giovedì 15 agosto 2019
Matteo Salvini, dietrofront Lega? Nel partito girano strane voci: cosa può accadere dopo la sfiducia a Conte
Tutto, su quello che accadrà dopo il 20 agosto, sembra in continua evoluzione. Ora si prospetta anche un'altra ipotesi, quella di un contratto bis tra Lega e M5s per andare avanti con il governo gialloverde. A far presagire questa possibilità è - secondo Il Giornale - una dichiarazione del ministro leghista Gianmarco Centinaio.
"Noi con i colleghi del M5s ci siamo parlati in aula in queste ore e quello che dicono tanti colleghi parlamentari dei 5 stelle è che piuttosto che andare con il Pd e con Renzi è meglio tornare con la Lega con un nuovo contratto di governo. Io sono quello che non chiude mai le porte fino in fondo..." ha spiegato il ministro dell'Agricoltura che ha poi chiarito il vero ostacolo: la mozione di sfiducia a Conte.
"In questo momento non la ritiriamo, poi deciderà Matteo Salvini, sarà lui a valutare". A confermare le parole del leghista anche l'ala governativa della Lega e, dall'altra parte, il cerchio vicino a Di Maio.
Un'alleanza con il Pd per molti grillini delusi dall'operato, la fine della leadership di Luigi Di Maio, che dovrebbe fare un passo indietro per lasciare il posto ad un altro pentastellato più affine alla sinistra di Zingaretti (i nomi che girano sono quelli d Fico e Di Battista). Se tra i suoi colonnelli serpeggiano dubbi, il Salvinj è però deciso ad andare fino in fondo.
Prima la sfiducia a Conte (in realtà dovrebbe essere lo stesso premier a dimettersi il giorno in cui sono calendarizzate le sue comunicazioni a Senato e Camera il 20 e 21 agosto) e poi premere perché il Quirinale dia il via libera al voto. "In tantissimi chiedono che non ci siano giochini di palazzo, governi tecnici. La via maestra, democratica, trasparente, lineare, è quella delle elezioni.
No a governi strani, prima si vota, meglio è. Staremo attenti nei prossimi giorni perché non si crei a Roma un'alleanza innaturale, una coppia contro natura tra Renzi e Grillo per riaprire i porti italiani" avverte.
Conte accusa Salvini: da te sleale collaborazione, Ma viene zittito e fa una figuraccia prima lui e poi Di Maio
Lo scontro politico sulla Open Arms raggiunge il suo apice con una dura lettera che il premier Conte ha scritto a Salvini defininendo l'atteggiamento del ministro dell'Interno «un chiaro esempio di sleale collaborazione, l'ennesima a dire il vero, che non posso accettare».
La replica di Salvini: «Se qualcuno si sta preparando a una nuova maggioranza con il Pd e con Renzi lo dica».
«Gentile Ministro dell'Interno, caro Matteo» scrive Conte a Salvini: «Ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d'ufficio tra la Presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all'origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini».
«Ti ho scritto - continua Conte - ier l'altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, 'nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell'imbarcazionè. Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo» in questo modo «alterando» una «chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio».
«Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l'associano al potere. Io l'associo a una enorme responsabilità».
«Questo - continua Conte - è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l'Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile». «In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri interessi nazionali, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza».
«Mi batterò sino all'ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell'Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l'Italia, siano abbandonati a se stessi -scrive ancora il presidente del consiglio- Pur in attesa che si attui questo meccanismo europeo, sono sempre personalmente intervenuto, con gli altri Paesi europei, per pretendere e ottenere una redistribuzione dei migranti che sono sbarcati nei nostri porti. E a questo proposito dobbiamo dare atto che sia la Commissione europea sia alcuni leader europei ci hanno sempre teso la mano per sbloccare situazioni emergenziali». «La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva» aggiunge Conte sottolineando come l'Italia abbia «chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall'Africa e dal Medio Oriente» e come «è difficile contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini». «Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. È questa la direzione giusta», scrive Conte.
«Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell'affrontare il tema dell'immigrazione riducendolo alla formula 'porti chiusi'. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi» ma «il tema dell'immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali».
