differenza di quanto affermato dai medici dell’Ordine di Malta. Ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha ripreso le dichiarazioni di Cascio in un tweet dicendo che i migranti “non hanno alcuna patologia”. «Ma è la verità – dice ancora Cascio, che non è a Lampedusa ma in vacanza – Io ho letto i referti fatti dai miei due medici al Poliambulatorio. E di loro mi fido. Uno ha una anzianità di oltre 40 anni. Sapevo che c’era una ragazza con una emorragia vaginale, ma l’emoglobina era a 11,3, quasi migliore della mia».
Migranti, il medico: «Accuse faziose…»
«Salvini nel suo tweet ha fatto riferimento a dati reali» e spiega: «Vorrei solo sottolineare che io sulla nave non ci sono stato. I medici neppure. Sono stati visitati i 13 migranti per motivi sanitari». «Io che colpa ne ho se solo una ragazza era affetta da otite e gli altri stavano bene?».

E aggiunge: «È forse qualcosa che possa avere indirizzato io? Se qualche cretino pensa che io possa fare certificare a medici referti fasulli non posso farci niente. Io non ho più le energie, è diventato imbarazzante. È colpa mia se stavano bene? Ma ribadisco che non l’ho certificato io ma due medici di cui uno con 40 anni di attività di Pronto soccorso». «Visto che dicono che a bordo c’erano soggetti che stavano male perché non li hanno fatti scendere? – sottolinea – Io lo chiedo innanzitutto a me stesso.

Se c’è una emergenza sanitaria a bordo fateli sbarcare. Perché ne hanno fatti scendere solo 13? E poi leggo che stanno male…». «Se c’è qualche cretino che pensa che io possa fare falsificare un referto o è un cretino o è in malafede e a me non interessa averci a che fare», dice a chiare lettere il medico secondo il quale «in questa polemica c’è qualcosa che non quadra. Poi se vogliono dire che sono stato cuffariano facciano pure, non mi importa.

Ma i fatti sono quelli. Ho avuto di peggio nella mia vita…». E poi rincara la dose: «Con le persone stupide e faziose non riesco a parlare. Come si fa a dire una bestialità così gigantesca sui referti medici? Io non sono a Lampedusa ma il fatto che non sia sull’isola non vuol dire che non sappia leggere un referto.

Non li ho firmati io i referti – ribadisce – Sono medici che dipendono dall’Asp di Palermo, quindi da me. Io mi sono limitato solo a dire che le persone visitate stavano bene, nient’altro. Io non ho fatto affermazioni politiche o filosofiche – aggiunge – ho solo risposto citando referti dei miei medici. Se poi vogliono dire che sono stato in Forza Italia, facciano pure. Ma non capisco il nesso.

Non me ne frega niente. Non voglio neppure replicare a chi è in malafede o stupido” dice Cascio che in passato è stato deputato nazionale di Fi, deputato regionale e poi Presidente dell’Ars. Il medico è un torrente in piena: «Queste polemiche sui referti medici delle persone visitate fanno semplicemente vomitare. Non riesco a capire come nasce. La mia unica colpa quale sarebbe? Quella di avere fatto politica? Io ormai sono fuori dalla politica, da anni, e faccio il medico»

Open Arms, nuovo vomito d’odio di Roberto Saviano: “Salvini ministro della malavita, bandito! Finirà in carcere”


“I 134 migranti a bordo della Open Arms, dopo essere stati ostaggio dei banditi libici, ora lo sono del bandito politico Matteo Salvini, il ministro della Malavita”.

Roberto Saviano, con un post pubblicato sul suo profilo Twitter, torna ad attaccare il leader della Lega per la sua linea dura sull’immigrazione.

Non solo. Mister Gomorra si augura anche che il ministro dell’Interno finisca dietro le sbarre: “Ma il destino di Salvini è il carcere, e questo lo sta capendo anche lui”, conclude Saviano.

“Basterà che si spengano le luci”.



Giancarlo Giorgetti "uomo chiave". Il Financial Times: "Governo Salvini con lui all'Economia"


La chiave è Giancarlo Giorgetti. I mercati internazionali digerirebbero senza problemi un "pericolosissimo" governo di Lega e centrodestra con l'attuale sottosegretario promosso a ministro dell'Economia.

A sostenerlo non sono fonti salviniane, ma il prestigioso Financial Times. "Da quando è diventato vice premier e ministro dell'interno lo scorso giugno - ricorda il quotidiano economico di Londra -, il supporto alla Lega è raddoppiato fino a quasi il 38%, secondo i sondaggi, quasi abbastanza da dargli la maggioranza assoluta se ci fossero nuove elezioni, mentre i consensi per i partner dei 5 Stelle si sono dimezzati".

Un buon viatico, insomma, per avere un governo coeso e solido alla vigilia della finanziaria d'ottobre e con l'aumento dell'Iva al 25% incombente, a gennaio 2020. "L'Italia farebbe bene a evitare un altro confronto con Bruxelles sul budget - ammonisce il FT - dopo la politica del rischio calcolato dello scorso anno, che ha causato l'aumento del debito italiano per le imprese già in difficoltà".

Puntare sul "pragmatista" Giorgetti, lasciandogli le chiavi della manovra e della trattativa con la Commissione Ue sarebbe la mossa in grado di rassicurare i mercati, anche perché "diversamente dal M5s, la Lega ha esperienza di governo".

Sergio Mattarella, vacanze finite in anticipo e ritorno d'urgenza al Quirinale: "Alza l'asticella", la svolta


Ritorno urgente a Roma per Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha interrotto anzitempo con tre giorni d'anticipo le sue vacanze all'Isola della Maddalena per reinsediarsi al Quirinale e studiare da vicinissimo gli sviluppi della crisi.

La situazione è molto fluida e servirà molto sangue freddo al Capo dello Stato. Il giorno decisivo è il 20 agosto: lì si capirà se il premier Giuseppe Conte rassegnerà le dimissioni, se Matteo Salvini ritirerà la propria mozione di sfiducia e, in altre parole se in qualche modo si tornerà all'assetto Lega-M5s o si dovrà pensare alle alternative.

Secondo un retroscena del Corriere della Sera, su un punto il Capo dello Stato sarà chiaro: prenderà in considerazione dai partiti solo "proposte di lunga durata". Mattarella vuole "alzare l'asticella" e ottenere garanzie chiare. Tagliate fuori, dunque, ipotesi di "rattoppi" con rimpasti ballerini o "governi elettorali" (come proposto da Giancarlo Giorgetti).

Un bel problema per Salvini, più che per Di Maio, dal momento che i grillini avrebbero già in caldo nel forno un patto con il Pd e l'intenzione di entrambe le parti sarebbe quella di far durare il più possibile il governicchio.

Se Mattarella non si fiderà (o la trattativa già avviata tra dem e grillini saltasse), solo in quel caso ci si affiderà a un governo di emergenza con una figura istituzionale come Alberta Casellati, presidente del Senato, a guidare il Paese fino alle urne ad ottobre.

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