martedì 13 agosto 2019
Ong “scafista” denuncia Salvini: “Ha violato il copyright di una foto”. Giudici rossi tedeschi lo condannano
Pur di portare Matteo Salvini in tribunale, le ong si appellano pure al copyright. Così la Lifeline ha denunciato il ministro italiano per violazione del diritto d’autore quando lui ha pubblicato la foto di un attivista.
E ora il tribunale tedesco lo ha condannato alla rimozione dei post in cui appariva l’immagine. Nel giugno del 2018, quando l’ong aveva dato al vicepremier del “fascista” dopo che lui aveva ribadito la chiusura dei porti italiani alle navi cariche dei migranti recuperati nel Mediterraneo.
A quel tweet, Salvini aveva risposto con la foto di Sören Moje, membro dell’equipaggio, scattata dal giornalista Friedhold Ulonska (anche lui a bordo dell’imbarcazione) e pubblicata sul web dalla stessa Mission Lifeline. Ma Ulonska ha fatto ricorso e il tribunale di Francoforte gli ha dato ragione: ora Salvini deve togliere la foto dai suoi profili social o rischia fino a 250 mila euro di multa e sei mesi di reclusione.
“Matteo Salvini usa come strumento del suo incitamento contro di noi materiale fotografico di missioni di salvataggio in mare, immagini prese da me”, dice il fotografo sulla pagina di Missino Lifeline, “Non mi ha chiesto se gli fosse permesso.
Come tutti gli altri, Matteo Salvini deve rispettare la legge. Se non lo fa, come nel caso di specie, ci piace ricordargli i limiti delle sue azioni con tutti i mezzi costituzionali”.
Alessia Morani non vuole mollare la poltrona: “No alle elezioni, si ad un governo con PD, M5S, FI e pure LeU”
“La proposta di Renzi è una proposta di buon senso. Si tratta di mettere al centro l’interesse dell’Italia e di fare poche cose essenziali in modo da traghettare il Paese a un voto che non sia drammatico. Non mi pare un ostacolo il fatto di dover mettere assieme forze politiche che si sono sfidate in questo governo tremendo.
Del resto, Lega e M5s sono stati avversari prima del 4 marzo 2018 e hanno continuato a essere avversari anche dopo“. Sono le parole della deputata Pd, Alessia Morani, nel corso di una intervista telefonica rilasciata alla trasmissione “Ma cos’è quest’esate”, su Radio24. E puntualizza: “Il Pd non è rilevante solo ora con la crisi di governo, ma è il secondo partito che c’è in Italia, quindi credo che con noi si debba fare i conti.
Il gruppo parlamentare del Partito Democratico sia alla Camera che al Senato è un gruppo parlamentare consistente. Zingaretti vuole andare alle urne? Intanto, non decide lui ma Mattarella. Immagino che all’interno del Pd ci sarà una discussione, che non sarà sicuramente semplice, perché sia la poszione di Zingaretti, sia la posizione di Renzi comportano una grande responsabilità e delle conseguenze che non sono banali. Noi – continua – comunque siamo abituati alla discussione, non abbiamo un “capitano” che decide .
Credo che la posizione di Renzi sia una posizione legittima di uno dei leader del Pd. Mi pare di capire che anche all’interno della stessa maggioranza di Zingaretti il dibattito sia aperto, perché ho letto le dichiarazioni di Franceschini e di Bettini“. La parlamentare dem ribadisce: “Un governo tecnico sarebbe un suicidio politico per il Pd? Io, da parlamentare nazionale che ha interesse per il bene del Paese, mi pongo di più il problema del suicidio dell’Italia piuttosto che del suicidio di quella o quell’altra forza politica.
E poi abbiate pazienza: il governo che è uscito fuori dalle elezioni del 4 marzo 2018 rispettava la volontà popolare? Se non corrisponde alla volontà popolare un governo largo che coinvolga Pd, M5s, Forza Italia e magari anche Liberi e Uguali, allora bisogna dire che anche il sedicente governo del cambiamento non corrisponde alla volontà popolare.