Conte ricorda di aver da subito «elaborato una piattaforma politica fondata su sei premesse e dieci obiettivi, in modo da inserire tutte le singole iniziative in questa prospettiva strategica, sempre costantemente ispirata alla tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali, sovente compromessi nella gestione del fenomeno migratorio» e di aver «personalmente contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico, di maggiore rigore rispetto al passato, al fine di contrastare più efficacemente l'immigrazione illegale e la moderna e disumana 'tratta dei disperatì, alimentata dalle organizzazioni criminali». «Ho viaggiato in lungo e in largo in Africa e nel Medio Oriente per incrementare la cooperazione nei Paesi di origine e di transito, dove si concentrano le rotte dei migranti. Abbiamo sempre lavorato intensamente, coinvolgendo anche il Ministro Moavero, per rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione» scrive Conte.
LA REPLICA DI SALVINILa replica di Salvini non si fa attendere. Il ministro dell'Interno parla di «letterine» e interpreta l'attacco di Conte come «una preparazione a un cambio di maggioranza verso il centrosinistra». «La mia linea sull'immigrazione è quella di sempre se qualcuno ha cambiato idea lo dica», dice il capo del Viminale. «Mi pagano non per essere l'anima bella ma per difendere la sicurezza. Se qualcuno è nostalgico dei 200 mila sbarchi lo dica, se qualcuno è nostalgico del Pd lo dica. Certo dispiace che certe cose invece che dirle in faccia il gentile Presidente del consiglio le renda pubbliche mente sto lavorando a Castel Volturno».
«Evidentemente qualcuno sta passando un ferragosto più tranquillo», continua Salvini. «Ho risposto con altrettanta educazione e gentilezza» alla lettera del premier Conte «portando i numeri con cui giustifico il mio anno di lavoro e di stipendio», perché gli italiani «mi pagano per difendere i confini e garantire la sicurezza». Il ministro dell'Interno sottolinea con i numeri che «l'immigrazione clandestina è legata alla vita e alla sicurezza dei cittadini italiani». «Ho l'ossessione dei porti chiusi? Sì, ho l'ossessione della sicurezza dei cittadini italiani e della lotta ai trafficanti e delle Ong complici dei traffici», scandisce Salvini.
«Con me i porti sono e rimarranno chiusi ai trafficanti e ai loro complici stranieri. Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l'Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l'Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd». Così il ministro Matteo Salvini replica alla lettera aperta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Sulla questione dell'assistenza ai minori a bordo «la Spagna, stato costiero che ha giurisdizione sulla Open Arms, compreso per ciò che riguarda la tutela dei diritti delle persone a bordo, andrebbe investita della questione posta nella nota». È quanto ha scritto il ministro Salvini in una lettera al premier Conte che ieri in una nota ha richiamato l'attenzione sulla presenza a bordo della nave «di alcune decine di presunti minorenni in condizioni di emergenza e in pericolo di vita».
Di Maio: «Salvini pentito, ma frittata è fatta».Salvini «ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna!». Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio su Fb. «Il 20 agosto noi Ministri del Movimento 5 Stelle saremo al fianco di Giuseppe Conte in aula per sostenerlo contro la sfiducia della Lega. Li aspettiamo al varco!».
Momenti di terrore a Forlì: indiano “integrato” cerca di rapire 3 bambine. Salvate in tempo dalla polizia
Dopo aver cercato di rapire tre bambine è stato arrestato dalla Polizia, in flagranza di reato, un cittadino indiano 38enne, domiciliato a Forlì, attribuendogli il reato di tentato di sequestro di persona, aggravato poiché diretto contro minori degli anni 14, e lesioni personali. Il fatto è avvenuto verso le ore 19, in pieno centro a Forlì.
Una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Forlì, transitando lungo il centrale corso Garibaldi, ha notato un gruppo di persone assembrate in strada in visibile stato di agitazione, pertanto gli agenti, prima ancora che intervenisse qualsiasi segnalazione alle linee di emergenza e soccorso pubblico, sono immediatamente intervenuti per capire cosa fosse successo.
Così apprendevano che qualche istante prima una persona aveva cercato di afferrare una bambina di undici mesi dal passeggino, nonostante la presenza del padre, la cui immediata e tempestiva reazione aveva determinato la fuga dell’individuo; nel parapiglia, però, il passeggino si era rovesciato e la piccola aveva battuto il capo sul selciato.
Gli agenti si sono immediatamente posti all’inseguimento del soggetto segnalato, che si era dileguato per i vicoli del centro, catturandolo a poche centinaia di metri di distanza.
