martedì 19 febbraio 2019
“COGLIONAZZO INVECE DI LAMENTARTI RISPONDI AL CELLULARE”: Emiliano fa la vittima, così Conte lo demolisce in tempo zero
Foggia, Emiliano si autoinvita dal premier Conte: “Governo di chiacchieroni”.
La replica: “L’avevo chiamato”
Il presidente della Regione Puglia davanti alla Prefettura, dove Conte incontra le istituzioni locali per il Piano di sviluppo della Capitanata. “Troverà sul cellulare le chiamate”, chiarisce il premier. Ed Emiliano partecipa così alla riunione
FOGGIA – “Mi sono autoinvitato, non abbiamo nessuna informazione su cosa stanno facendo, stanno immaginando investimenti sul nostro territorio… A noi fa piacere, io non faccio polemiche ma organizzare una riunione senza seguire un minimo di regole sulle competenze è al di là del bene e del male”.
Così il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano al suo arrivo in Prefettura a Foggia dove il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva programmato un incontro con le istituzioni locali e i rappresentanti delle associazioni di categoria per il Piano di sviluppo istituzionale per la Capitanata.
Il premier era in Prefettura con l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e la ministra per il Sud, Barbara Lezzi. Emiliano fuori. A stretto giro, però, è stato lo stesso Conte a replicare al governatore pugliese: “Troverà sul suo cellulare tre, quattro chiamate di ieri. Quindi non è vero che non è stato chiamato o cercato dal suo presidente del Consiglio”.
“Potrei fare l’offeso – aveva detto intanto Emiliano davanti alla Prefettura – invece sono qua dove ho il diritto di essere, invito tutti quelli che vengono presi in giro da questi chiacchieroni, mi riferisco al governo, ad affermare il loro ruolo, non a borbottare. Sono qui per affermare che la Regione ha un ruolo di programmazione che il presidente del Consiglio deve rispettare”.
Di fronte alla risposta del presidente del Consiglio, però, la situazione è rientrata rapidamente: “Tutto è bene quel che finisce bene”, ha quindi detto il presidente Emiliano intervenendo alla riunione sul Contratto di sviluppo della Capitanata. Il chiarimento fra i due è avvenuto proprio in apertura dell’incontro. “Sono felice e pronto a lavorare con il governo – ha detto Emiliano – pochi giorni fa ci siamo riuniti con la gran parte dei sindaci presenti proprio per sollecitare tutti gli interventi che sono in corso, che sono finanziati con fondi del Patto per il Sud integrati con i fondi europei. Stiamo intervenendo sulla difesa del suolo, sulle risorse idriche, sulla logistica, su strade, porti turistici, investimenti industriali, formazione per giovani e imprese, sanità, ospedali, poliambulatori – ne abbiamo inaugurato uno da pochissimi giorni – sviluppo urbano, asili nido, buoni servizio, sul reddito di cittadinanza che in Puglia si chiama Reddito di dignità e funziona benissimo da due anni e mezzo, su sviluppo rurale, aree interne e turismo”.
“Circa un miliardo di euro è già in via di investimento – ha detto poi Emiliano rivolgendosi a Conte – È chiaro che l’idea che lei ha avuto di fondi supplementari che si integrano con quelli già in corso è una manna, nel senso che si tratta di poter rafforzare le visioni del territorio e completarle. E noi abbiamo un entusiasmo che può facilmente immaginare: siamo la Regione numero uno nella spesa dei fondi, di tutti i tipi di fondi, quindi siamo di grande aiuto per dare una mano a spendere questo danaro. E quindi non c’è nulla che possa ostacolare. Mi fa molto piacere che questa giornata, peraltro sotto le feste di Natale, non solo ci abbia ha reso tutti più buoni, ma ci metta nelle migliori condizioni per lavorare al meglio. Io sono pronto, anzi noi siamo pronti”.
Rispondendo infine al presidente del Consiglio sulla questione dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia, Emiliano ha detto: “Le comunico che il 22 ottobre 2018 abbiamo approvato lo schema di convenzione per l’attribuzione allo svolgimento degli obblighi di servizio dell’aeroporto di Foggia. Il 6 novembre scorso la convenzione è stata trasmessa al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e siamo in attesa del nulla osta. È chiaro che lei ha perfettamente ragione, questo non basta e bisogna programmare attività economiche e logistiche connesse all’aeroporto, questo lo sanno tutti i presenti, però avere la pista allungata e la stazione riaggiustata ovviamente significa attrarre più facilmente gli investimenti. Quindi se il ministero ci darà il nulla osta, e se lei spendesse una parola per accelerare questo rilascio del nulla osta, noi saremo pronti a partire coi lavori”.