Io non è che sono contraria alle elezioni, ma qualcuno dovrà farsi carico di quello che succederà agli italiani, perché, a dispetto delle favole raccontate da Salvini, noi ci troveremo di fronte a una Italia con il sedere per terra, tra crescita zero, produzione industriale che arranca e possibile aumento dell’Iva, il che sarebbe devastante”.
“Il governo tedesco ordinò di sbarcare i migranti in Italia”: ora la sinistra vuole nascondere l’attacco all’Italia
“Fake news“. Un’espressione che ha cominciato a circolare nel 2016, in seguito all’ascesa di Donald Trump, per indicare quelle che fino a poco tempo fa chiamavamo bufale. O balle. Insomma, notizie imprecise o sbagliate utilizzate per un fine politico ben preciso. Ma da due anni a questa parte l’espressione “fake news” è stata utilizzata anche da una certa stampa – che potremmo sbrigativamente definire di sinistra – per bollare l’operato di altri colleghi che – sempre sbrigativamente – potremmo definire di destra. Prendiamo per esempio l’ultimo caso, quello delle parole pronunciate da Carola Rackete, la “capitana” di Sea Watch 3, alla tv tedesca Zdf.
La “bomba”, in Italia, viene sganciata il 7 agosto da Tpi, che non può esser certamente esser accusato di esser un giornale sovranista, che riporta le parole della “capitana”: “Il ministro dell’Interno tedesco (Horst Seehofer) insistette perché i migranti venissero registrati in Italia. Ciò vuol dire che una soluzione ci sarebbe potuta essere“. L’articolo è firmato da Madi Ferrucci, giovane giornalista con una grande esperienza che ha vinto il Premio Morrione grazie a un’inchiesta sulla fabbrica di armi Rwm in Sardegna e che collabora (tra gli altri) con Il Fatto Quotidiano e Report.
La notizia viene poi ripresa da La Verità e da ilGiornale.it con un articolo intitolato Carola Rackete: “Il governo tedesco mi ordinò di portare i migranti in Italia”. Le fonti di partenza sono quelle già citate: il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro e Tpi. Ma queste ovviamente non sono sufficienti. La domanda che la redazione si pone è: siamo sicuri che la “capitana” abbia detto proprio questo? Vengono così contattate diverse persone, tra cui un madrelingua che non lascia spazio a dubbi: “Confermo – ci scrive su WhatsApp – Ha detto questo. Giusto quello che scrive Tpi“. Ed è a questo punto che l’articolo inzia a prendere forma.
Non c’è nessuna nuova bufala su Carola RacketeMa non basta. Si scaldano i giornali di sinistra, pronti a calare il jolly delle fake news. InizaButac il sito diretto Michelangelo Coltelli e fino a qualche anno fa sponsorizzato da Laura Boldrini – che ci accusa di fare “pseudogiornalismo” ma non fornisce alcuna traduzione alternativa. Solo un riassunto fornito da una sua lettrice: “Lei spiega che già prima della sua decisione in extremis, la Germania aveva già accettato di accogliere i rifugiati. In particolare la città di Rothenburg (minuto 5:24) era pronta a far partire un bus per andarli a prendere in Sicilia. Subito dopo dice che sarebbe dovuto arrivare il benestare del governo tedesco, che c’è stato, e che l’unica richiesta del governo tedesco a quello italiano sarebbe stato di registrare i migranti in Italia”.
È poi la volta de Il Post che titola: C’è un’altra bufala su Carola Rackete. Nell’articolo si sostiene che l’articolo di Tpi sarebbe stato distorto da ilGiornale.it e La Verità, “due quotidiani di destra che sull’immigrazione diffondono spesso notizie false o imprecise, evidentemente senza verificare cosa avesse detto davvero Rackete“. E non basta aver fatto le verifiche del caso. In quanto quotidiano di destra, su un tema come questo – per Il Postovviamente – noi non faremmo verifiche. Eppure le verifiche le abbiamo fatte eccome.