Successivamente, altri testimoni hanno riferito che prima dell’episodio del passeggino, lo stesso personaggio aveva compiuto un gesto simile in danno di una bimba di 4 anni che si trovava in un vicino esercizio commerciale insieme ai genitori, ma aveva desistito immediatamente per la reazione degli adulti.
Acquisite le testimonianze delle vittime e dei passanti, convocati in Questura presso la Squadra Mobile, è stato formalizzato un quadro di gravità indiziaria idonea a configurare il reato di tentato sequestro di persona, in relazione al quale l’uomo è stato quindi arrestato.
La piccola di undici mesi è stata accompagnata al Pronto Soccorso di Forlì, dove è stata trattenuta per qualche ora in osservazione per trauma cranico minore, e poi dimessa con prognosi di due giorni; ciò ha allargato l’accusa anche al reato di lesioni personali.
Da avvocato degli italiani ad avvocato dei clandestini: Conte riapre i porti per garantirsi una poltrona a sinistra
Il Tar è all’opposizione. Il ribaltone si chiama porti spalancati. Ecco l’Italia della sovranità in mano ai soliti giudici che fanno e disfano. Requisiranno pure i salotti di casa nostra: fra poco li dovremo mettere a disposizione, ne ha bisogno Conte per farsi mantenere la poltrona dalla sinistra.
La nuova vergogna è tutta qui. Il Tar del Lazio decide – in barba ad ogni decreto del governo ancora in carica – che la nave Open Arms deve trafficare in carne umana in Italia.
E ci intossicano il Ferragosto. Scommetteteci: se vanno in porto le ammucchiate che si profilano, quest’esercito di disperati ce lo ritroveremo a fumare sigari e sbevazzare whisky dentro casa.
Benvenuto all’inciucio dalla magistraturaE’ il benvenuto della magistratura al nuovo inciucio. È il brindisi dedicato a Roberto Fico, Laura Boldrini e Roberto Saviano. È guerra all’Italia e ai suoi confini. Il 2 giugno era la festa della Repubblica, che proprio Fico voleva dedicare a Rom, migranti e compagnia. Il 14 agosto è la festa “alla” Repubblica, dove non conta più il voto del Parlamento con tanto di voto di fiducia.
Una nave che va in giro tra le acque libiche e quelle maltesi a tirar su migranti in quantità industriale viene incoraggiata da un giudice a realizzare l’obiettivo politico di portarli da noi. Dobbiamo stare pure zitti? Ha notato il ministro Salvini: “Una nave spagnola in acque maltesi si rivolge ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere di sbarcare in Italia”. Siamo alla follia, è la Repubblica di Conte, il premier non votato riceve l’aiutino da altri non votati che decidono sulle politiche migratorie dello Stato.
La prossima sentenza – a questo punto dobbiamo aspettarcelo – ci dirà che la milionata di africani in partenza dalla Libia ce li dovremo prendere tutti noi e senza discutere. L’Italia, non l’Europa, grazie alla nostra incommensurabile fortuna di essere il porto più vicino per le scorribande degli scafisti. Ma perché non date direttamente a George Soros la presidenza del Consiglio dei ministri?
Se Salvini avesse detto sì al blocco navaleTutto questo a Conte non pare vero. Perché può raccontare ora la nuova barzelletta che lui era per i porti aperti ma Salvini glielo impediva. E che aveva tempestivamente scritto al suo ministro dell’Interno per far sbarcare quelli di Open Arms e i prossimi in arrivo. Non gliene frega nulla dei migranti, l’obiettivo è non sloggiare da Palazzo Chigi o barattare quella poltrona per una rilevante in Europa.
Sarà Zingaretti con la sua legione straniera chiamata Pd a festeggiare l’invasione che si profila. Il Tar che ha deciso, in fondo, sta nel Lazio e le grida di giubilo si sprecano. Proprio l’altro giorno il segretario del Pd aveva lanciato un appello a Conte per la nave Ong, e guarda caso è stato accontentato proprio nella giurisdizione di parrocchia. Viviamo il tempo della sovranità togata, altro che separazione dei poteri.
Comandano loro. Ah, caro Matteo, se avessi dato retta per tempo a Giorgia Meloni. In due la battaglia per il blocco navale avreste potuto vincerla. Almeno, a Tripoli non avreste incontrato magistrati così disponibili al rossume nostrano.
