lunedì 4 novembre 2019
4 novembre, prof “comunisti” contestano l’incontro con 2 ufficiali di Marina e GdF. Regione: “Ispezione al liceo”
4 novembre, i militari non possono parlare con gli studenti. Così alcuni docenti e studenti del Liceo «Marco Polo» di Venezia hanno contestato l’incontro con due ufficiali della Marina e della Guardia di Finanza. L’iniziativa, secondo loro, violerebbe il principio della nostra Costituzione in cui si ripudia la guerra.
Il dirigente scolastico, Gianni Maddaloni aveva organizzato l’incontro per la giornata del 4 novembre. Gli studenti dovevano incontrare il Tenente di Vascello Elena Gravina della Scuola Navale Militare Francesco Morosini e il Tenente Maria Grazia Ponziano, della Guardia di Finanza. Il preside aveva anche comunicato che l’appuntamento era obbligatorio per le classi dell’ultimo anno.
Le rappresentanze sindacali dell’istituto hanno protestato e il preside ha precisato che la partecipazione all’evento sarebbe stata volontaria. Gli insegnanti pacifisti hanno contestato l’incontro richiamando l’articolo 11 della nostra Costituzione. 4 novembre, l’intervento di Donazzan Una presa di posizione che ha fatto arrabbiare l’assessore all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan. «Questi docenti non meritano di insegnare in una scuola italiana. Perché nel loro ruolo di educatori si stanno dimostrando irrispettosi della Costituzione e delle Leggi italiane».
Donazzan ricorda infatti che la Costituzione riconosce il ruolo delle Forze Armate quale organo a difesa dello Stato. E che una Legge italiana dedica alle Forze Armate la giornata dell’anniversario della firma dell’armistizio che segnò la fine della Grande Guerra. Una data storica, quindi, che proprio nelle scuole dovrebbe destare interesse.
La polemica di questi insegnanti è completamente fuori luogo: dimostrano un atteggiamento sovversivo, perché contestare le Forze Armate significa disobbedire alle leggi e mancare di rispetto a chi indossa ogni giorno con grande orgoglio la propria divisa.
“La scuola non è un’organizzazione politica privata, e non può essere utilizzata – conclude – per dar voce a propagande ideologiche ben lontane dal compito educativo degli insegnanti”. Donazzan ha anche annunciato che chiederà un’ispezione nell’istituto: «Interverrò – ha assicurato – chiedendo all’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto un’ispezione in questo Istituto”.
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