Ma non solo. È poi il turno di Open, il quotidiano diretto da Enrico Mentana, che accusa ilGiornale.it di aver creato ad hoc una bufala sui presunti “ordini” del governo tedesco alla Rackete. Ma, con buona pace di Open, Tpi ha pubblicato un articolo in cui viene tradotta letteralmente la frase “incriminata”: “Sì esatto, e disse anche di voler mandare un bus finanziato con soldi raccolti da Seebruecke (Seebruecke è un movimento per la solidarietà internazionale che porta avanti azioni di questo tipo, ndr). Ma questo avrebbe dovuto essere permesso. E qui di nuovo il ministro dell’Interno ha insistito/voluto (“darauf bestanden hat”) perché/che i migranti fossero registrati in Italia. Una soluzione era possibile quindi fin dal primo giorno“.
Spiega a tal proposito Tpi: “‘Bestehen auf’ è un’espressione che contiene il verbo ‘bestehen’ ed ha un significato forte in tedesco: non è un consiglio ma un’espressione di forte volontà. Questo verbo è utilizzato, ad esempio, in espressioni traducibili come: ‘Voglio che tu mi dica la verità’ (‘Ich bestehe darauf, dass du die Wahrheit sagst’), tanto che in queste espressioni si utilizza come sinonimo del verbo ‘pretendere’ o ‘verlangen’: ‘Pretendo che tu mi dica la verità’ (Ich verlange, dass du die Wahrheit sagst)“.
Possiamo invece discutere, ma è davvero una questione di lana caprina, sul termine “portare”. Carola dice che il governo le ordinò di “registrare” i migranti nel nostro Paese e, ovviamente, per compiere questa azione era necessario condurli a Lampedusa, come poi è successo. Ci troviamo quindi di fronte a un ordine bello e buono da parte del governo tedesco. Con buona pace degli sbufalatori e dei loro santi laici.
Palombelli: “Gli italiani non vogliono migranti, sinistra e Papa non l’hanno capito. L’integrazione? Non con lo Ius Soli”
Barbara Palombelli ha rilasciato una bella intervista a Pietrangelo Buttafuoco sul Fatto Quotidiano. Sempre misurata ed equilibrata, ha il polso politico di una situazione in fieri attraverso il programma Stasera Italia, condotto quotidianamente con saggezza ed onestà intellettuale.
Da questo pulpito non ha risparmiato critiche alla sinistra ed ha evidenziato quello che anche dal Fatto rivendica. Il governo gialloverdeha mantenuto le sue promesse, dice: «Il 95% degli italiani voleva un freno all’immigrazione clandestina, un altro 95% chiedeva un aiuto per i poveri, mi meraviglia che la sinistra non abbia votato a favore del reddito di cittadinanza»
«L’integrazione non si fa con lo Ius Soli»La Palombelli sottolinea che l’esecutivo gialloverde ha anche smentito tutti i suoi detrattori, che non hanno fatto altro che ingenerare paure, come i “mutui alle stelle” con l’impennata dello spred. Ma i colpi più duri la Palombelli li riserva alla sinistra, come già in un post su Fb di qualche giorno fa. Demolisce poi un chiodo fisso della sinistra, lo Ius soli, dando una lezione su cosa significhi vera integrazione. Lo fa, lanciando un paragone su cui riflettere: «Io, di mio, sono appassionata dell’ accoglienza, ma ne ho altrettanta per la legalità.
La sinistra sorvola sulla sua stessa memoria ma dell’integrazione dei meridionali nelle città industriali del nord se ne faceva carico il servizio d’ordine del Pci: “e non si toccano le donne, e le mogli possono lavorare, devono avere la loro libertà…”; l’integrazione si faceva con le caserme, con i figli dei proletari arruolati nell’Arma, e non con lo Ius soli». In un passaggio si definisce “allieva” di Ida Magli e rievoca una profezia che si è avverata proprio in questi ultimi tempi: «Lo sapevo dal 1997 che il sovranismo sarebbe risorto contro un’Europa che annulla le identità…».
Palombelli: «La sinistra (e il Papa) non capiscono che…»Sulla crisi osserva che se la mossa di Salvini rischia di essere un azzardo, l’inciucio tra M5s e Pd sicuramente manderà i due partiti gambe all’aria. Striglia la sinistra che non ha capito che gli italiani, soprattutto i più giovani, vogliono riscoprire “l’identità”. Il riferimento va anche a Papa Francesco, che mobilta tutti contro la Lega e Salvini, interloquisce Pietrangelo Buttafuoco.