Matteo Renzi terrorizzato dal voto degli italiani fa il gufo: “Istituzioni a rischio, se si va al voto è recessione”
Per Matteo Renzi sono almeno due le ragioni per non tornare al voto. Da un lato le “istituzioni a rischio” a causa della “deriva autoritaria” (cit. Giuliano Pisapia) che sarebbe innescata da una vittoria di Matteo Salvini. Dall’altro lo spettro della “recessione”, conseguenza dell'”innalzamento dell’Iva”. In un’intervista a Repubblica, Matteo Renzi allontana nuovamente il ritorno al voto.
Lo fa evocando i pericoli per l’economia italiana legati all’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto destinato a scattare in caso di mancato disinnesco delle relative clausole di salvaguardia, che pesano per 23 milioni di euro. “Non mi interessa avere ragione, ma dare una prospettiva all’Italia. Puoi sopportare un insulto, ma non puoi sopportare una recessione causata dalla stupidità e dalla cialtroneria“, attacca Renzi, che definisce Salvini “capitan Fracassa”.
Ma andare al voto, per il Pd, vorrebbe dire soprattutto una cosa: andare all’opposizione. “Se il Pd va al 25% tutti diremo: che bel risultato. Ma il Pd al 25% significa opposizione“, avverte Renzi prima di fare un’analisi della situazione economica globale ed europea. “Usa e Cina litigano sui dazi. La locomotiva tedesca si è fermata, il pil della Germania è a -0,1%. I sovranisti miopi – sottolinea Renzi – grideranno: evviva! Un uomo delle istituzioni dice: qui rischiamo la recessione. La botta sui consumi di un’Iva al 25% non sono solo i 700 euro all’anno che rischia di perdere ogni famiglia, ma il sentimento di sfiducia che si creerà“. Poi l’ex segretario del Pd ribadisce: “Se si va a votare a ottobre, chiunque vinca, è recessione.
Una persona civile prima mette in sicurezza il Paese, che significa mettere in minoranza Salvini, poi va a votare“. Ma che tipo di governo sarebbe quello con i 5 Stelle? Tecnico o di legislatura? Renzi non ha dubbi: “Non ci possiamo permettere un governo dell’austerity e dei tecnici”, chiarisce Renzi prima di un ultimo attacco a Salvini: “Ha sbagliato mossa. Salvini è bravo con le dirette Facebook ma non ha capito che il Parlamento è una cosa seria e che questo Paese non è Twitter“, conclude l’ex premier che qualche ora prima, su Instagram, aveva rilanciato la sua raccolta firme per chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno: “Siamo quasi a quota 40mila. Riprendiamo e arriviamo entro il 20 agosto almeno a 50mila firme.
Il Viminale ha bisogno di un professionista della sicurezza, non di un seminatore d’odio. Lasciamo Salvini in Spiaggia e diamo un vero Ministro dell’Interno all’Italia. Firma e fai firmare“.
Leoluca Orlando torna all’attacco: “I provvedimenti del ministro Salvini sui migranti sono disumani e illegali”
Ancora Open Arms e ancora una difesa di Orlando . Dopo la decisione del Tar del Lazio che ha disposto la sospensione del divieto di ingresso in acque italiane della nave spagnola per consentire il soccorso dei migranti è intervenuto il sindaco di Palermo Leoluca Orlandoche mi ha perso occasione per continuare il duello dialettico con il ministro dell’interno Matteo Salvini.
“Il provvedimento del Tar che sospende il divieto di sbarco dei naufraghi salvati dalla Open Arms conferma due cose – dice il primo cittadino -. La prima è che le decisioni del Ministro Salvini sono oltre che palesemente disumane, del tutto illegali.
La seconda è che per fortuna i principi e la concreta applicazione della nostra Costituzione garantiscono ancora un quadro di diritti fondamentali che i continui attacchi allo Stato di Diritto non sono riusciti ad intaccare”. Non è la prima volta che il sindaco prende le difese della Ong. Ad aprile per esempio, quando la nave spagnola era al largo delle acque di Ragusa, il primo cittadino sostenne la causa della Ong spagnola. “Apprendo con piacere e soddisfazione la notizia del dissequestro della nave Open Arms e, soprattutto, delle motivazioni del provvedimento che confermano come la tutela della vita ed il soccorso degli esseri umani siano una priorità assoluta ed inderogabile.