Stupratore seriale arrestato a Reggio Emilia. Vittima di aggressione, era ricercato per condanna definitiva
REGGIO EMILIA, 9 GENNAIO
E' stato arrestato a Reggio Emilia dopo essere stato vittima di un'aggressione all'interno dei capannoni dismessi delle ex Reggiane Ofori Bright, 30enne ghanese latitante dal 2017, condannato in via definitiva per una tentata violenza sessuale avvenuta nel 2009 a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna.
Bright aveva già scontato otto anni di reclusione per un altro brutale stupro ai danni di una donna delle pulizie 54enne, avvenuto alla stazione di Reggio Emilia nell'aprile del 2007.
Nell'ambito di quella detenzione, nel 2009, era stato protagonista di una rocambolesca evasione dal carcere minorile del Pratello (Bologna), per poi essere ritrovato dopo dieci giorni a Milano.
CONTE, E’ VITTORIA CONTRO JUNKER! Passa la sua linea su tutti i fronti, alla faccia degli "anti italiani" di PD e FI
Alla fine vince la linea di Giuseppe Conte: il deficit della manovra italiana per il 2019 scenderà dal 2,4% al 2,04%.
La bilancia della mediazione tra il premier e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che ha incontrato per due ore a Bruxelles, pende clamorosamente dalla parte degli “euroburocrati”.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio, decisamente bellicosi per molte settimane, nelle ultime ore hanno capito che questa era l’unica condizione per non crollare sotto il peso di una procedura d’infrazione pericolosissima. Reddito di cittadinanza e quota 100, ha assicurato il premier, restano nella manovra ma occorre ora vedere in che modo: probabile una partenza differita e una platea ridimensionata. “Abbiamo aggiunto qualcosa sul piano delle dismissioni.
Eravamo stati prudenti”, ha spiegato Conte dopo l’incontro con Juncker. “Sono molto ambizioso, io sto lavorando per impedire la procedura di infrazione. Il dialogo è molto positivo”. Ottimismo anche sulla crescita (“Sarà superiore alle attese”) e sul debito (“quello strutturale calerà”).
La mezza resa di Conte farà felice il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i mercati e i “signori dello spread“, ma rischia di far risalire le tensioni interne tra Lega e M5s (il partito che più aveva spinto per la linea dura contro l’Ue).
Chi dovrà fare più sacrifici, probabilmente sarà anche il primo a far saltare in aria il patto di governo.
Migranti: Salvini se cediamo oggi gli scafisti tornano a far soldi
Quei generosi delle onlus che sono nelle acque maltesi, si sono rifiutati di obbedire alle indicazioni della Guardia Costiera libica, chi fa i soldi sulla pelle della gente non ha un porto italiano dove venire a concludere i propri affari.
C'è una nave olandese o tedesca? Aprano il cuore, i portafogli, un albergo in Germania o Olanda. Buon cuore dobbiamo averlo nei confronti dei 5 milioni di italiani poveri a cui la Befana non ha portato nulla, se non forse una tazza di latte".
Con queste parole, nel corso di una diretta Facebook, Matteo Salvini, ministro dell'Interno del governo Conte invita i dispensatori di accoglienza e bontà in grande stile a dimostrarla anche nei confronti di 5 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà.
Noi come governo, precisa Salvini, ci mettiamo tutto l'impegno ed i soldi possibili, poi aiuteremo tutti gli altri. Il leader leghista, nel corso della diretta, ha anche citato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo definendolo come uno dei fenomeni che si occupa di insicurezza ed a proposito del capoluogo siciliano ha mostrato le foto di una delle ville confiscate alla mafia che saranno restituite alla collettività, sperando che il sindaco non ci metta i migranti.
A proposito dei governatori delle Regioni che hanno preannunciato ricorso alla Consulta contro l'applicazione del decreto sicurezza, Salvini cosi ha replicato: "occupatevi di ospedali, treni e case della Toscana e della Calabria. Forse, visto che non siete capaci vi occupate dei problemi del mondo. Finché ci sarò io al Viminale, da persona normale, le regole si rispettano.