«Ma non funziona più così – spiega Palombelli – una cosa è l’identità, e dunque il santo in processione, altra cosa è il potere cattolico». Ne ha soprattutto per il Pd. «Incredibile come il politicamente corretto abbia ridicolizzato le paure delle moltitudini, tutto un insistere sullo stesso mantra – la pancia degli italiani ci fa schifo».
Milano, ragazzina di 14 anni aggredita e molestata in stazione: arrestato straniero con il permesso umanitario
Turista di 14 anni molestata in Centrale: 30enne fermato per violenza sessuale. Molesta una turista americana di 14 anni in Stazione Centrale a Milano, le palpeggia le parti intime, cerca di scappare ma viene bloccato dalla polizia ferroviaria. Protagonista, un uomo turco di 30 anni: fermato, identificato e denunciato.
Stando a quanto appreso da MilanoToday, succede tutto attorno alle 7.30 di lunedì, nella Galleria dei Mosaici.
Violenza sessuale contro una ragazzina in Centrale –
– In pochi minuti si concretizza il momento più terribile per la povera famiglia statunitense in vacanza a Milano.
Il 30enne, un senza fissa dimora, approfitta della ragazzina sfruttando l’unico attimo in cui la minore resta da sola insieme alla madre, perché il padre si allontana per andare alla toilette. In quel istante, il cittadino turco ‘assalta’ l’adolescente: le si avvicina e comincia a palparle il sedere con insistenza, lasciandola pietrificata.
Alla reazione di sasso delle ragazzina, si contrappongono le urla della madre. Che costringono il 30enne a demordere. Ma, anzi che fuggire, per qualche minuto il molestatore sosta nei paraggi. Continua a fissare la 14enne, minaccioso. Fino a quando madre e figlia non vengono raggiunte dal padre.
I tre avvertono gli agenti della polfer. Sono loro che, grazie alle descrizioni e poi al successivo riconoscimento da parte delle vittime, rintracciano il turco. L’uomo, titolare di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, viene denunciato per violenza sessuale.
Ocean Viking preleva altri 105 clandestini, ora sono 356: con la crisi di governo le Ong riprendono l’invasione
Italia sull’orlo della crisi di governo e di un’altra imponente invasione di migranti.Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere hanno completato “un soccorso critico”. “Pochi minuti dopo che i giubbotti di salvataggio erano stati distribuiti – spiegano le ong su Twitter -, un tubo di gomma della fragile barca è scoppiato, facendo cadere le persone nell’acqua. Tutti i 105 ora sono in salvo sulla Ocean Viking, dove il totale ora è 356“.
Il salvataggio è stato compiuto dalla nave umanitaria al largo della Libia, a circa 40 miglia nautiche dalla costa libica, ha riferito AFP, precisando che le persone portate in salvo sono uomini e ragazzi, tra cui 29 minori e due bambini di 5 e 12 anni, in maggioranza sudanesi. La nave Ocean Viking è equipaggiata per accogliere tra 200 e 250 persone in buone condizioni in strutture piazzate sul ponte, ma può portarne a bordo un numero maggiore se necessario, secondo le ong.
“Più di 350 immigrati a bordo di una nave norvegese di una ong francese e quasi 160 a bordo di una nave spagnola di una ong spagnola (la Open Arms, ndr): ribadiamo l’assoluto divieto di ingresso di queste due navi straniere nelle acque italiane. Si aprano i porti di Francia, Spagna o Norvegia“, è la stringata risposta di Matteo Salvini, ministro degli Interni almeno fino a quando non cadrà il governo.
Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, Nadia Toffa: la storica conduttrice de Le Iene ha perso la sua battaglia contro il tumore
È morta oggi a soli 40 anni la ‘Iena’ Nadia Toffa a cui, nel dicembre 2017, era stato diagnosticato un tumore. L’annuncio è arrivato dai profili social de Le Iene, la trasmissione televisiva che l’ha resa famosa. “Niente per noi sarà più come prima”, si legge nel lungo post. Il suo ultimo post risale al primo luglio, quando ha pubblicato una foto sorridente con il suo cane: “Io e Totò unite contro l’afa”, scriveva, “E dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti tutti tutti”.