Mi auguro che un provvedimento analogo venga preso anche per la nave Iuventa, perché ogni giorno in più di blocco di queste navi e questi equipaggi è un giorno in più concesso ai trafficanti di esseri umani.” Insomma da mesi va avanti in braccio di ferro che ha visto proprio il sindaco di Palermo in prima linea nella difesa dei diritti dei migranti.
Nel frattempo il ministro della Difesa Elisabetta Trenta sostiene che “la mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo potrebbe configurare la violazione di norme penali, fermo restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un’esplicita disponibilità all’assistenza delle persone maggiormente bisognevoli”.
Ong, il ministro “pacifista” Trenta diventa buonista: “Non firmo il decreto di Salvini in nome dell’umanità”
“In nome dell’umanità”. Così la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha motivato la decisione di non firmare il decreto di divieto di sbarco della Open Arms del ministro degli Interni Matteo Salvini.
L’imbarcazione della ong spagnola con 147 migranti a bordo soccorsi nel Mediterraneo al largo della Libia è ora alle porte di Lampedusa, dove è arrivata scortata dalle navi della Marina Militare su disposizione della stessa Trenta. “Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza.
Non dobbiamo mai dimenticare – rileva il ministro Trenta – che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato.
“Non si può infatti ritenere – sottolinea ancora la titolare della Difesa – che siano rinvenibili nuove cogenti motivazioni di carattere generale ovvero di ordine e sicurezza pubblica tali da superare gli elementi di diritto e di fatto nonché le ragioni di necessità e urgenza posti alla base della misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria (sussistenza di fumus boni iuris e periculum in mora), che anzi si sono verosimilmente aggravati”.
In tale contesto, sottolinea il ministro, “la mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo potrebbe finanche configurare la violazione di norme penali, fermo restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un’esplicita disponibilità all’assistenza delle persone maggiormente bisognevoli”.
Porti aperti ai migranti, Salvini: “Sono solo contro tutti. Giudici, Ue e ministri. Col PD al governo invasione e Ius Soli”
«Umanità non significa aiutare trafficanti e ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvinicommentando le parole della collega alla Difesa Elisabetta Trenta. E ancora sulla decisione del ministro della Difesa . «Sul divieto di sbarco alla Open Arms siamo soli contro tutti. Contro Ong, tribunali, Europa e ministri impauriti. E col PD al governo, immigrazione di massa e Ius Soli tornerebbero realtà».
Da Salvini l’allarme sui Social: “C’è un disegno per riprendere l’invasione”Sui Social, in queste ore il leader del Carroccio ha argomentato la sua posizione e la sua preoccupazione. «C’è un disegno – ha scritto Salvini su Fb – per tornare indietro ed aprire i porti italiani, per far tornare l’Italia ad essere il campo profughi d’Europa. Ditemi se è normale che una nave Ong spagnola in acque maltesi si rivolga ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere di sbarcare sulle nostre coste! Nelle prossime ore firmerò il mio NO perché complice dei trafficanti non voglio essere».
Porti spalancati ai migranti, si torna indietroE ancora prima, con un altro post in risposta alla decisione del Tar, aveva scritto. «Come Viminale contestiamo la decisione del Tar e proporremo ricorso urgente al Consiglio di Stato. Non solo. Sono pronto a firmare un altro provvedimento di DIVIETO di ingresso nelle acque territoriali italiane in ragione di nuovi episodi: per giorni la nave della Ong spagnola si è trattenuta in acque SAR libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia. Finché ci sono io farò tutto quello che è in mio potere per difendere i confini italiani, Amici». Una decisione che è stata ribaltata dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Porti spalancati ai migranti. Come ai tempi dei governi Pd.
Open Arms, Conte e Trenta riaprono i porti all’invasione: la Difesa non firma il divieto di ingresso in acque italiane
Con la crisi di governo, il Movimento 5 Stelle getta la maschera pure sul tema dell’immigrazione clandestina. Finora premier e ministri grillini avevno – seppur con ritrosia – assecondato la politica dei porti chiusi imposta da Matteo Salvini. Ma ora che il governo gialloverde ha i giorni contati, torna la linea pro sbarchi che già aveva caratterizzato i governi di sinistra.