Non solo diritti ma anche doveri, perché i diritti senza doveri non portano a nulla di buono.
Il sindaco Sala: “La moschea si farà. I milanesi contrari si rassegnino”
Visita del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al Palasharp, in passato luogo di concerti e palazzetto dello sport del quartiere milanese di Lampugnano, oggi zona franca di degrado, frequentata da tossici e senzatetto.
L’ex palazzetto sarebbe dovuto diventare la sede di una grande moschea, ma l’amministrazione col tempo ha cambiato idea. Resta però l’intenzione di realizzare un grande luogo di culto per i musulmani di Milano, stando alle parole del primo cittadino.
“Se non si fa al Palasharp la moschea si fa altrove” “Il Palasharp con un equivoco è pensato come un luogo dove gli islamici pregano, ma non è così. C’è un tendone lì di fronte e anche quello stiamo cercando di metterlo in sicurezza. Ricordo ai milanesi: possiamo essere contrari alle moschee ma la costituzione dice che tutti i cittadini hanno diritto di pregare.
Non li vogliamo lì? Saranno da un’altra parte”, dice il sindaco (nella foto con una consigliera comunale Pd di religione islamica). Il tema, però, è quello di rimettere a posto l’area. “Siamo pieni di leoni da tastiera che criticano, ma noi siamo qua, non molliamo e certamente recupereremo questo spazio per Milano e questo quartiere che sta già mostrando segni di miglioramento”.
Matteo Renzi, il sospetto sull'arresto dei genitori: lo sfogo privato, il dubbio sulla manina grillina
Il giorno dopo l'arresto dei suoi genitori, Matteo Renzi ripete quanto abbia fiducia nel lavoro della magistratura, salvo poi ribadire in modo insistente "non grido ai complotti", come aveva accennato nel suo sfogo a caldo su Facebook poche ore dopo l'arrivo della Guardia di finanza in casa del padre Tiziano Renzi e della madre Laura Bovoli.
"Chiedo che i processi si facciano nella aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali - si lamenta Renzi -
Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste".
A distanza di diverse ore dagli arresti, nessun avversario politico di Renzi sembra aver usato la vicenda familiare per attaccarlo.
Non basta però per tenere a freno la rabbia dell'ex premier, al punto da vedersi costretto ad annullare la conferenza stampa in programma alle 16 in Senato.
Renzi si affida alla enews e spara a zero contro un presunto piano mediatico contro di lui, proprio nel giorno in cui gli iscritti del M5s hanno votato contro l'autorizzazione a procedere sul caso Diciotti per Matteo Salvini: "Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica.
Basta leggere i quotidiano di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello".
Matteo Renzi, la lezione di Giorgia Meloni sugli arresti dei genitori: il vecchio sospetto sugli affari
La decisione della procura di Firenze di arrestare i genitori di Matteo Renzi non ha sorpreso Giorgia
Meloni, che da anni solleva dubbi sulla gestione dei familiari dell'ex premier delle proprie società.
A Tg2 post, la leader di Fratelli d'Italia ha comunque invitato alla cautela: "Su temi come questo bisogna aspettare che la magistratura faccia il suo corso.
Noi abbiamo denunciato più volte e forse anche per primi, cose che non tornavano nella gestione di alcune vicende da parte della famiglia Renzi.
Lo abbiamo fatto - ricorda la Meloni - quando Renzi era 'potente', semplicemente per amore della verità.
Dopodiché vediamo quello che dice la magistratura".
BONAFEDE CANCELLA LA LEGGE BAVAGLIO SULLE INTERCETTAZIONI CREATA DAL PD PER LO SCANDALO CONSIP DA 2,7 MILIARDI
Un dossier che potrebbe mandare in galera Matteo Renzi. Ipotesi estrema, ma non campata in aria perché la querela di decine di pagine presentata da Luigi Di Maio alla Procura di Napoli sui presunti appalti facili finiti all'imprenditore Massimo Pessina dopo l'acquisto del quotidiano del Pd L'Unità, sottolineava il Giornale, si basa su accuse pesantissime che chiamano in causa direttamente l'ex premier e segretario democratico.