Gli esordi nelle reti locali Nadia nasce il 10 giugno 1979 a Brescia dove prende il diploma di maturità classica e, poi, si trasferisce a Firenze per laurearsi in lettere con percorso storico-artistico con una tesi sulla Storia della chiave iconografica di San Pietro. La sua prima partecipazione televisiva arriva a 23 anni su Tele Santerno, una tivù locale dove ha presentato il programma di intrattenimento Dolce e amaro. Prima di iniziare a lavorare per Mediaset, per quattro anni conduce vari programmi e telegiornali su Retebrescia.
L’arrivo di Nadia Toffa alle IeneNel 2009 diventa un’inviata del programma di Italia Uno, Le Iene, per il quale confeziona numerosi servizi sulle sale di slot machine, sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania ad opera della camorra e sui casi di tumori riscontrati nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e sulla “terra dei veleni” a Crotone. Finisce sotto processo per presunta diffamazione dopo la sua inchiesta sulle truffe che alcune farmacie avrebbero compiuto ai danni del servizio sanitario nazionale. Nel 2014 pubblica il libro Quando il gioco si fa durosul fenomeno della ludopatia in Italia e, nel 2015, vince il primo premio nella sezione TV del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo.
I servizi sui vaccini e sul Gran SassoSempre nello stesso anno debutta su Italia1 con Open Space, un talk show di prima serata tutto suo. Qui innescherà molte polemiche una puntata dedicata al tema dei vaccini con ospiti molto particolari. Da una parte Red Ronnie sosterrà che se ne può fare a meno e che basta curarsi con rimedi naturali, dall’altra Alice Pignatti, una mamma che aveva iniziato una campagna a favore delle vaccinazioni pediatriche e due medici su posizioni completamente opposte sul tema. Dopo questa puntata la Toffa si ritrova contro tutto il mondo novax.
Dal 2016 conduce, insieme a Pif e Geppi Cucciari, Le Iene, nella puntata infrasettimanale, mentre dall’autunno dello stesso anno cambia partners e passa alla puntata domenicale. Un suo servizio del novembre 2017 sul SOX, uno degli esperimenti di fisica delle particelle realizzato nei Laboratori nazionali del Gran Sasso, viene smentito dal mondo accademico che critica la Toffa per aver paragonato quello che sarebbe potuto succedere in Abruzzo con il disastro di Fukushima. Il filosofo Gilberto Corbellini, sul Foglio, aveva contestato “il metodo Iene” dicendo: “Nel caso del Gran Sasso l’effetto paura è scatenato dalla parola ‘nucleare’ e dall’associazione mistificante tra un esperimento con materiale radioattivo, condotto in condizioni super-controllate, e centrale nucleare, che nell’immaginario collettivo è associata a catastrofi devastanti”.
E ancora: “Naturalmente la manipolazione psicologica va condita con opportune falsità. E cosa c’è di più manipolatorio che affermare, falsamente, che gli scienziati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) hanno tenuto nascosto l’esperimento e i rischi?”. Il magazine Focus, invece, aveva confutato ogni paragone con il Giappone:“Il confronto, o anche la semplice associazione di idee, tra il disastro di Fukushima e l’esperimento SOX non si fonda su argomenti concreti né realistici, ed è un’operazione mediatica scorretta che ha come effetto quello di diffondere tra le persone uno stato di ingiustificato allarme”.
Il malore e la scoperta del tumoreIl 2 dicembre 2017 ha un malore nella sua camera d’albergo a Trieste e viene ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Cattinara. L’11 febbraio 2018 ritorna a condurre Le Iene e rivela di aver sconfitto un tumore grazie alla chemioterapia e alla radioterapia. “Ho avuto un cancro. In questi mesi mi sono curata: prima ho fatto l’intervento, poi la chemioterapia e la radioterapia. L’intervento ha tolto interamente il tumore, ma poteva esserci una piccola cellula rimasta e quindi ho seguito i consigli del medico e ho seguito le cure previste. Ora è tutto finito: il 6 febbraio ho finito la radio e la chemio”, aveva detto nel corso della trasmissione.