E così, dopo aver mandato le navi della Marina a recuperare i minori a bordo della Open Arms, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, non ha firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la nave della ong disposto dal Viminale.
“La scelta non sorprende visto che la titolare della Difesa ha ordinato alle navi della Marina Militare di scortare verso il nostro Paese l’imbarcazione spagnola”, dicono fonti del Ministero dell’Interno. Ieri mattina era stato il premier Giuseppe Conte a incalzare Salvini con una lettera – inviata in copia ai ministri Toninelli e Trenta – nella quale chiedeva di dare assistenza e mettere in sicurezza i minori sulla Open Arms.
“Conte mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una nave di una Ong che però è straniera, in acque straniere”, aveva ribattuto il vicepremier leghista, “Gli risponderò garbatamente, non si capisce perchè debbano sbarcare in Italia”. Prosegue quindi il braccio di ferro sulla nave della ong che trasporta 147 migranti e che ieri ha ottenuto dal Tar la sospensione del divieto di ingresso in acque italiane.
Intanto la Open Arms ha annunciato su Twitter di essere già a poche miglia da Lampedusa, in territorio italiano “con l’autorizzazione delle autorità”: “Il decreto Salvini ha cessato di essere in vigore nonostante le nuove minacce”, dicono, “Non abbiamo ancora i permessi per accedere al porto. Una lunga notte, ma la fine è vicina”.
Tenta di sgozzare una donna senza motivo, bengalese irregolare si giustifica: “Sento una marea di voci in testa”
Sento nella testa una marea di voci che mi fanno star male. Non sto per niente bene. La mia mente è stata presa”. Sono state queste le prime, confuse parole pronunciate da Chandra Rinku Deb, il 31enne bengalese – regolare in Italia e senza precedenti – che lunedì ha quasi ammazzato una donna di sessantaquattro anni in Largo La Foppa.
Quella mattina, verso mezzogiorno, l’uomo aveva spaccato una bottiglia di vetro e si era accanito contro una vittima scelta a caso. La signora era stata buttata a terra e sopraffatta fisicamente dall’aggressore, che poi l’aveva colpita al collo e al polso con un coccio di vetro prima di essere fermato dai passanti e arrestato dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio.
Martedì, l’uomo ha risposto al Gip Guido Salvini, che ha convalidato l’arresto e ha disposto il carcere. Dopo aver detto che “sento una marea di voci”, il 31enne – che negli ultimi giorni ha dormito in stazione Centrale – ha spiegato: “Non ricordo di aver visto né aggredito nessuna donna in strada”.
“Perché era libero?”Lo stesso Gip, nell’ordinanza, ha sollevato un dubbio, chiedendosi perché quell’uomo fosse libero. Risulta – scrive il giudice – “poco chiaro perché l’indagato, che aveva già dato luogo ad atti di violenza sia in strada sia presso la questura, sia stato lasciato privo di controllo presso l’ospedale Fatebenefratelli ove era stato portato in ambulanza.
Dall’ospedale – continua Salvini – egli ha potuto allontanarsi prima di essere sottoposto alla visita psichiatrica a seguito della quale egli sarebbe stato certamente sedato e ha commesso poi il fatto per cui si procede”.
Il 31enne, infatti, era stato fermato la notte prima da una Volante per una lite a Lampugnano ed era stato portato in Questura perché risultato irregolare, anche se poi gli agenti avevano verificato che stava ultimando le pratiche per il rilascio del permesso di soggiorno.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, però, anche in via Fatebenefratelli si sarebbe mostrato aggressivo e sarebbe quindi stato accompagnato in ospedale. Ma “dopo una breve permanenza – conclude il Gip – si era allontanato rendendosi poi responsabile dell’aggressione”. Un’aggressione senza nessun movente, contro una donna scelta a caso e quasi ammazzata.
Salvini tira dritto: “Non autorizzo sbarchi”. Poi attacca le toghe rosse: “Giudici pagati dagli italiani aprono i porti”
Già questa mattina si percepiva che sarebbe scoppiato il caos sulla nave Open Arms della ong spagnola. Il motivo? Giuseppe Conte ha scritto a Matteo Salvini di far sbarcare i 147 migranti a bordo dell’imbarcazione, ma il vicepremier leghista non era (e non) è della stessa idea. sì è arrivato subito lo scambio di battute di fuoco. Fin qui uno scambio di vedute, poi è arrivato il Tar del Lazio che ha consentito alla ong di entrare in acque territoriali italiane.