Il premier del Movimento 5 Stelle individua reati come istigazione alla corruzione, corruzione internazionale, induzione indebita, turbativa della libertà degli incanti e traffico di influenze illecite. Il conto se accolte? Una decina di anni di carcere. La "segnalazione" di Di Maio rientra nell'inchiesta napoletana (e romana) sull'imprenditore Alfredo Romeo e Consip (con Tiziano Renzi, padre di Matteo, formalmente indagato insieme all'attuale ministro dello Sport ed ex sottosegretario Luca Lotti), ed è stata girata anche all'Anac del commissario Cantone.
BELPIETRO: "GENTILONI HA FAVORITO I TRUFFATORI.PERCHÉ NESSUNO NE PARLA?"
Dove sono finiti i soldi dell'Unicef ? Belpietro ECCEZZIONALE!
“Provate a immaginarvi se un governo di centrodestra, a pochi giorni dalla sua uscita di scena, avesse deciso di depenalizzare, o quantomeno trovare una formula nuova per un reato come l’appropriazione indebita. Secondo voi cosa sarebbe successo?”
Così Maurizio Belpietro in un video editoriale sulla pagina Facebook de La Verità. “Ve lo spiego subito io” continua il giornalista “avremmo visto Roberto Saviano lanciare un appello per una manifestazione per protestare contro questo provvedimento; avremmo visto Gad Lerner spiegare che insomma non si rubano i Rolex, che i Rolex bisogna pagarli; avremmo visto Vauro fare delle vignette per raccontare che a Palazzo Chigi c’è qualcuno che somiglia molto alla Banda Bassotti.
Insomma avremmo visto tutta una serie di episodi come questi”: “E in realtà invece” aggiunge Belpietro “è successo che il governo Gentiloni abbia approvato un provvedimento che di fatto rende perseguibile soltanto la querela di parte all’appropriazione indebita, quindi frappone un ostacolo sostanzialmente all’azione del pm, però nessuno si è domandato come mai, nessuno sembra interessato ad approfondire questa faccenda”. E ancora: “Non soltanto nessuno è interessato a conoscere perché il governo Gentiloni il 10 di aprile, cioè poco prima di uscire di scena, quando già il Partito Democratico aveva perso le elezioni, abbia deciso di fare questo provvedimento”.
“Ma ancora più interessante e poco indagato dalla grande stampa” prosegue Belpietro “cioè: dove siano finiti i soldi di una fondazione che doveva raccogliere quattrini per i bambini africani e invece, a quanto pare, ha destinato quei soldi a comprare delle ville in Portogallo. E dietro questa vicenda c’è indagato il cognato di Matteo Renzi: ma ovviamente nessuno vuole sapere altro”. BRAVO DEL PIETRO !
Ultima Ora: Arrestati i genitori di Matteo Renzi. Cosa ne pensate?
Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, padre e madre dell’ex premier Pd, sono agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.
La notizia è stata confermata dall’agenzia Ansa, dopo l’anticipazione del Corriere della Sera. La misura cautelare è stata applicata nell’ambito dell’inchiesta per il fallimento di tre cooperative. Si tratta di aziende collegate alla società di famiglia “Eventi 6“. Arrestato anche il vicepresidente di una delle cooperative Gian Franco Massone.
L’ordinanza è stata emessa dal gip di Firenze ed eseguita dalla Guardia di Finanza del capoluogo toscano. Secondo il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo c’era rischio di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Sempre stando a quanto riportato dal Corriere, sono indagate anche altre 5 persone. Tra queste c’è Roberto Bargilli, che divenne famoso nel 2012 per aver guidato il camper di Renzi durante le primarie 2012.
Secondo quanto emerso dall’indagine, condotta dal procuratore Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries, i genitori dell’ex premier avrebbero provocato “dolosamente” il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse ricavando così in maniera illecita svariati milioni di euro.
Sono appunto aziende collegate alla “Eventi 6”, la società della famiglia Renzi. Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistentiall’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.
A occuparsi per prima del caso era stata la Verità, che da novembre 2017 aveva parlato dell’inchiesta partita da Cuneo sulla chiusura della Delivery Service Italia, avvenuta nel 2015. L’ipotesi degli inquirenti era che fosse stata la Eventi 6 in realtà a gestire la cooperativa e per questo chiesero conto al padre dell’ex premier di una fattura da 130mila euro pagata a Tiziano Renzi da una società riconducibile a Luigi Dagostino, imprenditore a lui vicino.