Affermazioni che avevano suscitato forti polemiche sui social da parte dei malati di cancro tanto che la Toffa aveva, poi, precisato su Instagram: “Nessuno di noi può parlare di guarigione e nemmeno la sottoscritta lo ha fatto”. Una frase che, forse, lasciava presagire che non tutto era risolto. Domenica 8 aprile, infatti, annuncia via Twitter che non avrebbe partecipato al programma: “Ciao ragazzi, – si legge sul suo profilo – stasera non sarò alla conduzione del mio programma preferito, #LeIene, perché negli ultimi giorni ho fatto delle cure che mi hanno provata un bel po’ e quindi mi tocca saltare la puntata di questa domenica. Vi prometto comunque che da settimana prossima tornerò”.
lunedì 12 agosto 2019
La Ong di Luca Casarini torna a sfidare Salvini: “Siamo pronti a saltare nonostante le multe”
Mediterranea lancia nuovamente la sfida al Viminale. L’ong dei centri sociali, si prepara a tornare in mare per nuove missioni in quel tratto di mare che separa la Libia dall’Italia. Mediterranea ha annunciato che darà il via a nuove operazioni in mare proprio con la Mare Jonio, la nave dell’ong che è stata dissequestrata qualche settimana fa dai magistrati.
L’equipaggio è dunque determinato a riprendere il braccio di ferro con le autorità italiane. E infatti proprio sul sito di Mediterranea, l’ong spiega che sarà possibile il ritorno in mare grazie proprio al dissequestro dell’imbarcazione: “Dopo più di 2 mesi di sequestro, la nave Mare Jonio è libera, quasi pronta per salpare alla volta del Mediterraneo centrale. Una nuova missione di monitoraggio e denuncia di quanto avviene nella frontiera più letale del mondo, senza mai sottrarsi all’obbligo di salvare vite e portarle al sicuro. Salperemo nonostante le multe, i divieti e i decreti. Perché l’umanità non si ferma con le minacce o le ingiunzioni“.
Ma l’ong di Casarini chiede ancora fondi per il carburante. E così, sempre sul sito, per accelerare il ritorno in mare è stata lanciata una vera e propria campagna per la raccolta di denaro: “Ci sono però serbatoi da riempire, cambuse da rifornire, equipaggi da comporre – prosegue Mediterranea – e attrezzature indispensabili al salvataggio da acquistare. Per tornare in mare, per farlo subito, c’è bisogno del sostegno di tutte e tutti. Per farlo, per riempire Mare Jonio e metterla in sicurezza, servono 150mila euro. Ognuno può dare il suo contributo: donare è un atto di umanità“.
Intanto a largo dell’isola di Lampedusa e a poche miglia nautiche dalle nostre acque territoriali resta in fase di stallo la Open Arms. Questa mattina sono state evacuate due donne che necessitavano di assistenza medica specializzata e dei loro familiari. L’intervento, di cui si è fatta carico Malta, riguarda in tutto otto persone. “A bordo restano 151 persone che hanno bisogno di un porto sicuro“, ribadisce via Twitter l’Ong. L’equipaggio di fatto continua a chiedere un porto di sbarco sicuro: “Undicesimo giorno. La stanchezza è tanta, ma non è solo fisica. È la consapevolezza della follia di questa situazione. 160 persone in mare da 11 giorni. 160 persone fragili e bisognose di aiuto. 160 persone. Resistiamo“. Ma a quanto pare la situazione potrebbe restare in stand by ancora per qualche giorno.
Salvini bacia il rosario, il vescovo “affarista” Mogavero sbraita: “Indecente! Farà lacrimare la Madonna”
“Sfruttare la devozione e i sentimenti popolari più puri per bassi interessi elettorali è un comportamento inqualificabile”.
Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Trapani), non usa giri di parole e all’indomani del comizio del leader della Lega Matteo Salvini a Siracusa, concluso mostrando ancora una volta il rosario stretto nel pugno e baciandolo insieme a un santino, bolla il comportamento del vice premier come “indecente”.
“Il primo settembre celebreremo il 65esimo anniversario della lacrimazione della Madonna di Siracusa: chissà, forse la Madonna si sta preparando a lacrimare ancora di fronte a queste manifestazioni così indecenti”, dice all’Adnkronos con una provocazione.