La situazione è precipitata. La decisione delle toghe è dura da mandare giù e Salvini lo dice chiaramente. Per tutto il giorno il leader del Carroccio continua a ripetere che i porti italiani restano chiusi, che non vede il motivo per il quale una ong straniera debba arrivare in Italia e che non ha nessuna intenzione di far diventare “l’Italia il campo profughi d’Europa”. Matteo Salvini, quindi, contesta la decisione del Tar del Lazio e propone un ricorso urgente al Consiglio di Stato.
Ma non solo. Il leader del Carroccio è pronto a firmare un nuovo provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per Open Arms. Riparte il braccio di ferro con in mezzo il ministro Elisabetta Trenta che accelera lo sbarco mandando due navi della Marina a scortare la Open Arms. Salvini da una parte e il resto del governo dall’altra.
Salvini da La Spezia: “Gli italiani pagano lo stipendio ai giudici che aprono i porti”Poi, arriva il momento di andare a La Spezia, dove Matteo Salvini parla dal palco durante un’iniziativa della Lega. Il ministro dell’Interno ha le idee piuttosto chiare. Sa qual è la sua linea e quella del suo partito per quanto riguarda la gestione degli sbarchi. “La Open Arms ha chiesto di sbarcare, la mia risposta è ‘no’ – dice dal palco -. C’è un accerchiamento incredibile, una nave spagnola da acque maltesi in acque internazionali e un giudice che dice che io non posso vietare l’ingresso. Con chi sta quel giudice? Con il popolo italiano o con qualcun altro? Se lo stipendio te lo pagano gli italiani devi difendere i confini e la sicurezza degli italiani. Finché sarò ministro non autorizzerò mezzo sbarco: farò di tutto perché Renzi e Boschi non governino più in questo Paese”.
Salvini contro un accordo Pd-M5S Salvini, poi, promette agli italiani di sventare “un accordo truffa tra Pd e M5S”. “Saranno giornate importanti e delicate – spiega – noi racconteremo ora per ora cosa faremo. E faremo di tutto per sventare un accordo truffa Pd-M5S. Pensiamo al futuro e non al passato. Sventeremo con ogni mezzo possibile ogni governo truffa M5S-Pd, che sarebbe la morte di questo Paese.
Il governo Renzi-Fico è dei perdenti. Io fino all’ultimo ci ho provato, ma quando ho visto tutti quei ‘no’… Poi i ‘no’ sono stati troppi. Poi vedremo cosa fanno M5S e Pd. Se avessi dovuto dire ‘no’ per convenienza lo avrei fatto dopo le Europee. Io ci ho provato, ma come le coppie che si vogliono bene e si sposano uno pensa che sia per tutta la vita, ma se ti rendi conto che passi più tempo a litigare lì si pone un problema. Ci sono deputati e senatori che hanno ancora qualche giorno per decidere cosa fare. L’unica cosa irrispettosa mi sembra quello del governo Pd-M5S”. Salvini, quindi, quindi ai suoi sostenitori di stare vicino al partito in questo momento così delicato.
Perché “noi non abbiamo paura, se non c’è un governo gli italiani non si possono permettere governi tecnici, improvvisati, ballerini. Se non c’è un governo ci sono solo le elezioni dal mio punto di vista. Meglio un governo e un Parlamento nuovo con idee chiare per cinque anni che non soluzioni pasticciate”. Salvini ha le idee chiare. Ormai la situazione con il M5S è insostenibile, per questo “io vado solo avanti, indietro non torno. Il Paese è fermo per ideologia. Per il futuro abbiamo in testa ben chiara la manovra economica, fondata sul taglio delle tasse, sullo sviluppo, sulla crescita, sui giovani, sul lavoro e non sull’assistenza.
C’è bisogno di un piano per le opere pubbliche incredibile e c’è bisogno di un governo libero perché serve che vada in Europa a trattare con i signori dell’Europa perché i soldi degli italiani vengano usati per gli italiani, perché anche da là troppi ‘no’ sono arrivati, da Macron e dalla Merkel”. E mentre Salvini parla dal palco di La Spezia, fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che la Spagna ha informato la Presidenza del Consiglio dei ministri della propria disponibilità a partecipare alla redistribuzione dei migranti della Open Arms una volta sbarcati
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