A ottobre 2018 invece, la procura di Cuneo aveva chiesto il rinvio a giudizio per Laura Bovoli: sotto accusa in questo caso i rapporti tra la Eventi 6 e la Direkta di Mirko Provenzano che prima di fallire nel 2014 avrebbe operato come subappaltante di Rignano restituendo una percentuale al committente. Poco dopo la notizia degli arresti domiciliari per i genitori, Matteo Renzi ha annullato l’impegno pubblico per la presentazione del suo nuovo libro a Nichelino (Torino).
In un post su Facebook ha parlato di un provvedimento “assurdo e sproporzionato”. “Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona”, ha aggiunto l’ex premier. “Sono cose che in un paese civile non accadrebbero”, lo ha difeso Silvio Berlusconi a Quarta Repubblica su Rete 4. “Credo che” Renzi “umanamente sia molto addolorato e che pensi che se lui non avesse fatto politica questo non sarebbe accaduto”, ha aggiunto il leader di Forza Italia.
“Niente da festeggiare”, commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Così come il sottosegretario M5s agli Affari Regionali Stefano Buffagni: “I figli non devono mai pagare le colpe dei padri: Matteo Renzi ha fatto danni per la nostra amata Italia e i cittadini si sono già espressi su di lui. Sui genitori la giustizia farà il suo corso”. Sulla stessa linea anche un altro sottosegretario Cinquestelle, Carlo Sibilia: “Chi pensa che il M5s faccia festa per gli arresti dei genitori di un ex presidente del Consiglio si sbaglia di grosso.
E’ sempre triste dover commentare presunte illegalità. Il primo pensiero è sempre per le forze dell’ordine che fanno un gran lavoro per portare a termine indagini così complicate”, ha scritto su Facebook. Bisogna “aspettare che la magistratura faccia il suo corso, noi abbiamo denunciatopiù volte che c’era qualcosa che non tornava, già quando Renzi era potente”, ha detto Giorgia Meloniospite di Tg2 Post. “Solidarietà” e “vicinanza” all’ex premier arrivano da Andrea Marcucci, capogruppo del Partito democratico in Senato: “La giustizia farà il suo corso”, scrive su twitter.
lunedì 18 febbraio 2019
Sondaggio del Parlamento europeo: boom della Lega e dei sovranisti, crollano popolari e socialisti
Boom della Lega e dei sovranisti, crollano Ppe, Socialisti ed Ecr, ma anche Verdi. E' quanto emerge dal sondaggio diffuso oggi lunedì 18 febbraio dal Parlamento Europeo, con le proiezioni dei seggi, in vista delle prossime elezioni europee, realizzato da Kantar Public sulla base delle intenzioni di voto rilevate all'inizio di febbraio.
Si prevede quindi un'Aula in cui i Socialisti e i Popolari non avranno più la maggioranza. Ma già un'alleanza tra Socialisti, Popolari e Liberali avrebbe una maggioranza confortevole, che diverrebbe inattaccabile se imbarcasse anche i Verdi.
Il gruppo che guadagna più seggi, comunque è quello dell'Enf, in cui siede la Lega, il partito che in Europa, secondo queste proiezioni, dovrebbe fare il salto maggiore.
In particolare, il Ppe passerebbe da 217 seggi a 183, scendendo da 28 a 23 delegazioni nazionali; l'Italia passa da 13 a 8 seggi nel gruppo Ppe. Il gruppo dei Socialisti e Democratici, S&D, passa da 186 a 135, perdendo 51 seggi (con 26 delegazioni nazionali, ne perde due); l'Italia qui è più che dimezzata, passando da 31 a 15 seggi e cedendo lo scettro di delegazione più numerosa ai Socialisti. Prima la Lega al 32,4%, con 27 seggi. Secondo il Movimento Cinque Stelle al 25,7%, con 22 seggi. Terzo il Partito Democratico al 17,3%, con 15 seggi, poi Forza Italia all’8,7%, con 7 seggi e Fratelli d'Italia al 4,4%, con 4 seggi. Sotto la soglia di sbarramento, e quindi con zero seggi, sono Più Europa (3,3%), Potere al Popolo (2,2%), Articolo 1-Mdp (1,9%) e altri partiti (4,1%).
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