Il vescovo di Mazara del Vallo, da sempre impegnato in prima linea a favore dell’accoglienza, non è nuovo a simili prese di posizione. Già dopo il comizio di Milano dello scorso maggio, durante il quale Salvini aveva ‘sfoderato’ il rosario sul palco, era intervenuto con una dura censura. “È ora di finirla – aveva detto -.
Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un sempre più arrogante ministro della Repubblica. Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico”.
Colpo di calore per De Magistris: “Matteo Salvini è sessista, razzista e violento. Si ispira a Mussolini”
C’è «il rischio concreto che, senza la costruzione di un’alternativa politica, l’Italia venga governata da una coalizione di destra come mai è accaduto nella storia della Repubblica». Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in un post su Facebook annuncia la candidatura del suo movimento Dema alle politiche in caso di scioglimento delle Camere.
“Salvini è sessista, razzista e violento”Secondo l’ex pm napoletano, «Salvini si candida ad essere il leader della nuova destra per guidare il Paese. E un uomo che ha fiuto, sa comunicare, sa stare tra la gente, ma anche ai tavoli istituzionali. E sessista, razzista, violento sul piano politico ed istituzionale, tutt’altro che trasparente, men che mai il nuovo nella politica. Si ispira a Mussolini, chiede poteri speciali, abusa di apparati di Stato per farsi vedere come l’uomo forte al comando, gli piace mostrare i muscoli con i deboli, per poi essere un docile agnellino, un maggiordomo di riguardo per tutti i poteri forti che non ha mai contrastato, anzi ne fa parte a pieno titolo. Non ha mai fatto nulla per contrastare corruzioni e mafie, nemmeno da ministro dell’Interno. Politicamente, anzi, sdogana truppe di impresentabili».
De Magistris è spaventato dalla destraAll’ormai ex partner di governo della Lega, il Movimento 5 Stelle, de Magistris riconosce «di aver portato nelle istituzioni un elemento di rottura di equilibri consolidatisi in anni ed anni di ceto politico ricurvo sulla casta; alcuni esponenti di governo pentastellati stanno lavorando per dimostrare di essere altro rispetto al passato». Purtroppo, però, sottolinea, «la dirigenza politica del partito ha la responsabilità di aver fatto divenire Salvini il vero capo politico del Governo. Un capolavoro politico consumato per colpa grave, da rasentare il dolo, facendo divenire Salvini l’uomo nuovo della politica, lo hanno ripulito da anni di alleanza storica con Berlusconi, lo hanno portato, divenendone sgabello e spalla, al doppio dei consensi, arretrando, invece, il loro partito al consenso della Lega al momento delle elezioni». Per fortuna degli italiani c’è Gigino, scenderà in campo e ci salverà da tutti questi pericolosi fascisti…
Briatore entra in politica! ecco che nasce il "Movimento del Fare" Ecco le prime idee del suo programma!
Oggi Briatore ha pubblicato ufficialmente un nota
‘In questo momento così critico e confuso per il Paese Italia, ormai alla deriva, mi faccio avanti con una proposta forte e concreta: Il Movimento del Fare.
Totalmente indipendente da qualsiasi partito o corrente politica attuali, Il Movimento del Fare nasce per essere al completo servizio dei cittadini. Sarà formato da persone e personalità che metteranno la loro esperienza e le loro competenze a disposizione degli Italiani: Imprenditori e professionisti di successo che insieme, con le loro idee e la loro visione aiuteranno a far ripartire il Paese, creando lavoro e attirando gli investimenti: drastica riduzione del cuneo fiscale, cantieri aperti, riforma della giustizia, abolizione del reddito di cittadinanza, lavoro ai giovani e Turismo come eccellenza del Paese, sono le assolute priorità.
Ma c'è tanto altro nel nostro programma. Io mi metto in gioco in prima persona e so di poter contare su tanti professionisti e imprenditori che condividono le mie idee e vogliono far parte del Movimento del Fare.
Insieme, uniti, senza alcun interesse personale e tutti con un unico obiettivo: Salvare l'Italia, ci metteremo a disposizione e al lavoro per amore del nostro Paese.
E lo faremo completamente GRATIS' Flavio Briatore #MovimentodelFare
Iscriviti a:
Post (Atom)